La stretta relazione esistente tra Ambiente e Salute - Prima parte
Davide Montefiori (*)Come molti altri soci Rooseveltiani, nella speranza di poter dare un apporto personale e avendo deciso di collaborare ai lavori del Dipartimento per l'Ambiente, la Rigenerazione urbana e la Tutela del territorio e del mare, vorrei dare il mio contributo al MR, introducendo un argomento, a mio avviso decisamente interessante e molto intrigante che, nel bene e nel male, ha ricadute sul nostro territorio (globale), sulla nostra persona e sul nostro DNA.
Come sicuramente avrete notato, recentemente sono state organizzate numerose manifestazioni sul clima e sul riscaldamento globale ma, al di là del clamore del momento e della manipolazione mediatica necessaria ai “poteri forti”, poco o nulla di nuovo è stato detto rispetto agli anni precedenti e, mi aspetto, che poco influiranno concretamente sull’ambiente in futuro.
La mia testimonianza riguarderà sicuramente l’Ambiente ma, necessariamente, approfondirà tematiche che spaziano dall’Inquinamento - all’Industria, dal Territorio - all’Agricoltura, dalle abitudini alimentari - alla qualità e quantità del cibo assunto, dalle emissioni Elettro-Magnetiche a quelle Acustiche, dagli Interferenti Endocrini ad una Rivoluzione Epidemiologica, dalle Pandemie di Obesità e Diabete, alle indispensabili e possibili soluzioni da adottare per riparare al danno originato.
Riassumendo, quindi, la tutela dell’ambiente non può essere relegata alla sola cura degli Alberi o del verde pubblico, dell’acqua che beviamo o dell’aria che respiriamo in città (sarebbe comunque già un passo avanti). La tutela dell’ambiente deve essere la base da cui partire per intraprendere politiche atte ad uno sviluppo socio-economico-agricolo-industriale pienamente sostenibile.
In altre parole, si deve perseguire lo scopo, di recuperare il danno causato all’ambiente, quindi a noi stessi; si deve perseguire il raggiungimento di una prevenzione primaria sanitaria, troppo spesso citata e mai praticata.
Il lavoro da svolgere è molto e deve essere organizzato in collaborazione con tutti gli altri dipartimenti del MR. Gli aspetti da affrontare ed approfondire sono innumerevoli e multifattoriali. Ognuno dovrà fornire il proprio contributo, affinché tale sfida possa essere vinta e si possa invertire la tendenza al declino attualmente in atto, per garantire un futuro migliore o, almeno, cercare di mantenerlo non peggiore del presente.
La scienza medica che studia gli effetti dell’ambiente sull’essere umano - ma non solo - e collega tutto quanto sopra citato, è veramente innovativa, ma non recente, non è mai stata affrontata nei talk show e neppure nei convegni scientifici internazionali “canonici”, anche se ultimamente è stata riscoperta nelle università e nei laboratori.
Si può definire una scienza ormai riconosciuta globalmente, che si basa sullo studio di lavori elaborati da centri di ricerca ufficiali e riconosciuti a livello internazionale: stiamo parlando dell’Epigenetica.
Cercheremo di rendere fruibili su queste pagine, le informazioni e gli studi che ricercatori internazionali, scienziati e professori, da anni, cercano di diffondere ogni qualvolta ne abbiano l’opportunità, tra la classe medica, scientifica e la popolazione stessa, con un’opera di informazione capillare.
Ma facciamo un passo alla volta.
Per anticipare tale argomento, partiamo da un pensiero o se preferite una suggestione, sbocciata, come spesso accade, quando ci si sente cullati tra sogno e realtà.
Proverò a parlare ad ognuno di voi, quindi rivolgendomi proprio a te che stai leggendo, come singolo essere senziente e intelligente.
Tu, proprio tu: prova ad immaginare ad occhi chiusi un mare primordiale, dal quale ha avuto origine la vita di tutti gli esseri viventi, presenti sulla terra in cui viviamo; di questo ologramma che chiamiamo universo, tu sei parte.
Immagina la tua testa - il tuo corpo, immersi in un’atmosfera ostile alla vita e che, per respirare e vivere, tu debba obbligatoriamente indossare un casco da astronauta; solo il casco, completamente sigillato che protegga tutto il tuo corpo, immerso al suo interno. Immagina, infine, che tutta la tua vita si svolga all’interno di questo casco e che tutto ciò di cui hai bisogno sia lì dentro, a tua disposizione: Aria, Acqua, Cibo, Energia, tutto…
Ebbene, se così fosse, immagino che non ti sogneresti neppure un momento, di danneggiare o contaminare il casco che ti protegge, in cui sei immerso e che ti permette di respirare, di nutrirti, di riposare, insomma, in cui vivi e sei moderatamente felice.
Probabilmente, utilizzeresti le risorse a tua disposizione e di cui hai bisogno per vivere, in modo accorto, perché mai vorresti deteriorare il contenuto del casco, per la tua salute e per la tua stessa sopravvivenza.
Cerca di immedesimarti veramente. Il corpo inserito all’interno del casco da astronauta o forse, per te, è più adeguato pensare ad uno scafandro da palombaro, immerso sott’acqua, a 50 metri di profondità, con un unico tubo che proviene dalla superficie e che ti permette di respirare. O ancora, se vivessi nell’abitacolo della tua auto, collegheresti il tubo di scarico dei fumi all’interno dell’auto se non volessi suicidarti? Che sensazione proveresti se mancasse l’aria, o se arrivasse aria irrespirabile, puzzolente, acre ed inquinata? Prova a pensarci. Un certo senso di soffocamento immagino ti stia già pervadendo.
Riprendi fiato, respira profondamente non puoi ancora distrarti, continuiamo……
La terra è una grande sfera, abitata da una moltitudine di esseri viventi, incluso l’uomo, in simbiosi gli uni con gli altri. Anche la terra, per vivere, ha necessità di dotarsi di un enorme casco “collettivo”, che serve a proteggere tutti coloro che la abitano. Questo casco chiamiamolo atmosfera.
Ebbene, possiamo affermare che da decenni, ormai, tra uomo e terra, non esista più la simbiosi che esisteva in origine.
Infatti, l’uomo, con la sua attività produttiva, espansiva, invasiva e famelica, sta drasticamente frantumando, stressando ed inquinando quell’ambiente, quel mare primordiale e quell’atmosfera pura, presente all’interno del casco chiuso, sigillato, che ci permette di respirare, mangiare, gioire, ecc.
Oggi, in quel tubo, che permette ad ognuno di noi di respirare, stiamo immettendo veleni e aria contaminata, avvelenata. In buona sostanza l’uomo sta respirando e mangiando gli scarti che egli stesso sta producendo in modo copioso ed eccessivo.
Vogliamo veramente andare avanti così?
Io auspico di no, tante sono le dichiarazioni di cambiamento, di necessità di arrestare le emissioni tossiche e dannose, tanti sono i buoni propositi.
A questo punto vi domanderete, si stanno ponendo le basi per un recupero della grave situazione?
Sinceramente non saprei rispondere, forse alcuni di noi ci stanno provando, ma quei volenterosi non sono sufficientemente incisivi e, purtroppo, sono poco ascoltati a livello locale e mondiale.
E l’Italia! Può risolvere il problema da sola?
Sicuramente no. Però, potrebbe tracciare la rotta per la direzione da intraprendere e rappresentare la stella da seguire anche per le altre nazioni.
Il MR può avere un ruolo in questo processo di rinascita individuale e collettiva?
Voglio credere che il MR si impegnerà anche su questo fronte. Comunque, ogni persona che desidera riappropriarsi della responsabilità sociale e civile, a cui troppo spesso ha rinunciato, fa di quell’individuo un essere unico e speciale. Il compito del MR è anche quello di risvegliare la consapevolezza e la compartecipazione nella collettività e nei singoli individui, affinché, presto, i “pochi” attuali, non saranno più soli, in futuro, ad affrontare questa lotta.
Come?
Lo vedremo gradualmente nella seconda parte di questo articolo e nell’approfondimento del tema.
Intanto, per anticipare l’argomento ed incuriosirvi un minimo, vorrei farvi avvicinare all’Epigenetica con un video divulgativo e ben fatto, della “Civica Scuola di Cinema L.Visconti” di Milano con il titolo “Documentario Epigenetica: come il nostro corpo memorizza il mondo”.
https://cinema.fondazionemilano.eu/video-gallery/documentario-epigenetica-come-il-nostro-corpo-memorizza-il-mondo-1 (2016 – 25:08)
(*) Davide Montefiori
- Coordinatore Movimento Roosevelt - Regione Liguria
- Collaboratore nel Dipartimento per l'Ambiente, la Rigenerazione urbana e la Tutela del territorio e del mare del Movimento Roosevelt