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Gioele Magaldi a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Gioele Magaldi 9ce86Gioele Magaldi parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Politologo e filosofo, di formazione insieme storica e socio-antropologica: Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, è un lucido analista delle trasformazioni strutturali indotte nella società europea e occidentale dal fenomeno della globalizzazione. Una voce particolarmente scomoda, la sua, da quando – a fine 2014 – ha dato alle stampe il dirompente saggio "Massoni", pubblicato da Chiarelettere (sottotitolo: "Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges"). Retroscena: i destini dell'umanità "progettati" da 36 Ur-Lodges, superlogge massoniche sovranazionali, da cui dipendono le principali strutture "paramassoniche" (dal Wto alla Bce, dal Fmi alla Banca Mondiale) che orchestrano la geopolitica, condizionando direttamente i governi. Forte la denuncia espressa alla televisione italiana dopo l'avvento di Mario Monti a Palazzo Chigi a fine 2011: Magaldi ha svelato l'identità "supermassonica" di molti esponenti dell'establishment, dallo stesso Monti all'allora presidente Napolitano, fino a Mario Draghi.
Massone dal 1998 e già "maestro venerabile" della loggia romana Monte Sion (Grande Oriente d'Italia), Magaldi è entrato a sua volta nel circuito massonico delle Ur-Lodges venendo iniziato alla progressista Thomas Paine, per poi mettersi "in sonno" nel 2014. Si definisce "un intellettuale e politico social-liberale, progressista e radicalmente democratico, a vocazione cosmopolitica". Esperto di tradizioni esoteriche e di cultura rinascimentale, ha rivestito (e riveste) incarichi apicali in diverse organizzazioni di natura imprenditoriale, culturale, massonica e politica. Nei primi anni 2000 ha operato come imprenditore e manager nel campo dell'editoria e dell'information technology, per poi concentrarsi soprattutto sull'impegno socio-culturale: dalla guida dell'associazione "Pericle Aur" (promozione dei valori libertari e diritti delle donne, in un orizzonte laico e pluralista delle istituzioni repubblicane) alla creazione dell'associazione "L'ultima lama", nata come ponte tra l'erudizione accademica e i filoni di ricerca indipendente (antropologia, storia della filosofia e della cultura esoterica occidentale).
Nel 2010, Magaldi ha fondato il network "Grande Oriente Democratico", "cinghia di trasmissione "liquida e trasversale" per la rigenerazione internazionale della libera muratoria del terzo millennio". Il God è stato sviluppato d'intesa con svariate Ur-Lodges progressiste. "Mi è stato anche richiesto di ripristinare un alto standard di formazione spirituale esoterica – spiega Magaldi – visto l'attuale stato di decadenza delle strutture formative massoniche". Lo stesso Magaldi è oggi a capo del Reu (Rito Europeo Universale), oltre che del movimento politico d'opinione "Democrazia Radical Popolare". Un impegno crescente, che il 21 marzo 2015 a Perugia ha condotto alla fondazione del meta-partitico Movimento Roosevelt. Missione: ripristinare la democrazia sostanziale e promuovere la giustizia sociale, nel rispetto dei valori sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata all'Onu nel 1948. Magaldi è al lavoro per creare il "Master Roosevelt in Scienze della Polis", alta scuola di formazione politologica e civile, nonché l'emittente "Radio Roosevelt". Forte anche l'impegno nel cantiere di lavoro del "Partito che serve all'Italia": di segno keynesiano (Magaldi lo definisce "rivoluzionario") il nuovo soggetto politico sarà fondato a Roma il 14 luglio 2019.

Egidio Rangone a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Egidio Rangone ded55Egidio Rangone parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Alessandrino di nascita, Rangone è un docente universitario e specialista nella cooperazione per lo sviluppo dell'Est Europa, nominato da Bruxelles corrispondente del Bre (Bureau de Rapprochement des Entreprises) già nel 1995. Dottore commercialista, revisore contabile e consulente tecnico giudiziario, si è laureato a Pavia con una tesi sulla dinamica economica, per poi affinare gli studi sull'economia d'impresa all'Istituto Bancario San Paolo di Torino e all'Ipsoa di Milano. Rangone ha lavorato nelle Ferrovie dello Stato e all'Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione di Alessandria, occupandosi anche di vertenze sindacali. Consulente fiscale, societario, finanziario, contabile e del lavoro, è stato visiting professor (economia e politica dello sviluppo) all'università di Alba Iulia, nonché professore associato fino al 2001 all'università di Oradea, sempre in Romania. Membro onorario del board professorale della Libera Università Dimitrie Cantemir di Bucarest (management commerciale e turistico), ha insegnato economia anche all'università statale di Stara Zagora (Bulgaria). Presente dal 2008 al 2014 nel collegio docenti della facoltà di scienze manageriali all'Università Gabriele D'Annunzio di Pescara-Chieti (economia e statistica), nel 2013 è stato insignito con una laurea honoris causa dall'Università Lutsk (Ucraina). È inoltre vicepresidente dell'Istituto Italo-Romeno "Carlo Maria Cipolla" per lo studio dell'economia e del management, promosso dalle università di Pavia e Oradea. E' stato inoltre collaboratore di Unimpresa Romania, associazione imprenditoriale patrocinata anche da Unicredit. L'esperienza all'estero ha permesso a Egidio Rangone – autore di svariati saggi in materia economica – di contribuire allo sviluppo dell'Est Europa mediante finanziamenti internazionali. Infine, dallo scorso ottobre Rangone è direttore del Dipartimento per l'Economia, le Finanze e lo Sviluppo economico del Movimento Roosevelt.

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Nino Laudani con i 5 Stelle alle europee, pieno appoggio dal Movimento Roosevelt

Appello per sostenere la candidatura di Laudani, socio fondatore del MR, registrandosi il 29 marzo sulla piattaforma Rousseu: un'altra voce "rooseveltiana" tra i pentastellati

Il Movimento Roosevelt appoggia l'avventura elettorale del medico nutrizionista Nino Laudani, oggi impegnato a Roma sul piano sociale dopo una lunga carriera negli Usa: socio fondatore del MR, di cui è direttore del Dipartimento Salute, Antonino Laudani è fra i candidati che sarà possibile votare, venerdì 29 marzo (dalle ore 10.00 alle ore 22.00) registrandosi alla piattaforma Rousseau, in modo che sia candidato alle prossime elezioni europee. Il profilo di Laudani si trova alla pagina 3 delle 17 pagine dedicate ai candidati.

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Galileo Ferraris vs. Nikola Tesla, una storia da conoscere

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Nikola Tesla, l'uomo che ha inventato il XX secolo, è giustamente famoso.
Ma quasi nessuno è a conoscenza che buona parte della sua vicenda umana andrebbe messa a confronto con quella di Galileo Ferraris.
Infatti Galileo Ferraris, scienziato Piemontese 1847-1897, ha fatto le stesse scoperte di Tesla, contemporaneamente e indipendentemente da Tesla.
Se cercate sui libri di Fisica "Campo Magnetico Rotante", la base teorica di motori e generatori asincroni, e della corrente alternata, vedrete che la scoperta è attribuita a Galileo Ferraris, mentre i brevetti sono di Tesla...

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Fabio Zoffi a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Fabio Zoffi 62729Fabio Zoffi parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

"Quando penso al futuro dei miei figli, mi chiedo: che mondo erediteranno? Senza radicale cambiamento di traiettoria, entro 30 anni potremmo essere "governati" da macchine e robot e senza lavoro per miliardi di persone, con pochi uomini straricchi proprietari di mega-corporation". Così Fabio Zoffi, intervistato da "Forbes" alcuni mesi fa. Imprenditore di successo nel mondo delle tecnologie digitali, di origine veneziana (laureato a Ca' Foscari), Zoffi vive da un quarto di secolo a Monaco di Baviera: è tedesco d'adozione, con doppio passaporto. Sul "Giornale" ha fatto notizia svelando che la Germania non è trasparente nei conti pubblici: il debito pubblico reale di Berlino è il triplo di quello ufficialmente dichiarato. Zoffi approdò in Germania per conto di Edizione Holding, "cassaforte" della famiglia Benetton, che vide in quel ventiquattrenne il talento del manager di prima linea. Dopo essersi messo in proprio nel 2000, prima come venture capitalist e poi come imprenditore, dal 2013 Zoffi è presidente di ORS GROUP, società informatica di origine italiana che da più di vent'anni ottimizza le catene del valore grazie all'intelligenza artificiale: dalla produzione ai servizi, dall'energia al marketing e altro ancora. Tra i clienti di Ors, marchi blasonati come Luxottica, Vodafone, Pirelli, Hera, Bnl, Rothschild e persino il ministero della difesa.
A Roddi, in provincia di Cuneo – tra le colline delle Langhe – Zoffi sta lanciando un innovativo "acceleratore d'imprenditorialità", una sorta di Silicon Valley italiana, con oltre 100 informatici e matematici alle prese con il nuovo "alfabeto digitale: ABC – Artificial Intelligence + Blockchain + Cryptomonete", da mettere a disposizione a milioni, miliardi di piccoli e piccolissimi imprenditori al fine di porli in condizione di competere alla pari con i big del mercato globale. "La mia visione? Poter offrire tecnologie digitali – spiega Zoffi – affinché le piccole imprese possano essere efficienti e competitive come le Amazon, presenti e future" e conseguentemente decentralizzare le catene del valore, trasformando il capitalismo dal basso verso l'alto, rendendolo più equilibrato e "leggero": un butterfly capitalism, capitalismo farfalla come evoluzione dell'attuale turbocapitalismo-bruco che divora e distrugge risorse. Impegnato nel Movimento Roosevelt, Zoffi sta sviluppando un piano per definire i valori-guida e le modalità attuative per un nuovo "Rinascimento" umanistico, tecnologico ed economico, basato sull'utilizzo intelligente delle possibilità offerte dalle tecnologie moderne.

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: voterei senz'altro Diego Fusaro sindaco di Gioia Tauro, ma quello che propone per il Sud è un Risorgimento Reazionario

Endorsement condizionato, del presidente del Movimento Roosevelt, al filosofo torinese candidato in Calabria: il suo estremismo "rossobruno" e illiberale lo rende innocuo, perfetto per l'establishment che infatti lo invita spesso in televisione a fare da sparring partner

"Voterei Diego Fusaro come sindaco di Gioia Tauro". Un endorsement prudente e interlocutorio, quello che Gioele Magaldi concede al "Laboratorio politico per un Risorgimento Meridionale", che ora candida il giovane filosofo torinese alla guida della cittadina "addormentata" all'ombra del grande porto tirrenico, mai veramente decollato. A promettere un "Risorgimento Meridionale" è l'avvocato Francesco Maria Toscano, segretario generale del Movimento Roosevelt nel 2015, quando il gruppo – sorto proprio su iniziativa di Magaldi – approdò nell'importante centro portuale calabrese propiziando l'elezione del sindaco Giuseppe Pedà, anch'esso socio fondatore del Movimento Roosevelt. "All'epoca – ricorda Magaldi – mi impegnai a fondo per la vittoria di Pedà, insieme all'economista Nino Galloni, tuttora nostro vicepresidente". Lo stesso Galloni viene ora indicato, insieme a Giulietto Chiesa e al meridionalista Pino Aprile, tra le "teste pesanti" che alimenterebbero il nuovo "laboratorio" di Toscano e Fusaro. L'idea: mobilitare risorse politiche e intellettuali per il riscatto del Sud, fanalino di coda di un'Italia a sua volta retrocessa al rango di "Meridione d'Europa", sottoposta allo strapotere franco-tedesco.

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Andrea Pisauro a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

Andreaimg Andrea Pisauro eb49b Pisauro parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Ricercatore in neuroscienze all'Istituto di Psicologia Sperimentale dell'Università di Oxford, Pisauro si è laureato in Fisica all'Università La Sapienza di Roma, conseguendo successivamente un master in Computational Statistics and Machine Learning presso la Gatsby Computational Neuroscience Unit di UCL e un dottorato in Neuroscienze, sempre allo University College London. Nella sua ricerca si occupa di decision-making, e in particolare dell'impatto del contesto sociale sulle scelte e la motivazione, utilizzando una combinazione di risonanza magnetica funzionale e game theory. Fortemente impegnato anche sul piano sociale e culturale, Pisauro ha coordinato il circolo "Radio Londra di Sinistra Ecologia e Libertà" per alcuni anni, durante i quali viene eletto consigliere del Comites di Londra per la lista "Moving Forward - Democrazia Bene Comune". Nel 2017 è tra i promotori del progetto del "Manifesto di Londra - per immaginare un'Italia che vorremmo" e un anno dopo viene eletto nel coordinamento del Regno Unito di "DiEM25", il movimento pan-europeo lanciato nel 2016 da una serie di intellettuali europei. Attualmente coordina la campagna "Take a Break from Brexit" che chiede di ritardare e democratizzare la Brexit ed è iscritto al Partito Laburista. Convinto europeista, lotta da sempre per un'Europa socialista.

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Carpeoro: la mia massoneria non accoglieva magistrati, poliziotti e politici. Gianroberto Casaleggio? Era affiliato alla super-massoneria inglese

L'avvocato, dirigente del Movimento Roosevelt, interviene sull'ultimo scandalo politico siciliano: la massoneria eviti di associare chi riveste cariche pubbliche, specie giudiziarie. E conferma la militanza massonica dell'ideologo dei 5 Stelle, scomparso nel 2016.

Anziché escludere i massoni dalla politica, non sarebbe meglio se fosse la massoneria stessa a chiudere le porte a chi ha incarichi pubblici? Si eviterebbero tanti equivoci, incluse le tempeste giudiziarie come quella che sta travolgendo il mondo politico siciliano. Lo afferma l'avvocato Gianfranco Pecoraro, alias Carpeoro, saggista e dirigente del Movimento Roosevelt. "In alcune regioni italiane – dice – la contiguità tra mafia e massoneria è particolarmente evidente". Nel 2005 Carpeoro arrivò a sciogliere l'intera obbedienza di cui era "sovrano gran maestro" (Rito Scozzese italiano) dopo aver chiuso le logge siciliane e calabresi. "Della mia massoneria – dichiara in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di "Border Nights", il 25 marzo – non potevano essere ammessi nemmeno magistrati ed esponenti della forze dell'ordine", proprio per evitare che li si potesse accusare, magari, di favorire "confratelli" nei guai con la giustizia. "L'aiuto massonico deve avere carattere privato", sottolinea Carpeoro: "Se un "fratello" finisce in carcere si deve essere pronti a sostenere finanziariamente la sua famiglia, ma certo non gli si può evitare la galera".

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Patrizia Scanu a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Patrizia Scanu 02 67ba6Patrizia Scanu parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Segretario generale del Movimento Roosevelt dal 14 luglio 2018, dopo aver diretto dal 2017 il Dipartimento Istruzione e Formazione civica del movimento, la Scanu è un'intellettuale dalla personalità poliedrica, caratterizzata dal forte impegno sociale. Laureata con lode in filosofia e lettere classiche a Torino, ha conseguito anche una laurea specialistica in psicologia clinica ad Aosta. Insegna scienze umane al Liceo delle Scienze Umane di Alba (Cuneo), e al tempo stesso esercita la professione di psicologa clinica, specializzata nel sostegno psicologico individuale e di coppia, nel "counselling", nella psicodiagnosi e nella mediazione familiare. E' anche "Gestalt counsellor", diplomata a Torino, nonché iscritta all'Ordine degli Psicologi del Piemonte. Ha coordinato la creazione di reti territoriali contro la violenza domestica, in collaborazione con enti locali, autorità sanitarie, mondo giudiziario e forze dell'ordine. Le sue prime battaglie civili risalgono all'adolescenza, a cominciare dall'inserimento dei disabili nelle classi. Dopo alcune esperienze nell'ambito del volontariato nel settore socio-sanitario, nel 2008 ha fondato e presieduto un comitato di genitori e insegnanti in difesa della scuola pubblica, per contrastare la riforma Gelmini con dibattiti pubblici, manifestazioni, incontri con gli amministratori piemontesi e interventi sulla stampa locale, in sinergia con analoghi movimenti in tutta Italia.
Coltiva svariati interessi culturali e una spiccata propensione alla trasversalità della conoscenza. Ricercatrice indipendente, esplora i territori di confine fra le discipline, a cavallo tra scienza e spiritualità, vita e morte (in particolare, il "fine vita"). E' autrice di libri, articoli e manuali scolastici, nonché conduttrice di seminari, corsi e conferenze sugli argomenti che studia. "Nel Movimento Roosevelt – dice – ho voluto portare la voce delle donne, lo spirito battagliero e la fiducia nel potere della conoscenza, del dialogo e dell'educazione, di cui c'è disperato bisogno in questo momento storico tanto difficile. La natura metapartitica e la vocazione pedagogica del MR – aggiunge – sono perciò perfettamente in linea con le mie aspirazioni". Di recente, ha approfondito lo studio dell'impatto negativo dell'ideologia neoliberista sul sistema scolastico italiano: argomento trattato anche sulle pagine della nuovissima rivista "Sovranità Popolare". Recente l'allarme lanciato riguardo al progetto di "regionalizzazione" della scuola, in Lombardia e Veneto. Differenziando i programmi in alcune Regioni e rompendo quindi l'unitarietà nazionale dell'insegnamento, secondo lei verrebbero meno le pari opportunità garantite dalla Costituzione in materia formativa, accelerando così il rischioso progetto di scuola-azienda inaugurato dalle riforme Moratti e Gelmini.

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: ipocrita l'attacco all'Italia per l'accordo con la Cina. Ci contestano nazionalisti europei come Francia e Germania, mentre gli Usa scordano che furono loro ad aprire a Pechino

Il presidente del Movimento Roosevelt: il potere atlantico che oggi accusa il governo Conte per l'intesa con i cinesi è stato il primo ad accogliere il gigante asiatico nel Wto, senza prendere nessuna garanzia democratica né il rispetto delle tutele sindacali per gli operai

L'Italia accerchiata dopo l'accordo con la Cina, che si impegna a far volare l'economia della Penisola puntando sui porti di Genova e Trieste? Siamo attaccati in modo pretestuoso da invidiosi e da smemorati, dichiara Gioele Magaldi, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di "Border Nights" il 25 marzo. Francia e Germania contestano che un accordo così strategico scavalchi di fatto l'Ue? Accusa ridicola, sottolinea Magaldi, se viene mossa da chi ha appena siglato il Trattato di Aquisgrana, come se l'Unione Europa neppure esistesse. Sono ipocriti, dice Magaldi, i politici come Macron che vorrebbero imporre proprio all'Italia una cabina di regina europea per la gestione del commercio con Pechino. Quanto ai rimbrotti degli Usa sul fatto che l'Italia stringa accordi con un paese non democratico, Magaldi ricorda che fu proprio il massimo potere statunitense – ben espresso da una struttura come la Trilaterale, incarnata da Kissinger, Rockefeller e Brzezinski – ad accogliere la Cina nel Wto, senza pretendere da Pechino né una svolta democratica né la tutela dei diritti sindacali del lavoro, ben sapendo che in quel modo la Cina avrebbe potuto immettere sul mercato globale prodotti a bassissimo costo.

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Perdo dunque esisto, l'inutile fiction preistorica della Basilicata e il viaggio nel futuro col Movimento Roosevelt a Londra, in cerca di vita intelligente

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“Quando ti rendi conto di aver perso anche la Basilicata”: impietosa, la titolazione di “Scenari Economici” dopo l'esito delle regionali in Lucania. Senza anestesia anche il collage fotografico, dagli studi de La7 parati a lutto: parlano da sole le maschere funebri di Mentana e Damilano, più altri aedi minori del politicamente corretto, il mondo pre-gialloverde su cui il maninstream aveva fondato per decenni la leggenda del centrosinistra, creatura mitologica teoricamente opposta all'altrettanto mitologico centrodestra. Due esemplari estinti, come il dodo, ma tenuti in vita artificialmente dalla narrazione politica quotidiana. Zoologia fantastica, ora riesumata ma solo per un giorno, a scopo ludico-giornalistico, come una fiction mediocre e abbondantemente scaduta: il vintage di una Seconda Repubblica più virtuale che reale, palesemente defunta, stra-rottamata dagli elettori. Il centrodestra versione 2019? Dev'essere un giochino per la playstation: il videogame del vecchio Silvio, l'highlander. Ma la finta concorrenza, se possibile, è ancora più surreale: chi se lo ricordava, il centrosinistra? Eppure dev'essere esistito veramente, da qualche parte, se oggi si legge che “ha perso anche la Basilicata”.

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Nino Galloni a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Nino Galloni 02 8388fNino Galloni parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

"L'inganno e la sfida". L'inganno è quello dell'ideologia neoliberista; la sfida consiste nel passare "dalla società post-industriale a quella post-capitalistica". L'ultima fatica editoriale, pubblicata da Arianna editrice nel 2018, inquadra bene il profilo dell'autore: l'economista Nino Galloni (Antonino, all'anagrafe) è un autorevolissimo esponente del pensiero post-keynesiano, impegnato a smentire – cifre alla mano – i postulati della "teologia" del capitalismo finanziario globalizzato, impugnato come un'arma dall'élite mondiale per esercitare il proprio dominio, confiscando la democrazia e imponendo le politiche di austerity. Il vicepresidente del Movimento Roosevelt è figlio di Giovanni Galloni, dirigente della Dc e già "numero due" del Csm. Nino Galloni si è laureato a Roma nel 1975, è stato ricercatore a Berkeley sotto la guida di Richard Webster e ha poi collaborato strettamente con il professor Federico Caffè, eminente economista post-keynesiano, insieme al quale ha condotto studi sulla rivoluzione tecnologica e sulle politiche monetarie. Galloni ha insegnato nelle università di Roma, Milano, Modena e Napoli. E' stato direttore generale al ministero del lavoro dal 1990 al 2002, occupandosi di mercato del lavoro, occupazione giovanile e cassa integrazione. Ha ricoperto incarichi anche all'Inpdap, all'Inps e all'Inail, rappresentando il governo italiano in sede Ocse.
Collaboratore del newsmagazine web "Scenari Economici" fondato da Antonio Maria Rinaldi, attualmente Galloni è presidente del Centro Studi Monetari, associazione per lo studio dei mercati finanziari e delle forme di moneta emettibili senza creare debito pubblico. I suoi numerosi saggi – oltre una ventina – affrontano in particolare tematiche riguardanti il mercato, la finanza e la sovranità monetaria, soprattutto in relazione alle politiche nazionali italiane ed europee. Celebre l'intervista concessa nel 2013 a Claudio Messora per "ByoBlu", nella quale svela "come ci hanno deindustrializzato". Ovvero: in cambio dell'adesione all'Eurozona, richiesta dalla Francia, la Germania impose che venisse colpito il suo maggiore concorrente a livello industriale: l'Italia. Lo stesso cancelliere Kohl arrivò a pretendere che Galloni, allora consigliere strategico di Andreotti nel periodo in cui si andava definendo il Trattato di Maastricht, venisse allontanato dagli uffici governativi. Quando Mario Draghi (altro allievo del professor Caffè, il cui insegnamento ha però rinnegato) si allontanò dalla scuola post-keynesiana, Galloni rimase sulle posizioni del comune maestro Federico Caffè, e oggi è impegnato a mettere a punto strumenti innovativi come la "moneta parallela", per risollevare l'economia italiana: aggirando il Trattato di Lisbona (che non la vieta), la valuta sovrana "non a debito", non convertibile e valida solo per il territorio nazionale, secondo Galloni potrebbe produrre, da subito, almeno 500.000 posti di lavoro ogni 0,75% di pil.

Christian Pepe a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Christian Pepe aa176Christian Pepe parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Classe 1977, Pepe è quello con i capelli bianchi dall'età di 25 anni ma soprattutto è un federalista europeo convinto. Dall'età di vent'anni gira il mondo per lavoro, entrando così in contatto con uomini, donne e soprattutto culture diverse, imparando ad amare il mondo e il genere umano. Nutre un'estrema fiducia nell'operato umano anche se a volte non lo si comprende del tutto. Attivista nella campagna elettorale di +Europa e uno dei sei fondatori del gruppo +Europa Londra. Il suo metodo politico è basato sulla partecipazione, sulla iniziativa, sul senso di responsabilità sociale e sulla ricerca del consenso. Un consenso che vede il rispetto della libertà e della dignità della persona e di questo pianeta. Il suo motto è "agire per cambiare", il suo strumento la non violenza, la sua arma il sorriso e un "ma prima parliamone…". Per questo suo modo di essere da più parti viene definito un abile "tessitore di reti, di lavoro e relazioni umane".

La scuola spolpata: il bilancio di vent'anni di riforme neoliberiste

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Era il lontano 1999. Entrava in vigore la famosa legge n.59, che riformava la Pubblica amministrazione e introduceva anche l'autonomia scolastica, poi realizzata con il D.P.R. n. 275/1999. Vedeva la luce il Preside-Dirigente e le scuole acquisivano personalità giuridica. Possiamo collocare qui il punto di partenza di un percorso riformatore che, attraverso diversi governi, di centro-destra e di centro-sinistra, porta la scuola italiana al punto in cui si trova adesso.

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La penetrazione cinese in Africa: introduzione.

Una prima, ottima analisi di Alessandro Loreto e Ruben Giavitto del Dipartimento Geopolitica & Difesa che introduce le modalità, caratteristiche e criticità della penetrazione  cinese in Africa


Copertina Neocolonialismo Cinese a3e93




Movimento Roosevelt,

Dipartimento Geopolitica e Difesa

La strategia della Repubblica Popolare di Cina e la sua penetrazione in Africa.

Premessa.

 

I grandi cambiamenti del XXI secolo ci mettono sempre più davanti a scenari articolati e

complessi, caratterizzati spesso da una loro accresciuta estensione e vastità. Questi scenari

partono dal progressivo, lento ma inesorabile sgretolamento dei grandi imperi coloniali nei

secoli XIX e XX, dalle conseguenze dei due conflitti mondiali dai quali scaturirono gli accordi

di Yalta nel 1945 che disegnarono di fatto la nascita di un nuovo equilibrio economico,

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Come tagliare le unghie al turbocapitalismo finanziario. Londra, 30 Marzo 2019

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Dal dopoguerra, ci siamo abituati ad un mondo in cui l’Economia veniva considerata dalla Politica come uno strumento per sostenere e realizzare una società coerente con una visione ideologica (socialista, liberale, liberista, etc..).

Il popolo eleggeva la classe politica e questa si occupava - tra le altre cose - dello sviluppo di politiche economiche con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della collettività, secondo le ricette proprie della visione politica e sociale di riferimento. 

La Finanza veniva usata come sostegno all’economia reale.

Oggi, i rapporti di forza tra Politica, Economia e Finanza  sono completamente rovesciati.

I dogmi del neoliberismo e del turbocapitalismo finanziario limitano, di fatto, l’iniziativa politica all’interno del quadro ideologico neoliberista, e i mercati finanziari sono liberi di ricattare la politica, e gli stati nazionali, a causa dell’assenza di sistemi giuridici sovranazionali capaci di regolamentarne e regolarne l’attività, nell’interesse della collettività.

Purtroppo, ancora non ci sono istituzioni grandi, coese e credibili abbastanza da poter tagliare le unghie a questo turbocapitalismo predatorio, tutelato da multinazionali con footprint globale e piani decennali.

Il 30 Marzo a Londra, presso la Fyvie Hall della Westminster University ed a partire dalle 14:45,  ci incontreremo con personalita' del mondo dell'economia, della finanza e della politica molto diverse tra loro, per esperienze, formazione e percorso di vita, che propongono quindi soluzioni diverse, ma unite nel riconoscere come la difesa della democrazia sostanziale debba oggi passare necessariamente per la lotta contro i dogmi del neoliberismo e del turbocapitalismo finanziario.

Il Movimento Roosevelt è, come sempre, determinato a riunire cio' che è sparso, attorno ad una visione di società che garantisca il benessere della collettività e la democrazia sostanziale.

Ci vediamo il 30 Marzo a Londra.



Marco Moiso
Vicepresidente del Movimento Roosevelt



Sono disponibili solo 90 posti, inclusi gli accrediti stampa. Coloro che vorranno partecipare ed intervenire sono invitati a prenotare al più presto un posto al seguente link https://www.eventbrite.co.uk/e/un-new-deal-rooseveltiano-per-litalia-e-leuropa-tickets-54447620298

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: Greta? Non credo ai profeti della scarsità, sono come i cantori del rigore che ci vorrebbero tutti poveri

Il presidente del Movimento Roosevelt: sì all'ecologia seria, mentre il catastrofismo serve solo a frenare la nostra possibilità di crescere (tutti, e in modo equilibrato)

"Con tutta l'umana simpatia per la giovanissima svedese Greta Thunberg, testimonial dell'ultima battaglia mediatica per il clima, credo che il problema ecologico vada affrontato con maggiore serietà, senza pregiudizi e senza fobie anticonsumistiche". Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, vede un pericolo preciso dietro al ricorrente allarmismo catastrofistico: oltre che inesatta, l'idea stessa che le nostre risorse siano gravemente limitate è funzionale al potere dell'élite neoliberista, che ha impoverito milioni di persone in un mondo che non è mai stato così ricco, né così capace – grazie alle nuove tecnologie – di fronteggiare anche le peggiori emergenze ecologiche.

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Marco Moiso a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Marco Moiso b94b5Marco Moiso parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Classe 1983, Moiso è un esperto di comunicazione pubblicitaria. Dopo aver conseguito una laurea in Marketing, ed un master in Psicologia a Londra, si è ulteriormente specializzato nella professione di stratega pubblicitario a San Francisco, California. Oggi si occupa di posizionamento strategico, campagne pubblicitarie integrate e shopper, di scala globale, continentale e nazionale. La passione politica lo ha accompagnato fin da ragazzo. Nel giugno 2016 è stato designato come Coordinatore generale del Direttorio del Movimento Roosevelt, carica che ha ricoperto fino al Luglio 2018, quando ha presentato le proprie dimissioni per favorire l’elezione del Segretario generale del movimento. Nell’ottobre 2018, Gioele Magaldi lo ha nominato vicepresidente del Movimento Roosevelt, al fianco di Nino Galloni, Pierluigi Winkler e Daniele Cavaleiro.

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Galloni: il governo non osa varare la moneta parallela che ci salverebbe

L'economista, vicepresidente del Movimento Roosevelt: l'esecutivo Conte non ha avuto il coraggio di approvare neppure la timida proposta di Claudio Borghi per affiancare all'euro una moneta di Stato, non a debito, per risollevare l'economia

L'economista post-keynesiano Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt, esprime rammarico per l'eccessiva timidezza dell'esecutivo gialloverde in materia economica: "Non è stata presa in considerazione neppure la proposta di Claudio Borghi, assai più cauta della mia, per emettere "moneta di Stato", non a debito, allo scopo di risollevare l'economia italiana". Nell'affollato convegno "Moneta per noi, non contro di noi" promosso a Torino il 15 marzo dal Movimento Roosevelt (presente anche l'economista Egidio Rangone insieme a Roberto Alice, candidato 5 Stelle alle prossime elezioni regionali piemontesi), Galloni ha esposto l'obiettivo del piano salva-Italia al quale sta comunque lavorando. Obiettivo: emettere "moneta di Stato", non convertibile e spendibile solo in Italia, per creare occupazione a costo zero in settori come i servizi alla persona e il riassetto idrogeologico. Si tratterebbe di una valuta parallela all'euro, che secondo Galloni potrebbe generare in breve tempo almeno un milione di posti di lavoro, senza aumentare il debito pubblico.

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L’ECONOMIA DEL ROOSEVELTIANO

Grande partecipazione ieri sera al seminario torinese “Soldi per noi, non contro di noi”.

Dopo un augurale apertura dei lavori, da parte della Segretaria Generale Patrizia Scanu, la sala piena ha potuto ascoltare la nostra visione democratica.
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Le parole del Vicepresidente A. Galloni, hanno ricordato come l’economia deve essere uno strumento a favore di popolo e non contro.

Galloni ha proposto diverse azioni che portano ad una redistribuzione della ricchezza fra le varie classi dei cittadini.

Il direttore del Dipartimento Economia E. Rangoni ci ha spiegato in quale modo e perché è necessario tornare a studiare la scienza economica, non come uno sterile algoritmo contabile, ma come una scienza che funge da collante fra le varie tematiche in cui l’uomo (Anthropos) si muove.

La risposta del pubblico non si è fatta certo attendere, sono infatti state formulate domande profonde ed argute, segno di un eccellente partecipazione.

Ottima la conduzione di Enrica Perrucchieti, giornalista, ha permesso uno svolgimento ordinato e proficuo della serata.

Sono onorato di aver partecipato alla crescita delle coscienze, come relatore, proponendo un lavoro mediatico ed esemplificativo sull’argomento.

Presto i filmati della serata saranno disponibili, ringrazio Byoblu della loro preziosa collaborazione.

Un grazie anche a tutti i soci Piemontesi e all’organizzazione davvero impeccabile.

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