Il No al taglio dei parlamentari
- Dettagli
- Categoria: Friuli Venezia Giulia
- Pubblicato: Martedì, 08 Settembre 2020 00:50
- Postato da Roberto Hechich
https://www.youtube.com/watch?v=85BvmURv0CM&list=PLMeY98QMmtkHt5Y7vjcopSEoMNvfcDIuY&index=2&t=37s
70,00€
Segnaliamo un evento non rooseveltiano, ma in cui sono coinvolti due importanti dirigenti MR come Gioele Magaldi e GianfrancoPecoraro (Carpeoro). Un evento molto interessante per cittadine e cittadini, donne e uomini di ogni estrazione sociale.Un...
Programma elettorale del MR Proposte elettorali pervenute al Movimento Roosevelt e Presupposti politico-programmatici per accettarle Bozza proposta dal Presidente MR e che dovrà essere discussa, eventualmente modificata e poi ratificata...
Nuovo Ufficio di Presidenza MR e risultanze Assemblea del 17 luglio, in attesa dell’Assemblea Generale di settembre 20 Rendiamo noto a tutti i soci MR, alla più larga comunità rooseveltiana (composta da simpatizzanti MR non più o non ancora...
Convocazione Consulta Generale via Zoom di giovedì 7 luglio (19:30) e delle Due Giornate MR di sabato 16 ( eventi MR politico-culturali e sportivi) e domenica 17 (Assemblea Generale MR) luglio 2022 a Roma Con il presente Comunicato/Dispositivo...
Consulta Generale MR di lunedì 21 marzo 2022, ore 19Carissimi soci, come da comunicati ufficiosi già inviati, ribadiamo la convocazione, per lunedì 21 marzo 2022 (lunedì prossimo), alle ore 19, tramite il supporto telematico Zoom, della Consulta...
É davvero ammirevole come ne “Il nome della Rosa” Umberto Eco già analizzasse come le grandi narrazioni possano avere presa sulle persone che non esercitano il pensiero critico; nonostante le distorsioni e le incoerenze tra narrazione e fatti e...
Le false questioni che distraggono l'opinione pubblica: articolo di Daniele Cavaleiro No vax o si vax, no mask o si mask e poi il green pass, ma sono proprio queste le tematiche così importanti che la nostra società deve affrontare? Personalmente, non mi...
Leggi tutto: MRTV Lo ho-BIT: Alla ricerca di una via di fuga da Gapple
Leggi tutto: Referendum riduzione dei Parlamentari: il No dei rooseveltiani. Roberto Hechich
MALI
una crisi politico istituzionale emblema del fallimento delle ricette liberiste nel continente Africano?
Emilio Ciardiello
In Mali, nel cuore del Sahel, si è aperta una crisi politica che si sta sviluppando per molti aspetti in modo insolito rispetto alle innumerevoli crisi dei paesi africani, e che se espressa con un’immagine, rischia di essere come quelle crepe che si aprono in un muro e che velocemente finiscono per far crollare l’intero edificio.
Il 19 di agosto un golpe militare, portato avanti dalla guarnigione di Kati, principale base delle FAMa (Force Armes Malianes) a pochi chilometri dalla capitale Bamako, ha costretto il presidente Ibrahim Boubacar Keita alle dimissioni. Il golpe guidato da alti ufficiali si è sviluppato con la cattura del Ministro della Difesa, del Ministro delle Finanze, del Primo Ministro Boubou Cisse, e del presidente Keita. Il presidente, condotto insieme agli altri al campo militare di Kati, ha annunciato le proprie dimissioni. I militari golpisti costituiti da alti ufficiali dell’esercito hanno sciolto l’Assemblea Nazionale, e il governo del paese è passato ad un Comitato Nazionale per la Salvezza del Popolo (CNSP), presieduto da un giovane colonnello, Assimi Goita.
Il golpe militare segue a settimane di proteste e manifestazioni di rivolta portate avanti dal fronte delle opposizioni, che da giugno ha mobilitato la popolazione in manifestazioni di piazza con la richiesta di dimissione del presidente Keita. Il CNSP ha dichiarato di voler traghettare il paese in tempi brevi a nuove elezioni ed al rispristino della vita democratica e costituzionale del paese. Applaudito dalle opposizioni, il golpe è stato condannato unanimemente dalla comunità internazionale (ONU, Francia) e dalla Ecowas. Ciò che appare peculiare di questo golpe è da un lato la mancanza di spargimento di sangue e di violenze, e dall’altro di essere interprete delle richieste di cambiamento dei manifestanti e delle opposizioni.
Leggi tutto: Mali-Cosa sta accadendo? Tra jihad, povertà e neocolonialismo
Leggi tutto: Pane al Pane: sesto appuntamento su MRTV con Gioele Magaldi
Leggi tutto: Mascherine e Leggi fai da te. Video di Claudio Testa
Il presidente del Movimento Roosevelt: mentre si annuncia un possibile cambiamento di portata storica, è scandalosa la nomina all'Oms di Mario Monti, vero demolitore della sanità italiana, propiziata dal partito "cinese" nel quale milita anche il massone reazionario Romano Prodi
«La politica italiana sta platealmente corteggiando Mario Draghi, in veste di ipotetico salvatore della patria, dopo il disastro nel quale Giuseppe Conte ha sprofondato il paese, abusando del lockdown, senza poi riuscire a risollevare l'economia con adeguati interventi per dare ristoro a famiglie e aziende». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente italiano del circuito massonico progressista sovranazionale, vede avvicinarsi l'ora di Mario Draghi, crocevia decisivo per il destino dell'Italia: «Lo stesso Draghi - come peraltro richiestogli - sta ben attento a non cedere a nessun compromesso al ribasso: sarà spendibile solo per fare grandi cose, in grado di capovolgere la situazione». Ovvero: liberare l'Italia dalla doppia schiavitù della quale è prigioniera: il ricatto della paura, costruito da Conte col pretesto della pandemia, e la sudditanza rispetto a un'Ue che, «con i quattro baiocchi del Recovery Fund (neppure investiti in modo strategico, ma sprecati in maniera malamente assistenziale) ci costringerà a pagare il conto, salatissimo, dell'ennesimo "debito cattivo"». Lo ha spiegato al Meeting di Rimini «proprio quel Draghi che, a marzo, sul "Financial Times", propose un ben diverso orizzonte: e cioè, fronteggiare la crisi planetaria innescata dal virus emettendo miliardi a fondo perduto, destinati a non trasformarsi affatto in debiti da ripagare».