Il Popolo italiano, nel giorno del 25 Aprile, festeggia la Liberazione dall’oppressione nazi-fascista.
In Italia, il potere oppressore è stato quello del nazi-fascismo, ma non dobbiamo dimenticare che nel mondo ci sono, e ci sono state, molte altre dittature, che vanno sempre e comunque combattute in nome della democrazia, della libertà e della giustizia sociale.
Oggi, 25 Aprile 2018, noi antifascisti non dobbiamo solo festeggiare, ma anche impegnarci nuovamente per continuare a combattere contro tutte le forme di oppressione.
L’oppressione, che nel passato ha trovato espressioni in forme violente e autoritarie, può oggi trovare nuove forme più subdole per agire sulla società.
Per poter continuare a combattere i “fascismi” vecchi e nuovi, dobbiamo quindi poter riconoscere almeno alcuni degli elementi che caratterizzano le dittature, palesi, larvate o occulte:
- La gestione diretta, o indiretta, del potere (legislativo, esecutivo o giudiziario) da parte di élites che non rispondono al volere del popolo, anche se sostengono di agire in suo nome e nel suo interesse.
- La discriminazione in base all’appartenenza a specifici gruppi sociali, come ad esempio a religioni, classi, etnie, etc..
- L’impedimento ai singoli individui di perseguire liberamente i propri talenti, le proprie capacità e aspirazioni, ed anche il proprio legittimo profitto.
- La predeterminazione del ruolo che le persone avranno nella società in base a condizioni di nascita, piuttosto che ai propri meriti.
- Il controllo esclusivo, da parte di élites che non rispondono al volere del popolo, delle risorse monetarie. Un controllo tale da determinare la sudditanza economica delle masse.
C’è quindi bisogno e urgenza di vivere nel modo più autentico e aggiornato possibile lo Spirito della Resistenza (commemorando il passato, ma combattendo nel presente per migliorare il futuro) e di tornare a incidere, tramite un’azione politica consapevole, gagliarda e lungimirante, in qualunque contesto sociale in cui si riscontrino le criticità sopra abbozzate.
Oggi è un giorno per festeggiare, ma da domani valorizziamo l’esperienza del passato e impegniamoci a valutare se nuove forme di oppressione antidemocratica non siano molto più vicine a noi di quanto pensiamo.
Marco Moiso
Coordinatore Generale del Movimento Roosevelt
Responsabile per il Regno Unito