Ancora: «La pressione della migrazione sull'Europa è enorme e non farà che aumentare. Si tratta di un fenomeno che i politici europei tendono a gestire in maniera inadeguata. La loro generosità mal diretta, anzi, fa sì che il problema, invece che essere alleviato, si aggravi continuamente.
A mio avviso esistono due piani su cui oggi si può intervenire in modo deciso per aiutare l'Africa. Uno è quello umanitario, perché stiamo parlando del Continente più povero del Mondo, sempre più immerso nell'instabilità, afflitto da povertà estreme, con leadership politiche scadenti e con sistemi di istruzione e di sanità che non funzionano. Impossibile costruire su queste basi dei Paesi realmente indipendenti e autosufficienti. Ne discende il secondo punto, quello della partenza di massa dei migranti economici, che si dirigono verso l'Europa e che sono diventati essi stessi un problema sostanziale.
La pressione esercitata da questa massa migratoria è enorme e l'esplosione demografica dell'Africa la renderà sempre maggiore. Basti pensare che si prevede da qui al 2050 che la popolazione del Continente Nero raddoppierà, fino a toccare i 2 miliardi e mezzo di persone. Per renderla autosufficiente bisognerebbe che ogni anno venissero creati oltre 22 milioni di nuovi posti di lavoro.»
Quindi, all'Europa: «Il flusso migratorio aumenterà e con esso la pressione sulle società europee. Il dilemma per voi diventa evidente: potete da una parte mostrarvi generosi, assorbendo i flussi migratori. Ma quanto più vi mostrate generosi, tanto più si sparge in Africa la voce che vale la pena tentare quest'avventura. Così, sempre più uomini sono motivati a cercare di venire in Europa.
C'è un solo modo di gestire questo fenomeno: interromperlo finché si è in tempo. Ciò significa, sfortunatamente, che si deve rendere più difficile a questi aspiranti emigranti africani l'utilizzo dei percorsi che li conducono verso l'Europa. Bisogna inoltre far sì che questa notizia si sparga con chiarezza, proprio come quella contraria ha potuto fare finora.
Al tempo stesso, per rendere accettabile la fine dell'illusione europea, è necessario che gli stessi europei si impegnino come mai prima per rendere possibile un vero sviluppo economico in Africa. E questo obiettivo non può essere perseguito a colpi di iniziative estemporanee alla “Live Aid”, per intenderci. Serve un approccio serio e progressivo, come quello della Germania che passo dopo passo è arrivata a destinare a un vero aiuto allo sviluppo dello 0,7% del suo prodotto nazionale lordo: “Un esempio da imitare”...»
Infine - ovviamente, si fa per dire "infine"... -, come ho scritto poco fa, ecco il “Salvini di Sinistra”. ANSA: «Dobbiamo avere uno sguardo d'insieme uscendo dalla logica buonista e terzomondista per cui noi abbiamo il dovere di accogliere tutti quelli che stanno peggio di noi. Se qualcuno rischia di affogare in mare, è ovvio che noi abbiamo il dovere di salvarlo. Ma non possiamo accoglierli tutti noi. E aver accettato i due regolamenti di Dublino, come hanno fatto gli esecutivi italiani del 2003 e del 2013, è stato un errore clamoroso. Vorrei che ci liberassimo da una sorta di senso di colpa. Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio". E' quanto sostiene Matteo Renzi nel suo libro “Avanti”, di cui Democratica, rivista on line del Pd, dà un'anticipazione, affermando la necessità di un numero chiuso.»
È inutile, in Italia, considerando tutto quello che accade, "vince" ancora una volta lui: Orlando Portento...
N.B. Quanto sopra rappresenta esclusivamente il pensiero dell’autore, NON quello del Movimento Roosevelt...