La sanzione amministrativa è la “pena” prevista per la violazione di una legge dello Stato oppure di un altro Ente pubblico, quale ad esempio un Comune. Esempio classico è la violazione di una norma del Codice della strada (che è una legge dello Stato) che prevede nella generalità dei casi il pagamento di una multa pecuniaria o ammenda ma che, nei casi di violazioni più gravi, può prevedere anche il sequestro o la confisca del veicolo (sequestro e confisca sono due sanzioni amministrative accessorie).

La sanzione penale, invece, è la pena prevista in caso di reato, che è la violazione di una norma del Codice penale e non può essere comminata se non è espressamente prevista da una legge. Solitamente la sanzione penale consiste in una pena detentiva ovvero nella privazione della libertà del trasgressore. Esistono, tuttavia, anche illeciti penali per i quali è prevista la sola sanzione pecuniaria (pagamento di una somma di denaro) in alternativa alla pena detentiva.

Non indirizzare la tua rabbia verso chi ti controlla o sanziona, ma concentrati sulle procedure utili e corrette per far valere le tue ragioni.

Il rifiuto di fornire le proprie generalità ad un Ufficiale di Polizia che ne fa richiesta è un reato, previsto dall’art. 651 del codice penale punito con l’arresto e con la reclusione. In caso di rifiuto l’Ufficiale di Polizia potrà legittimamente portare il cittadino presso i propri Uffici e trattenerlo per il tempo necessario all’identificazione. Cosa diversa dal rifiuto è il mancato possesso di documenti comprovanti la veridicità dell’identità dichiarata; la conseguenza però potrebbe essere la stessa del rifiuto ovvero l’accompagnamento presso gli Uffici di Polizia per l’identificazione.

L’accertatore deve sempre scrivere il suo nome e cognome nel verbale di contestazione alla tua condotta, dove è indicata la norma violata e la relativa sanzione. Puoi chiedere alle forze dell’ordine di farsi riconoscere se sono in borghese esibendo il loro tesserino, ma non sono tenuti a farlo se sono in divisa o in un’auto di servizio.

In caso di contestazioni di violazioni da parte di Pubblici Ufficiali che si reputano ingiuste e/o illegittime e/o infondate è bene annotare i nominativi e i dati anagrafici completi di eventuali testimoni (se presenti al momento della contestazione) perché le loro dichiarazioni potrebbero risultare utili in caso di successivi processi, sia civili che penali.  Si ricordi tuttavia che quanto attestato in un verbale da un Pubblico Ufficiale fa fede fino a querela di falso, cioè si presume che sia vero finché non è dimostrato il contrario all’esito di un giudizio penale; in mancanza di querela di falso la dichiarazione del Pubblico Ufficiale (nello svolgimento delle sue funzioni) prevale sempre su quella del comune cittadino.