Esponente del circuito massonico progressista internazionale e autore del saggio "Massoni" (Chiarelettere, 2014), Magaldi accusa le superlogge neo-oligarchiche di aver congelato l'economia col pretesto (inesistente) della scarsità di moneta: "Il mondo globalizzato è ricchissimo, ma la moneta viene dosata col contagocce da chi la detiene, per ricattare popoli e Stati: così si impone una rigida disciplina di bilancio, che costringe i governi a tagliare la spesa sociale, a rinunciare agli investimenti e ad alzare le tasse". Ora invece Draghi, "massimo artefice del rigore europeo", parla della Mmt, teoria monetaria che prescrive un larghissima immissione di valuta a costo zero: "E' l'esatto contrario dell'austerity finora predicata e attuata". Domanda: "Perché Draghi smentisce la sua stessa storia e lo fa proprio ora, che sta per lasciare la Bce? Sarebbe stato ben più credibile se una simile politica l'avesse proposta e praticata quand'era nel pieno esercizio dei suoi poteri"
Lo stesso dicasi per Christine Lagarde, che si appresta a succedergli: fino a ieri, la super-tecnocrate francese è stata una spietata interprete del rigore (come la Grecia ben ricorda). E ora dichiara che all'economia europea servirebbero gli eurobond? Sarebbero titoli di Stato unici per tutta l'Ue, che cancellerebbero di colpo il ricatto dello spread. "E' anche possibile – ammette Magaldi – che lei e Draghi stiano lanciando precisi messaggi alla massoneria progressista, che è certa del crollo imminente del loro sistema neoliberista. Non sarebbe la prima volta – aggiunge Magaldi – che un massone di potere cambia idea radicalmente, pentendosi del suo operato. Nel qual caso – conclude – saremmo ben lieti di aprire un dialogo con Mario Draghi e Christine Lagarde", a patto che il loro drastico cambio di posizione, appunto, "non si limiti alle parole".
Alessio Altieri
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(Articolo del 28 settembre 2019)