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Presentazione del Dipartimento di Politiche Sociali e del Lavoro MR

Presentazione del Dipartimento di Politiche Sociali e del Lavoro del Movimento Roosevelt

Marco Moiso intervista Gialuca Felicini: il Segretario del Dipartimento Politiche Sociali e del Lavoro del Movimento Roosevelt, presenta il suo dipartimento e annuncia un documento di prossima uscita sulle morti sul lavoro, ad opera di Fabrizio Crasti.

https://www.youtube.com/watch?v=qIFJD8nrRag

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Il Movimento Roosevelt a Otto e Mezzo, ma per finta. In compenso sono autentiche le risposte fornite da Magaldi e Moiso (così come la petizione contro la conduttrice)

Oltre 5.000 firme per bacchettare Lilli Gruber, accusata di faziosità. E ora, anche una contro-striscia su YouTube: cosa si ascolterebbe, su La7, se fossero interpellate le voci politiche regolarmente silenziate dal mainstream?

Alle domande di Lilli Gruber rispondono, finalmente, Gioele Magaldi e Marco Moiso. Per davvero? Non proprio: il dialogo tra la conduttrice de La7 e i due portavoce del Movimento Roosevelt, presidente e vicepresidente, è solo virtuale, frutto di montaggio video. La "striscia" si chiama "Otto e Mezzo Rooseveltiano", e dal 24 ottobre prende di mira la giornalista, appena accusata di reticenza e faziosità con una petizione su Change.org che ha già raccolto oltre 5.000 adesioni. "Ci siamo inventati questa modalità scherzosa nella forma, ma seria nei contenuti – spiegano Magaldi e Moiso, presentando il nuovo video – per rimediare (in modo dimostrativo) al deficit di informazione in Italia, confermato anche dal programma in onda ogni sera su La7". In apertura, si cita la sentenza numero 420 emanata il 7 dicembre 1994 della Corte Costituzionale: "È necessario garantire il massimo di pluralismo esterno al fine di soddisfare attraverso una pluralità di voci concorrenti il diritto del cittadino all'informazione". E dato che il plurarismo è negato, "noi questo spazio che lo prendiamo", dicono i due dirigenti del Movimento Roosevelt.

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Contro ordine. I missili potrebbero non essere ritirati nemmeno a 31 dicembre. Impediamolo.

Si inaugura il blog del Dipartimento Geopolitica Esteri e Difesa con un rinnovato appello, visti i recenti sviluppi della vicenda dei missili italiani stanziati in Turchia.
Qui di seguito il post.

Fermi Tutti: Contro ordine!

La batteria di missili AA rischia di non venir più ritirata.

Non solo sembra che i missili Samp/T italiani non vengano ritirati dalla Turchia entro il 15 novembre, ma al 31 dicembre come precedentemente preventivato; il Segretario Generale della Nato vuole premere per un rinnovo della permanenza dei missili per la "difesa AA" dello spazio turco. I missili italiani erano rimasti in Turchia anche per convincere Erdogan a non acquistare gli S400 russi in favore degli Aster30. Ora che i Turchi hanno comperato i missili russi, anche questa scusa (che non regge in questo caso poiché Erdogan non può più, e da tempo, essere considerato un alleato) viene a cadere. Tante parole spese anche da ambienti vicino al governo per nulla? FERMIAMO TUTTO QUESTO. FIRMATE LA PETIZIONE PER IL RITIRO DEI MISSILI. Solo un'azione decisa da parte dell'opinione pubblica può fermare questi propositi.

https://www.change.org/p/ministero-della-difesa-l-italia-ritiri-la-propria-batteria-di-missili-aster-30-dal-confine-turco-con-i-curdi?recruiter=40993354&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_abi&utm_term=share_petition&recruited_by_id=6c24dfc0-543f-0130-0f6d-00221968d0e0&share_bandit_exp=abi-18367863-en-GB&share_bandit_var=v3&utm_content=fht-18367863-en-gb%3Av13

Impediamo che la volontà del Segretario della Nato venga eseguita.

Non dobbiamo dimostrare nessun appoggio nemmeno indiretto  alle politiche aggressive turche.

https://www.defensenews.com/global/europe/2019/10/24/amid-syria-discord-nato-chief-backs-extending-air-defense-help-to-turkey/

Diego Fusaro Confuso su Gentile, Gramsci e il liberalismo

Gioele Magaldi analizza il video nel quale Diego Fusaro, rispondendo indirettamente a Magaldi, rivendica il suo appoggio e Giovanni Gentile. 

Ne nasce una interessante discussione sulla differenza tra liberalismo, liberismo e neoliberismo tutto da seguire.

https://youtu.be/bgefZcryKIo

Questi sono i link ai video precedenti:

Video 1: https://youtu.be/nIUgXkyDsVI

Video 2: https://youtu.be/vJPyfaB_dJY

Video 3: https://youtu.be/vQEpL2yEPRI

Moscopoli, la fabbrica della paura creata dagli 007: da “Report” nessuna risposta sul caso montato da chi voleva far cadere il governo italiano

Salvini braccato da Report 435ae

L'unica notizia, nel lenzuolone televisivo “La fabbrica della paura” firmato da Giorgio Mottola sul caso Moscopoli, è il ritrattino poco edificante che di Salvini e Savoini fornisce un veterano del giornalismo come Gigi Moncalvo, allora direttore della “Padania”: il giovanissimo Salvini era assenteista e falsificava le note spese, mentre Savoini (suo mentore occulto) venerava icone naziste, afferma l'autore di libri scomodi come “Agnelli segreti”. Moncalvo è esplicito: quando chiese l'allontanamento di Salvini dal giornale leghista, il giovane Matteo lo sfidò: «Tu passi, io resto. E diventerò molto più potente». A parte questo, “Report” si limita – in un'ora di televisione – a imporre ai telespettatori, il 21 ottobre, una tesi a senso unico: Salvini è un mascalzone pericoloso. Le “prove” a carico: esponenti del Carroccio entrarono in contatto con neofascisti come Maurizio Murelli, condannato per aver ucciso un poliziotto. Così la Lega ha finito col trovarsi al centro di una “internazionale nera”, estesa da Washington a Mosca, basata sul recupero politico del tradizionalismo religioso, familista e nazionalista. Una rete che finanzia progetti teoricamente eversivi e mirati a far implodere l'attuale Ue (che per “Report”, evidentemente, è sacra). Unico appiglio offerto: la famosa intercettazione di Savoini a Mosca, un anno fa. Chi la effettuò? Mistero.

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: il potere dei gesuiti è una leggenda, in un mondo la cui leadership è ormai interamente massonica

Il presidente del Movimento Roosevelt smentisce dietrologie e complottismi che alimentano le tenaci dicerie sul presunto ruolo politico occulto della Compagnia di Gesù

"Per favore, siamo seri: la leadership culturale e politica del pianeta è integralmente massonica, da quando la libera muratoria ha posto fine alla storica egemonia della Chiesa in Occidente". Il presidente del Movimento Roosevelt, autore del besteller "Massoni" (Chiarelettere, 2014) ed esponente della rete progressista della massoneria sovranazionale, interviene per sgombrare il campo da un equivoco: non ha alcun fondamento, sostiene, la pervicace narrazione complottistica secondo la quale i gesuiti disporrebbero tuttora di un potere decisivo, capace di incidere nelle grandi scelte politiche.

Per Magaldi, la fine dell'Ancien Régime decretata dalla Rivoluzione Francese nel Settecento ha determinato "un riassetto irreversibile dell'Occidente, favorendo l'avvento dello Stato di diritto, delle istituzioni laiche, dei regimi democratici fondati sul suffragio universale". Da allora, progressivamente, si è dissolta ogni residua pretesa teocratica o ierocratica, spazzata via dal pensiero scientifico di origine illuminista, promosso dalle logge massoniche. "E le redini del pianetasul piano dell'egemonia culturale – sono rimaste saldamente nelle mani della massoneria, che ha sostanzialmente forgiato la modernità nella quale viviamo".

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Il Movimento Roosevelt sostiene Nilo Arcudi alle regionali in Umbria

Gioele Magaldi spiega le ragioni del supporto a Nilo Arcudi e al progetto Umbria Civica.
https://youtu.be/mentuYzPHMU

Nell'intervista, Gioele Magaldi spiega quali erano alcuni dei punti programmatici caratterizzanti presentati del Movimento Roosevelt come presupposti fondamentali al nostro sostegno. Nilo si è detto entusiasta di operare anche nella direzione tracciata dal MR.

Ritrovate i punti programmatici al seguente link: https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/presidenza/elezioni-regionali-umbria-10-presupposti-del-mr.html

L'intervista con Arcudi stesso può essere trovata al link: https://youtu.be/45-yyuSUwU0

Diego Fusaro smentisca di voler tradire Vox Italia

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Alcune fonti sicure hanno riferito a Gioele Magaldi che Diego Fusaro starebbe chiedendo un posto al sole alla Lega e a Fratelli d'Italia nella prossima legislatura. Cosa darebbe in cambio? Fusaro parcheggerebbe Vox Italia, alla faccia di tutti coloro che si stanno dando da fare...
Gioele Magaldi invita Fusaro a smentire per rispetto di chi crede nel progetto politico di Vox Italia.

https://youtu.be/nIUgXkyDsVI

Carlo Toto sul Reddito Universale surclassa Beppe Grillo

Premesso che la proposta principe del metapartitico Movimento Roosevelt (da Statuto) e dello stesso Toto sul tema della dignità economica per tutti e per ciascuno passa per la costituzionalizzazione del Diritto al lavoro, rilanciamo le seguenti, interessantissime, riflessioni e proposte del Consigliere di Presidenza MR Carlo Toto:

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Grillo-horror: via il voto agli anziani. Anche a Mattarella?

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Tagliare, escludere, eliminare. In una parola: togliere. Password: “meno”. A Beppe Grillo, le parole “diritti” e “voto” procurano l'orticaria? Se si aggiunge il terzo vacabolo, “anziani”, si ottiene questo titolo: “Se togliessimo il diritto di voto agli anziani?”. Levàteje er fiasco, si potrebbe commentare, bonariamente, in romanesco. Film consigliato: “La ballata di Narayama”, di Shōhei Imamura, Palma d'Oro a Cannes nell'83. Trama: in un villaggio, al settantesimo compleanno gli anziani vengono esiliati su una montagna, dove attenderanno la morte. Si può concepire qualcosa di più mostruoso? Forse sì: nei ghetti della Polonia, per esempio, gli ebrei non vivevano giorni allegri, in attesa della deportazione che li avrebbe trasformati in cenere. Prendersela con gli anziani nel 2019 in un paese come l'Italia, poi, aggiunge alla demenzialità una vena di perfidia vagamente totalitaria. E' una minaccia disgustosa, ma sembra anche una vendetta: contro le generazioni che hanno fatto dell'Italia la quarta potenza industriale del pianeta, pur in un paese insidiato da mali endemici come l'evasione fiscale da record, l'elevato tasso di corruzione politica e la pervasività delle mafie. Per buon peso, l'Italia appena uscita dal boom del dopoguerra dovette vedersela anche col terrorismo. Ma tenne duro ugualmente, grazie a quei cittadini – ora anziani – che il signor Giuseppe Piero Grillo propone di privare del diritto di voto.

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Elezioni regionali Umbria: 10 Presupposti del MR

10 Presupposti per l’Umbria del Movimento Roosevelt. Verso le Elezioni regionali del 27 ottobre 2019

 

Diverso tempo fa, alcuni esponenti del Movimento Roosevelt sono stati contattati per poter essere candidati alla competizione elettorale del 27 ottobre 2019, che rinnoverà il Consiglio regionale dell’Umbria.

Le richieste sono pervenute sia dal cosiddetto Centro-Destra che dal cosiddetto Centro-Sinistra, e tutti si sono detti disponibili ad implementare grandi cambiamenti programmatici e ad accogliere quelle politiche ed istanze progressiste più volte enunciate e proposte dal metapartitico Movimento Roosevelt.

In un primo momento ci siamo sentiti lusingati e compiaciuti per tali sollecitazioni e abbiamo pensato che fosse davvero giunta l’ora di un coraggioso cambio di paradigma culturale, politico ed economico. Con il proseguire dei contatti e l’approfondimento di varie questioni politico-programmatiche, però, ci siamo sempre più accorti che tale disponibilità a far proprie genuine istanze rooseveltiane, più volte manifestata, non era rappresentativa di tutta la coalizione (di Centro-Destra e/o di Centro-Sinistra), ma esprimeva soltanto la volontà “illuminata” di alcuni gruppi.

Entrambe le coalizioni, infatti, appaiono ai nostri occhi tuttora troppo condizionate in senso conservatore.

Il Partito Democratico (PD) e gli altri partiti del sedicente Centro-Sinistra (eredi di una classe dirigente che governa l’Umbria da troppi decenni, senza alternanza democratica con altre forze e senza aver risolto alcuni inveterati problemi sociali e infrastrutturali) risultano fortemente screditati dalle ultime vicende giudiziarie e dalle gravi lacune amministrative dimostrate negli ultimi vent’anni. Il sedicente Centro-Destra, guidato da una Lega in crescendo (felicemente alleata di interessanti liste civiche di orientamento riformista, socialista e progressista), corre tuttavia il rischio di un forte condizionamento da parte di gruppi clericali e tradizionalisti, la cui ideologia è lontana anni luce dalle istanze laiche e progressiste del Movimento Roosevelt.

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Salotto Rooseveltiano n.1 - Brexit e Italexit oltre la propaganda

Gioele Magaldi, Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Roberto Hechich, e Emilio Ciardiello discutono di Brexit e Italexit, analizzando le motivazioni del popolo britannico e dei gruppi di interesse che hanno appoggiato la campagna per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
Vengono analizzati anche i conflitti sociali che possono emergere dall'uscita del Regno Unito: dalla Scozia, all'Irlanda.
Data la caratura degli ospiti è impossibile non spaziare anche su altri argomenti come il conflitto tra Erdogan e il popolo curdo e gli interessi relativi ai giacimenti di gas nel mediterraneo.
Alla fine della riunione gli obiettivi sono limpidamente comuni: democrazia, libertà, giustizia sociale e un ritorno al modello economico keynesiano. Come lo si può fare? Aprendo più forni.

*Purtroppo ci sono stati problemi tecnici subito prima della connessione. Per il prossimo appuntamento sarà tutto risolto. Intanto godiamoci i contenuti, nonostante un audio/video che deve migliorare.

https://youtu.be/iwadjU77ftM

Brexit e Kafka (con un pizzico di Jung)

 In questa post, la traccia scritta del mio intervento all'evento di Londra del 15 ottobre nell'ambito della serata su Brexit.brexit e5a73

Brexit e Kafka

(con un pizzico di Jung)

 

 

         Ian McEwan ha dichiarato che scriverà un libro su brexit e Kafka. Accostamento non poteva essere più azzeccato. Penso che tutta la vicenda abbia veramente un non so che di kafkiano, surreale. Se si cerca di razionalizzarla probabilmente non si arriverà molto lontano. Sembra più materia per psicologi che per analisti e politologi. La spiegazione probabilmente sta nell’inconscio collettivo degli abitanti della Gran Bretagna, nelle loro paure, nelle loro illusioni, nelle loro fantasie, nei loro istinti, nella loro memoria storica che come ogni memoria che affonda le radici nel mito è soggetta a una serie di affabulazioni e, soprattutto, nella sete dei politici di affondare in tutte queste pulsioni per racimolare consensi. Concentrarsi infatti emotivamente su Alexander Boris de Pfeffel Johnson o Nigel Farage, impedisce di andare a fondo e analizzare le dinamiche e le cause più profonde del conflitto lacerante (di idee) che coinvolge le nazioni britanniche, specialmente quella inglese. Questi non hanno fatto altro che fiutare gli istinti più profondi della popolazione e fare da catalizzatore. Se non ci fossero stati loro ci sarebbe stato qualcun altro al loro posto a fare più o meno (con differenti sfumature, certamente e forse con differenti interessi personali) le stesse cose.

         È difficile scrivere un percorso lineare e logico per descrivere le pulsioni di quel voto, si rischia purtroppo di fare salti logici e di andare di palo in frasca.

         Ci sono sei modi per definire le isole britanniche, come citava Orwell: England, Britain, Great Britain, British Isles, United Kingdom e “in very exalted moments Albion”. Ognuno di questi termini viene usato, o meglio pensato, a seconda dell’umore del momento, delle circostanze, di chi si ha di fronte, dell’età, di come ci si pone verso una serie di argomenti e argomentazioni. Ognuno di questi termini, a seconda di come sta nella testa dell’elettore, può influire al momento del voto: leave o remain.

Infatti, più che di brexit, si dovrebbe parlare di englexit, poiché il nocciolo duro del leave si concentra proprio in Inghilterra.

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Lettera sull'Europa e il progressismo

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Oggi ho scritto alcune riflessioni a una persona conosciuta su Facebook riguardo l'attuale dis-Unione Europea e i futuribili Stati Uniti d'Europa. Le condivido.

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Ciao XXXXXX, grazie per la cortese risposta. Volevo scriverti prima, mi ero ripromesso di farlo ieri. Poi abbiamo organizzato una conferenza Skype tra Roma, Mosca, Londra, Triste e Milano e la giornata è saltata cosi.

In un certo senso deve essere bello lavorare anche nell'attuale contesto europeo. Io mi considero da sempre un cittadino del mondo nato a Roma. Vivo a Londra per l'ambiente multiculturale che c'è qui e immagino che lavorare per l'UE dia la sensazione di lavorare per il progetto dell'Europa dei Popoli che tanto vorrei vedere realizzato: La casa comune della democrazia, della libertà e della giustizia sociale.

Lo rispetto. Lo ammiro. È esattamente quello che voglio.

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Umbria, riunione a Ponte Felcino: le proposte del Movimento Roosevelt da presentare ai candidati alle prossime elezioni regionali

Venerdì 18 ottobre 2019, a partire dalle ore 17,30 (sino alle ore 19,30 circa) avrà luogo un importante incontro regionale del Movimento Roosevelt Umbria, cui sono invitati dirigenti nazionali e dirigenti locali o semplici soci MR. All'ordine del giorno, la stesura delle proposte roosveltiane per la Regione Umbria che saranno presentate e inviate a tutti i candidati delle prossime elezioni regionali, in programma il 27 ottobre. L'obietto, riassume il coordinatore regionale umbro Simone Casagrande Moretti, è uscire da una deriva oligarchica e antidemocratica che negli anni ha coinvolto anche la Regione Umbria. Le proposte elaborate in questo periodo affrontano i temi del trasporto regionale, dell'agricoltura, del turismo, della sanità e delle infrastrutture. Tutte le tematiche, suddivise in vari punti, verranno ampliate nei prossimi mesi tramite la formazione di gruppi di lavoro, per ridare all'Umbria una nuova prospettiva a livello politico e sociale.

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: Erdogan è un maiale terrorista, ora getta la maschera e attacca i curdi perché il suo clan massonico non può più scatenare attentati in Europa

Durissimo, il presidente del Movimento Roosevelt, sull'invasione turca nel nord della Siria. Appello al governo italiano e petizione su Change.org per ritirare i missili Aster 30 schierati dall'Italia, in ambito Nato, nel sud della Turchia vicino al confine siriano

"Fino a ieri, i sodali di Erdogan avrebbero organizzato qualche attentato magari a Parigi o a Londra. Oggi invece il presidente turco è costretto a gettare la maschera, usando nel modo più sfrontato la forza militare". Durissimo attacco del presidente del Movimento Roosevelt, Gioele Magaldi, contro il presidente turco, letteralmente definito "quel maiale di Erdogan". L'accusa: "E' stato tra i massimi promotori della superloggia "Hathor Pentalpha", decisa a usare il terrorismo, da Al-Qaeda all'Isis, per imporre a mano armata la peggior globalizzazione neoliberista, con i relativi business bellici e postbellici".

Esponente della rete massonica progressista sovranazionale, nel saggio "Massoni" (Chiarelettere) Magaldi ha denunciato le trame della massoneria neo-oligarchica per instaurare una strategia della tensione mondiale, con attentati "false flag" inaugurati dall'attacco alle Torri Gemelle l'11 settembre 2001 e proseguiti con la nascita dello Stato Islamico in Medio Oriente e gli attentati-kamikaze nelle capitali europee. "Tutto questo si è attenuato fino a scomparire grazie alla presidenza Trump", sottolinea Magaldi, che però ora accusa il capo della Casa Bianca: "Ha improvvisamente abbandonato i curdi siriani, modello di convivenza laica e democratica caro alla massoneria progressista, proprio per chiedere di essere nuovamente appoggiato, alle prossime presidenziali, da quei circuiti progressisti da cui teme di non essere più sostenuto".

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Petizione: L’Italia ritiri la propria batteria di missili Aster 30 dal confine Turco con i Curdi.

LE FORZE DI INVASIONE TURCHE POSSONO CONTARE SU MISSILI ITALIANI. CHE IL GOVERNO LI RITIRI.

L’Italia mantiene ancora nel sud della Turchia una batteria di missili contraerei Aster 30 con 130 militari italiani assegnati.
Gli Aster 30 sono tra i missili più sofisticati in dotazione alla NATO.
Questi missili sono stati posizionati durante il conflitto siriano per difendere la Turchia da eventuali attacchi aerei esterni.
Oggi potrebbero attivarsi in caso di intervento Siriano a difesa delle truppe Curde.
L’Italia non deve appoggiare le mire espansionistiche turche nei confronti del Popolo Curdo in nessun modo.
L’invasione delle aree Curde è un attacco proditorio a una popolazione che ha sconfitto il terrorismo dell’ISIS con un grandissimo costo di vite umane e con un eroismo che ricorda i combattenti democratici durante la guerra di Spagna.
I curdi sono il più grande popolo senza una propria nazione e intendono proporre, in quel territorio, un confederalismo democratico, autonomo e rispettoso dei diritti di genere: una eccezione nella deriva integralista ed autocratica della regione.
Le recenti e timide critiche del Ministero degli Esteri non sono assolutamente sufficienti per rimarcare la netta contrarietà del Governo e del Popolo Italiano a questa invasione.
Il Movimento Roosevelt chiede al Governo Italiano di fare il minimo e simbolico indispensabile per rimarcare la distanza dell’Italia dall’aggressione turca: ritirare con effetto immediato la batteria di missili Aster 30 e riportarla in Patria insieme al personale italiano.
Ci aspettiamo anche sanzioni economiche da parte dei paesi della NATO nei confronti della Turchia.
AIUTACI A FARE PRESSIONE SUL GOVERNO. FIRMA LA PETIZIONE E CONDIVIDI IL LINK.
 
Petizione al link: http://chng.it/6vWm7CFgXm
Video esplicativo al link : https://youtu.be/cA7L8cmkY3U
Per maggiori informazioni: https://www.linkiesta.it/it/article/2019/10/11/italia-missili-turchia-bombardamenti-curdi/43897/

Vox Italia e Liberiamo l’Italia: due prospettive infeconde?

Da Vox Italia fanno sapere, tramite i social, di non avere a che fare con il fascismo, ma si sono presentati come rossobruni con Gentile (e Gramsci) come ispiratori. Hanno superato questa prospettiva? Saremmo felici di avere questa conferma e li invitiamo a un confronto. Il 12 Ottobre 2019 a Roma avrà luogo la manifestazione di Liberiamo l'Italia. Vogliono solo proporre uno sterile antieuropeismo o hanno intenzione di incalzare Mario Draghi e Christine Lagarde sul loro approccio economico? Gli organizzatori della manifestazione si preoccupano più di rivendicare lo stato-nazione o di lottare per la  democrazia e il benessere del popolo?

https://youtu.be/b7yVm12ybuc

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