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Olof Palme non merita il silenzio, ma la “riconoscenza”... e magari anche un preciso Progetto a lui dedicato!
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- Postato da Vincenzo Bellisario
L’assassino di Olof Palme non fu mai arrestato.
Il “Grandissimo Maestro” Gianfranco Carpeoro (autore, tra i vari, anche del libro “Dalla Massoneria al terrorismo”: https://www.ilgiardinodeilibri.it/ricerca.php?q=dalla+massoneria+al+terrorismo+carpeoro&x=43&y=16), a proposito del “killer politico” di Olof Palme, ha affermato: «Si chiama “sovragestione” ed è tuttora in azione, in Europa, fra attentati e stragi.»
Alla domanda “Come sarebbe, oggi, l’Europa, con uomini come Olof Palme?”, il Gran Maestro Gianfranco Carpeoro, ha così risposto: «Quattro anni prima di essere trucidato, Palme aveva varato il rivoluzionario Piano Meidner: un nuovo modello di partecipazione, che coinvolgeva i lavoratori nella gestione delle imprese, condividendone anche gli utili. Olof Palme “doveva” morire. E con lui, noi europei.»
All'interno di un breve ma sostanzioso articolo di “Libredee” (http://www.libreidee.org/) incentrato sull’Europa dal titolo “Avevemo Olof Palme, poi sull'Europa hanno spento la luce”, si legge: «Il peccato originale? Fu commesso trent’anni fa, il 1° marzo 1986, con l’assassinio di Olof Palme in Svezia. Lo scrive Gianfranco Carpeoro, autore del saggio “Dalla massoneria al terrorismo”. Nella sua ricostruzione, Palme fu ucciso da un complotto rimasto oscuro, del quale però alcune tracce - anche scritte - portano a un certo Licio Gelli e al suo “principale”, il politologo americano Michael Ledeen, ancora in circolazione e più che mai influente, anche nel retrobottega del Governo Renzi. Olof Palme, leader socialdemocratico, era il padre del moderno welfare europeo, il massimo profeta della filosofia politica dell’interesse pubblico, la promozione del benessere diffuso, l’estensione dei Diritti, la Democrazia avanzata in cui si coniugano libertà e socialismo, lavoro e dignità, pari opportunità per tutti. Era il prototipo, Olof Palme, di un’Europa diversa: un’Europa amica, autorevole, giusta. Un’Europa che non abbiamo mai visto, che mai avrebbe sprofondato gli Stati nella catastrofe della crisi, lasciandoli in balìa di incursori e predoni, con mano libera nei palazzi del potere locale grazie a una piccola casta di governatori asserviti, di vassalli obbedienti, di mediocri traditori travestiti da algidi burocrati o, all’occorrenza, da sulfurei masanielli dal roboante eloquio (ma dall’innocuo agire). L’infima Italia del 2016, il paese dove nessuno propone vere vie d’uscita, sembra la fotografia perfetta di questa Europa pericolosamente in avaria.»
Ripeto e concludo: «Olof Palme non merita il silenzio, ma la “riconoscenza”... e magari anche un preciso Progetto a lui dedicato!»