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Endorsement condizionato, del presidente del Movimento Roosevelt, al filosofo torinese candidato in Calabria: il suo estremismo "rossobruno" e illiberale lo rende innocuo, perfetto per l'establishment che infatti lo invita spesso in televisione a fare da sparring partner

"Voterei Diego Fusaro come sindaco di Gioia Tauro". Un endorsement prudente e interlocutorio, quello che Gioele Magaldi concede al "Laboratorio politico per un Risorgimento Meridionale", che ora candida il giovane filosofo torinese alla guida della cittadina "addormentata" all'ombra del grande porto tirrenico, mai veramente decollato. A promettere un "Risorgimento Meridionale" è l'avvocato Francesco Maria Toscano, segretario generale del Movimento Roosevelt nel 2015, quando il gruppo – sorto proprio su iniziativa di Magaldi – approdò nell'importante centro portuale calabrese propiziando l'elezione del sindaco Giuseppe Pedà, anch'esso socio fondatore del Movimento Roosevelt. "All'epoca – ricorda Magaldi – mi impegnai a fondo per la vittoria di Pedà, insieme all'economista Nino Galloni, tuttora nostro vicepresidente". Lo stesso Galloni viene ora indicato, insieme a Giulietto Chiesa e al meridionalista Pino Aprile, tra le "teste pesanti" che alimenterebbero il nuovo "laboratorio" di Toscano e Fusaro. L'idea: mobilitare risorse politiche e intellettuali per il riscatto del Sud, fanalino di coda di un'Italia a sua volta retrocessa al rango di "Meridione d'Europa", sottoposta allo strapotere franco-tedesco.
 
Il gruppo di Toscano (inclusa la scelta di Fusaro come candidato sindaco) è certamente la miglior chance per Gioia Tauro, premette Magaldi, in web-streaming su YouTube con Marco Moiso. Al tempo stesso, però, il presidente del Movimento Roosevelt non è entusiasta del "laboratorio" di Toscano, che ribattezza "Risorgimento Reazionario". E spiega: "Nel contestare giustamente l'attuale sistema di dominio, Fusaro incarna però un'ideologia illiberale, mutuata dal "comunitarista" Costanzo Preve e da Ugo Spirito. Tesi in cui riecheggia il "rossobrunismo" del russo Aleksandr Dugin". In altre parole, "partendo da una critica sacrosanta degli abusi del potere globalista, Fusaro finisce per gettare a mare l'intera modernità, manifestando nostalgie per i bei tempi andati. Ma quali, esattamente? Quelli in cui la plebe viveva sottomessa e senza diritti?". Se Pino Aprile sottolinea gli eccessi della repressione sabauda nel Sud post-unitario, Fusaro – nel presentare il nuovo "laboratorio" su "ByoBlu" – riduce l'Unità d'Italia a pura barbarie: nient'altro che una brutale annessione. Magaldi insorge: inaccettabile travisare la storia fino a questo punto, dimenticando che l'élite massonica che progettò l'unificazione del paese aveva il pieno sostengo delle masse popolari, esasperate dall'autoritarismo borbonico e dall'immobilismo sociale del Regno delle Due Sicilie, dominato dal peggior latifondismo.

Francesco Toscano lasciò il Movimento Roosevelt già nel 2015, dopo uno scontro con Magaldi, che gli contestò di trascurare il movimento, pensando solo alla sua nuova poltrona di assessore a Gioia Tauro. "Peraltro – dice oggi Magaldi – riconosco a Toscano di aver ben operato, come assessore alla cultura, offrendo alla cittadinanza esperienze stimolanti. Interessante anche il suo libro "Dittatura finanziaria", interamente basato sulle informazioni desunte dal mio saggio "Massoni"". Più recente la rottura di Magaldi con Giulietto Chiesa, insieme al quale era impegnato – nel 2017, con molti altri soggetti – a definire una piattaforma politica indipendente in vista delle elezioni 2018. "Come si sa – ricorda Magaldi – Chiesa preferì allearsi con Ingroia, e si è visto con che risultato: la loro "Lista del Popolo" (popolo "somaro", aggiungo) ottenne appena lo 0,2%". Con Chiesa, divergenze anche sull'importanza dei diritti umani: "Poi Giulietto è stato costretto a ricredersi, con una onesta autocritica, ammettendo che in Russia la popolazione soffre per la mancanza di libertà e per le non floride condizioni sociali". Quanto al "Risorgimento Meridionale", Magaldi non va oltre Gioia Tauro: nel gruppo, sostiene, le idee sono confuse – quando non imbarazzanti come quelle di Fusaro, vicine al "fasciocomunismo". A proposito: "Fusaro è spesso chiamato in televisione a fare da sparring partner, di fronte ai portavoce del mainstream. Si è mai chiesto perché? Non sospetta che il suo estremismo verbale lo renda sostanzialmente innocuo?"



UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
Alessio Altieri
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(Articolo del 28 marzo 2019)

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