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Nel Segno di Olof PalmeVincenzo Bellisario lancia l’opera attraverso la presentazione che segue…
 

Prefazione


Ho avuto il privilegio di leggere quest’opera in anticipo rispetto alla sua pubblicazione e ho provato la soddisfazione di scoprire che, dopo anni, ho cessato di essere “vox clamans in deserto” rispetto alla rivendicazione degli autentici valori e della misconosciuta modernità e attualità del socialismo.



Quindi non posso fare a meno di condividere con l’Autore l’auspicio che pensare al futuro e non solo al presente non sia più e ancora una attività da pazzi sognatori.

Correva l’anno 1985 e io, ventiquattrenne, partecipai alla fondazione di un Movimento che si chiamava “Umanesimo Sociale”. Il leader era una figura straordinaria di massone e socialista, l’avvocato Orazio Picciotto Crisafulli, assessore alla Regione Lombardia, ma c’era davvero il fior fiore del socialismo milanese e lombardo. Quando ne parlai con Bettino Craxi, lui scosse la testa con una dolcezza non frequente nei suoi modi, sorrise e disse: «Siete dei magnifici folli…»

E ricordo l’assemblea triste e disperata del Movimento subito dopo la uccisione del grande Olof Palme, il 28 febbraio 1986. Presi la parola e dissi con la voce rotta dalla emozione che quel giorno era morta la speranza. I presenti, tutti molto più anziani di me, l’avvocato Crisafulli, il conte Poletti de Chaurand, il professor Spreti, mi risposero con fermezza che non era vero, che le grandi idee non muoiono mai con le persone, che esse camminano sempre, arrancando, apparentemente lente, ma mai zoppicanti o incerte,  pur senza le scarpe della vita materiale, ma con le ali degli spiriti liberi.

E da quel giorno io tenni sempre presente che dal vaso di Pandora, sempre e continuamente, oltre ai mostri che abbiamo creato e che opprimono il Mondo, affiora un grazioso Uccellino Verde che si chiama Speranza, pronto a riportare bellezza e armonia in queste nostre vite così complicate.

Questo libro parla del vaso di Pandora, ma anche dell’Uccellino Verde.

Da oggi, tenetelo presente anche voi.

Gianfranco Carpeoro

Milano, 05 ottobre 2017


Breve estratto dell’Introduzione 


Quando pensò all’Italia di oggi, tra tante cose, mi torna in mente quel “grande terremoto” di tanti anni fa che, nel giro di pochi secondi, nel 1755, distrusse più della metà della Città Lisbona e circondario.

La differenza fra la distruzione di una Città/un luogo colpito da un terremoto e un Paese distrutto dall’economia imposta attraverso accordi e/o Trattati è che nel primo caso se ne accorgono  tutti e subito. Nel secondo caso, invece, se ne accorge esclusivamente chi viene colpito in prima persona e “sprofonda” da un stato di più o meno benessere ad uno di “non vita”.

Incredibilmente ed in poco tempo perdi tutto quello che avevi costruito negli anni ed in ogni “direzione” (qui dovrei aprire una parentesi per spiegare quali sono i  motivi che fanno sì che quando si passa da una condizione di più o meno benessere ad uno stato di “non vita” si perde tutto in ogni “direzione”, ma volutamente evito - anche e soprattutto perché non è la “priorità” del pezzo … - capirà solo chi è in grado di arrivarci da solo!).

L’Italia è ormai arrivata ad uno stato di coma profondo ed ovviamente irreversibile per almeno una persona su due e se continua su questa strada (al momento, considerando gli attuali Trattati UE e l’Euro, non sembra esserci alcuna via d’uscita… non c’è alcuna via d’uscita… se si continua su questa strada!), non c’è alcuna speranza: non c’è un modo per venirne fuori…

Le persone ancora “salve” in questo Paese sono coloro che hanno avuto la fortuna di essere nati e cresciuti all’interno di famiglie benestanti che gli hanno permesso di studiare con “calma” e, successivamente (come spessissimo accade, ma quasi nessuno lo sa e/o lo dice…), gli hanno dato la “spinta giusta”… e magari, come se non bastasse e come quasi sempre avviene, anche assai “ben retribuita” (in sostanza significa che le famiglie di svariate centinaia di migliaia di X o Y, dopo aver fatto sacrifici affinché i figli studiassero, hanno dovuto anche versare ingenti somme di denaro a qualcuno per far sì che il figlio/la figlia potesse essere assunto e starsene diciamo “tranquillo”… storie di quotidiana “ItaGLIa”!).

Gli altri che si sono salvati sono coloro che hanno avuto la “fortuna” di essere stati assunti anni fa con i cosiddetti “contratti vecchi” e coloro che sono andati in pensione ad un’età giusta e con una pensione dignitosa: tutti gli altri sono spacciati…

Ripeto ancora una volta: al momento, considerando gli attuali Trattati UE e l’Euro, non sembra esserci alcune via d’uscita… non c’è alcuna via d’uscita!

Detto questo, quindi, ci vuole un Progetto, una “mission”… un Progetto per far sì che si esca dalla catastrofe; un Progetto per Costruire e Ricostruire; un Progetto per riconsegnare una vita agli almeno trenta milioni (questo solo in Italia) che non hanno più una vita ed un motivo per vivere; un Progetto per una “ragione” vera; un Progetto per rimettersi in piedi e proseguire…

Cosa fare? Di fronte a quello che ad oggi sembra essere il nulla dei due “normali schieramenti” di Centrodestra e Centrosinistra e di fronte a quello che sembra ormai essere il fallimento nei fatti del 5 Stelle (ovunque in Italia abbiano messo mano ed in assenza di un Progetto di questi ultimi…), bisogna pensare a ben altro…

Come afferma Gioele Magaldi: «A Roma il Movimento di Grillo non ha dato buona prova di sé, e c’è da temere che sarebbe così anche su scala nazionale, se dovesse governare l’Italia. I 5 Stelle non avevano un vero programma per la capitale, così come non hanno un vero programma per il Paese. Per “vero programma” si intende qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’UE, minacciando di sbattere la porta per ripristinare la Democrazia in modo sostanziale, quella dei Diritti del lavoro, svuotata dalla tecnocrazia euro-tedesca dettata dalle strutture di potere apolidi che hanno fabbricato l’attuale globalizzazione asimmetrica, che concentra i poteri e fa sparire i Diritti, spingendo i cittadini verso una precarietà universale, senza speranza. Un esito inaccettabile, da rovesciare a partire dalle fondamenta, riscrivendo le regole… dunque, se i Partiti continuano a dormire, non resta che scendere in campo direttamente...»

Detto questo, quindi, credo anch’io che “Il Tempo è giunto”…

Il 20 settembre 2017, la testata “Libreidee” (http://www.libreidee.org/), ha pubblicato un pezzo intitolato “Magaldi: smascheriamo insieme i bari della politica italiana”: pezzo che riprende un intervista che Gioele Magaldi (Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, Presidente del Movimento Roosevelt e autore del bestseller “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”), lunedì 18 settembre, ha rilasciato a David Gramiccioli, per “Colors Radio”: http://www.colorsradio.net/.

Gioele Magaldi, tra le varie, ha accennato (come ha sottolineato un internauta che si firma “Socrate” o anche “Fabrice”) ad un “vero programma”. «Qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’UE, minacciando di sbattere la porta...»

Magaldi ha inoltre parlato del PDP: Partito Democratico Progressista… Partito che dovrebbe costituirsi a breve con «un programma netto, destinato a smascherare l’ipocrisia generale e la reticenza dei Partiti di oggi, incluso il Movimento 5 Stelle...»

“Socrate”-“Fabrice”, in sostanza, nel suo commento, esprimeva diversi “NO” a tante realtà. Tra  le varie: Europa, America, NATO, Israele, massoni e paramassoni… parlando di “irriformabilità di vari contesti”: tra questi, l’Unione Europea e soprattutto l’Euro…

A “Socrate”-“Fabrice” ha risposto Democrazia Radical Popolare: «Ora, a parte i refusi e le sgrammaticature, costui ci sembra rappresentare molto bene le posizioni irrilevanti e destinate alla sempiterna marginalità di coloro che, in Italia, sono soprattutto schierati per il NO a molte cose, ma non sanno elaborare un programma politico coerente, convincente e ricco di appeal per un elettorato vasto, né sanno organizzarsi in termini politicamente incisivi.

Questo falso “Socrate” (che disonora il nome del grande filosofo ateniese) ci sembra anzitutto un liberticida (vuole cassare per legge la libertà di associazione e proibire sempre per legge l’esistenza di logge massoniche, esattamente come hanno sempre fatto i regimi totalitari di destra e sinistra: complimenti!) dice NO a prescindere all’Europa.

No all’America.

No alla Nato.

No a Israele.

No ai massoni e ai paramassoni.

D’altra parte, quei pochi (che si illudono di essere un numero congruo solo perché sono sguaiati e rumorosi sul web o in qualche malinconica riunione pseudo-politica in scantinati in cui non si trova mai una adeguata sintesi politica tra gruppuscoli di ‘risentiti’ ed ‘emarginati’ vari ) che condividono questa filosofia del “NO” non sembrano destinati ad avere alcun peso presente o futuro né in Italia né in Europa.

E tanto per dare riscontri puntuali alle ciance di codesto “Socrate”, rappresentativo di un tipo umano specifico e irrilevante:

L’eurozona è riformabilissima, solo che nessuno sta lottando politicamente per riformarla, perché i grandi burattinai del potere globale che hanno costruito una Ue a trazione economicistica, tecnocratica e oligarchica (ma non politica e democratica) hanno bisogno che perduri questo infecondo e immobilizzante scontro tra i difensori dell’Unione Europea a prescindere e i suoi detrattori altrettanto a prescindere. Uno stato siffatto di cose consente che tutto rimanga cosi com’è. E in ogni caso, se non si riuscisse a riformare la Ue e l’eurozona, che la colpa ricada sulle cancellerie asservite al progetto euro-tecnocratico e che costoro siano percepiti dall’opinione pubblica come i veri anti-europeisti. Ciò legittimerebbe appieno la sospensione in Italia dei trattati vigenti da Maastricht in poi, in attesa di una Costituzione europea autenticamente democratica e attenta alla giustizia sociale invece che a funesti ed astratti parametri economici, funzionali ad interessi sovranazionali inconfessabili quanto nocivi per l’interesse pubblico generale.

Per quanto ne sappiamo noi, il PDP intende riformare la Nato e implementare non solo una difesa comune europea degna di questo nome, ma anche rafforzare le strutture militari italiane, a tutela di un ruolo autorevole, pacificatore ed equilibrante del nostro Paese in tutta l’area mediterranea.

Sempre per quanto ne sappiamo noi, il PDP intende senz’altro essere amico di Israele, ma anche impegnarsi per la costituzione di uno stato autonomo palestinese, laico, liberale e democratico.

In ogni caso, il programma del PDP sarà redatto democraticamente e pluralisticamente da coloro che si iscriveranno alla sua Assemblea Costituente. Il buon “Socrate-Fabrice” con i suoi amici si iscriva e poi costoro, tutti insieme, cerchino legittimamente di far prevalere le loro posizioni, se esse troveranno il legittimo e maggioritario consenso dei costituenti.»

Il commento “integrale” di “Socrate”-“Fabrice” (20 settembre 2017): «Per “vero programma”, spiega Magaldi, si intende qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’Ue, minacciando di sbattere la porta” by Gioele Magaldi

Ma che novità è sto nuovo partito se ancora vuole riformare l’euro??

L’euro è irriformabile perchè è e sarà sempre una moneta senza stato per stati senza più moneta, con tutte le conseguenze negative del caso!!

A parte questo, sto nuovo partito italiano, a quanto pare, non metterà mai in discussione l’appartenenza dell’Italia alla Nato a comando americano, americani che non sono altro che dei guerrafondai della peggiore specie, inoltre sto nuovo partito, a quanto pare, non metterà mai in  discussione la recente (recente da un punto di vista storico, nella cosidetta prima repubblica con Caxi e Andreotti non era così per niente!!) politica estera italiana filo israeliana, israeliani che sono stati e sono compari degli americani nelle guerre in Medio Oriente... insomma, sembra una cosa nuova che già nasce vecchia, della serie: cambiare tutto per non cambiare niente!!!

Insomma, dopo tutti i proclami che erano stati fatti su sto nuovo partito democratico progressista mi sarei aspettato qualcosa di molto più audace, chessò, non minacciare di sbattere la porta UE ma direttamente la proposta di fondare una nuova area europea di libero scambio per i paesi del Sud Europa, ognuno con la propria moneta e come secondo step, difesa militare comune (per i paesi appartenenti all’area geopolitica sopramenzionata) fuori dalla Nato e invece a quanto pare la solita sbobba spacciata per nuovo oro colato, maaaah…..!!

My 2 cents!

Saluti.

Fabrice



PS se sto nuovo partito democratico progressista di derivazione massonica progressista si dovesse davvero rivelare un bluff e allora a quel punto molto meglio portare avanti un movimento internazionale che preveda l’eliminazione totale per legge di tutte le logge massoniche e associazioni paramassoniche (come “Gruppo Bilderberg”, “Trilateral Commision”, “Foreign Council”, “Club 30”, ecc.. ) , insomma, ripristinare in modo netto e duraturo il buon senso comune che bastano i partiti, i sindacati e i movimenti di cittadinanza attiva per fare politiche democratiche, tutto il resto ( logge massoniche e società paramassoniche ) non serve a niente perchè serve solo a sovvertire negativamente le politiche democratiche passate, esistenti e future!!!»

A parte “Socrate”-“Fabrice”, volevo invece far notare in breve alcune cose… citando  una doppia affermazione del Gran Maestro Carpeoro.

«Negli anni Ottanta, quando Olof Palme era ancora vivo, una corrente (non populista) scosse l’Europa: quella del Movimento Ambientalista, che poi crebbe velocemente “grazie” al disastro nucleare di Chernobyl. Nemmeno i Verdi della prima ora intendevano abbattere il capitalismo, ma solo “tagliargli le unghie”, precisamente quelle più “velenose”, in nome della salute di cittadini e lavoratori. Fu una piccola rivoluzione, anche culturale: prima di degradarsi, il Movimento costrinse i Paesi europei a dotarsi di legislazioni più “verdi”, più attente alla tutela dell’ambiente. Ma a prendere il sopravvento, in Italia, fu il ciclone Tangentopoli, che solo oggi - dopo oltre vent’anni - si vede cosa ha prodotto: da quella colossale “distrazione di massa” venne fuori il nuovo conio dell’Unione Europea, quella che ha ridotto la Grecia a Paese del Terzo Mondo e ha privato l’Italia del 25% della sua produzione industriale, facendo ricomparire ovunque lo spettro della povertà…»; ancora: «Un minuto dopo l’istituzione dell’Euro lo stesso Craxi “profetizzò” che sarebbe stato l’inizio della fine, per l’Italia. Con lui, se lo potevano sognare di fare quel tasso di cambio, rispetto alla Lira».

In Italia, per varie motivazioni, non può in nessun caso nascere una “creatura politica” dedicata a qualche personalità “interna” in qualche modo legata ai nostri tempi.

Tempo fa Gioele Magaldi invocava la nascita del “Partito che non c’è”. Quel Partito che, come qualcuno ha affermato: «direbbe tutta la verità…»

L’8 e 9 aprile, al congresso “Forme della Democrazia” organizzato dal Movimento Roosevelt presso la Casa Internazionale delle Donne in Via della Lungara a Roma, il Gran Maestro Carpeoro, in un passaggio del suo intervento dal titolo “Il Ritorno del Socialismo”, ha parlato di Olof Palme e del fatto che “qualcuno” dovrebbe riprendere questa “alta” e “particolare” figura europea “inserendola sulle bandiere”…

Quindi: alla domanda “In che modo è possibile Costruire e Ricostruire?”, considerando sia l’aspetto italiano che quello europeo, dico: perché non “partire” da Olof Palme?...

L’8 e 9 aprile 2017, come ho accennato indirettamente, ho partecipato al congresso “Forme della Democrazia” organizzato dal Movimento Roosevelt presso la Casa Internazionale delle Donne in Via della Lungara a Roma.

Tante le persone invitate e che hanno partecipato al congresso: Gioele Magaldi, il magistrato Ferdinando Imposimato (Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione), l’economista Nino Galloni (Vicepresidente e Supervisore Economico del Movimento Roosevelt), Sergio Magaldi (Responsabile del Dipartimento Attività Culturali e membro del Direttorio Generale del Movimento Roosevelt), il Gran Maestro Gianfranco Carpeoro (scrittore, simbologo ed autore, tra i vari, del libro “Dalla Massoneria al Terrorismo”), Sergio Di Cori Modigliani, Pierluigi Winkler, Giulietto Chiesa, Pino Cabras e tanti altri.

Sicuramente un “weekend di spessore” con tanti interventi di “spessore”…

Uno di quelli che più mi ha “impressionato” è stato l’intervento del Gran Maestro Gianfranco Carpeoro; intervento, come anticipavo, dal titolo: “Il Ritorno del Socialismo”… (CONTINUA).


Il link del libro “Nel Segno di Olof Palme?”: http://www.edizionisi.com/libro_titolo.asp?rec=191&titolo=1-_IN_USCITA_Il_!%B0_NOVEMBRE! .

(Articolo del 13 ottobre 2017)

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