“«ll debito pubblico complessivo tedesco non è pari all'80% del pil come certificano i documenti ufficiali ma al 287%» ... La colpa è del debito «implicito», che con approssimazione possiamo qui definire «nascosto» ... Per non parlare delle grane del sistema del credito: le banche tedesche, sebbene tutte promosse ai recenti esami patrimoniali della Bce (ma Berlino ha ottenuto di esentare le problematiche casse di risparmio e le landesbank) da un lato «contano debiti complessivi (raccolta alla clientela, prestiti di varia natura e obbligazioni, ndr ) per 8mila miliardi di euro» dall'altro, e questo appare il problema principe, «impieghi in asset di qualità sovente discutibile: Abs, derivati, prestiti alle banche greche e spagnole».”
Dall’analisi del Rooseveltiano Fabio Zoffi emerge come, dal punto di vista del debito, la Germania sia messa peggio del Bel Paese.
Eppure, questa non deve assolutamente essere l’occasione per puntarle il dito contro, chiedendo anche alla Germania di sottomettersi alla cura velenifica dell’austerità, in nome di un miope e mal riposto senso di riscatto.
Non ci sarebbe sconfitta piú grande di avere anche la Germania definitamente piegata e impegnata a difendere i dogmi del neoliberismo, anche e più all’interno dei confini nazionali.
La sconfitta della democrazia tedesca - in un contesto internazionale in cui la sovranità delle democrazie stesse viene progressivamente rimpiazzata dall’econocrazia neoliberista - significherebbe la vittoria di quei poteri apolidi che supportano il neoliberismo e hanno interesse nello svuotare le istituzioni pubbliche di democrazia sostanziale, in nome del mantenimento del valore assoluto del denaro da loro accumulato.
I conti della Germania devono rappresentare una occasione per coinvolgerli, da buoni fratelli, nell’abbandono delle ricette del neoliberismo, a favore di una più proficua riscoperta della sovranità popolare; a livello municipale, cittadino, regionale e nazionale, quanto a livello europeo.
È pronto il popolo tedesco a lottare, insieme agli altri popoli europei, contro l’econocrazia neoliberista ed a favore di democrazia e politiche monetarie ed economiche sviluppate nell’interesse del popolo europeo sovrano?
*Riflessioni da un vagone della metro di Londra