Pane al Pane N.15: con Gioele Magaldi
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- Pubblicato: Domenica, 07 Marzo 2021 10:06
- Postato da Comunicazioni Movimento Roosevelt

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Magaldi: sconfitti i "terroristi del lockdown", a maggio staremo meglio grazie alla scelta di Draghi di puntare sulle cure precoci per guarire dal Covid evitando l'ospedale
Il presidente del Movimento Roosevelt approva le prime mosse del nuovo governo: gradualmente emarginati i fanatici delle restrizioni, protagonisti della malagestione della pandemia. Malati finora lasciati a casa senza terapie prima del ricovero, gonfiando così i numeri dell'emergenza (esasperati dai media per fare sensazionalismo)
«La pacchia dell'emergenza è finita: sia per i media sensazionalisti che per i "terroristi del lockdown", che nei giorni scorsi avevano inutilmente invocato il ritorno delle chiusure totali». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, segue con apprezzamento le prime mosse del governo Draghi. «E' ingiusto imputare al nuovo premier un'eccessiva prudenza, perché bisogna tenere conto della disastrosa situazione ereditata: per un anno, i pazienti affetti da Covid sono stati curati solo all'ospedale, cioè molto spesso quand'era ormai troppo tardi».
Tra i molteplici e rilevanti vizi riscontrati nel provvedimento (al quale, anche sulla scorta delle note del MIUR nn. 1990 e 1994, si è richiamato chi ha ritenuto di estendere l’obbligo anche ad ambiti scolastici e a circostanze non contemplati dal DPCM del 3 novembre) figurano l’irragionevolezza, il “difetto di istruttoria e di motivazione”, oltreché il “non corretto esercizio della discrezionalità amministrativa sotto forma di eccesso di potere”.
La sentenza non comporta effetti pratici immediati: il decreto in questione ha perso infatti efficacia il 3 dicembre 2020, “essendo stato sostituito dal DPCM del 3 dicembre 2020, anch’esso nelle more scaduto e sostituito dal DPCM del 14 gennaio 2021”. Ciononostante, le motivazioni che accompagnano il pronunciamento si attagliano perfettamente nella sostanza anche ai decreti successivi, i quali “hanno reiterato testualmente la medesima misura in questa sede censurata” [§ 7]. Per questo motivo, è deprecabile che una bozza del primo DPCM del governo Draghi riproponga impudentemente per l’ennesima volta – e in una formulazione identica a quella del decreto precedente – lo stesso provvedimento appena giudicato illegittimo dal TAR del Lazio (v. tabella sopra).
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Cito direttamente dal "Piano Nazionale Sanitario in risposta a un'eventuale emergenza pandemica da covid-19", recentemente DESECRETATO a seguito di sentenza del TAR del Lazio. Il documento venne creato a fine febbraio dal Ministero della Salute, ed è attualmente è disponibile qui: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3005_0_alleg.pdf
Il documento inizia con il capitoletto denominato "Messaggi chiave":
Leggete bene, andate a controllare, se necessario rileggete: queste sono le frasi PIU'SPECIFICHE che riguardano cure e rimedi. O meglio, sono le UNICHE frasi a riguardo: nella prima pagina di testo (pagina 4 su 56) TERMINA la trattazione dei rimedi farmacologici, e comincia una sterminata trattazione dei rimedi non-farmacologici come distanziamenti, mascherine, ecc... suddivisi per varie fattispecie e situazioni, e di una riorganizzazione del sistema sanitario nazionale in termini di gestione prettamente quantitativa. Il documento termina con le indicazioni per l'uso della ventilazione assistita nei casi gravi.
In questo "Piano Nazionale Sanitario in risposta a un'eventuale emergenza pandemica da covid-19" insomma, non si prevede lo studio della patologia nei suoi meccanismi d'azione, l'avvio di sperimentazioni di farmaci e rimedi più o meno comuni, l'ascolto di ciò che emergerà dalle esperienze dei medici di base che costituiscono di fatto la "prima linea". Queste cose, non vengono neanche citate come possibilità.
L'unica attenzione è posta sulla limitazione del contagio con sistemi a-specifici. Il motivo implicito è quello espresso nelle prime righe: l'OMS non ha indicato cure, per cui il sistema sanitario non sente ufficialmente il dovere, la responsabilità, la necessità...di cercare cure, ma dedica ogni attenzione solo a proteggere gli operatori e gestire la diffusione di un virus.
E sopratutto, ammessa (e non concessa) la buonafede per l'iniziale effetto sorpresa, perchè su questa strada si è proceduto per un intero anno, ritardando in ogni modo le iniziative di gruppi e singoli medici che hanno creato via via protocolli sempre più efficaci, cercando in più occasioni, fin da aprile, l'ascolto delle istituzioni? Ad oggi sono decine i medici che si sono esposti con protocolli a basso costo e con efficacia a loro dire quasi totale, e migliaia sono di fatto i medici che simili protocolli praticano comunemente o hanno cominciato a praticare in solitudine: per mero buon senso.
Il Ministero può spiegare tutto questo?