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Un pensiero per gli amici di PD, +Europa e LeU...
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- Postato da Marco Moiso
Conosco molte persone che votano PD, +Europa e LeU.
Conosco ancora piú persone che questi partiti hanno smesso di votarli.
Quello che quasi tutti questi amici hanno in comune è che sono mossi da valori sinceramente progressisti; valori di libertà, giustizia sociale e democrazia.
La differenza tra coloro che votano ancora i partiti della sedicente sinistra, e coloro che hanno deciso di non votarli, è che questi ultimi si sono resi conto che i partiti della sedicente sinistra non perseguono più, nei fatti, quei valori di cui continuano a pretendere di essere i portavoce.
I partiti della sedicente sinistra continuano a sostenere di volere fare l’interesse del popolo ma, aldilà della narrativa e dei discorsi, si sono piegati ad una visione dell’economia (quella neoliberista) che é sostanzialmente incompatibile con la democrazia liberale in quanto mette gli interessi di poche corporazioni private davanti all’interesse ed al volere della collettività.
La dittatura nel mondo occidentale esiste; è la dittatura del capitale finanziario.
Il “Fascismo Bianco” (come lo chiama Tremonti - il fascismo perpetuato tramite debito pubblico, spread, rapporto deficit-pil, etc...) limita libertà e diritti e sovverte il volere popolare svuotando le istituzioni di democrazia quanto una qualunque dittatura militare; per quando certamente in modo diverso.
Questa dis-Unione Europea è un fulgido esempio di come il Fascismo Bianco - l’Econocrazia - possa mantenere le apparenze di una democrazia liberale nonostante le istituzioni democratiche ne vengano quotidianamente svuotate.
L’Europa unita - che doveva essere l’Europa dei Popoli - è infatti un esempio di come le istituzioni democratiche possano essere controllate ed usate per perseguire interessi finanziari particolari piuttosto che il volere ed il benessere della collettivitá; non a caso il Parlamento Europeo è l’unico Parlamento al mondo a non avere il potere legislativo.
La condizione politica in cui viviamo si concretizza in un paradosso che è ancora difficile da affrontare e capire per molti: chi si definisce progressista non può che combattere i partiti della sedicente sinistra; chi si dice sinceramente europeista non può non criticare queste istituzioni europee...
Per ritornare a lottare per la realizzazione di un modello di societá basato su libertá, pari opportunitá e giustizia sociale, bisogna combattere una dittatura che usa l’economia, e gli indicatori economici, per svuotare di democrazia sostanziale le democrazie liberali.
Noi Europei non siamo più abituati alla dittatura e, al momento, i nostri bisogni primari (sicurezza, cibo) ci sono garantiti ( il diritto alla salute e quello all’istruzione sono i primi ad essere sotto attacco). Ma c’è chi, essendo abituato alla dittatura, aveva uno sguardo più smaliziato ed attento alla sostanza delle cose e capí benissimo che ruolo aveva il cosiddetto “debito pubblico” (che altri chiamano ricchezza pubblica) nel limitare il potere delle democrazie. Sankara, personaggio politico sconosciuto a molti (non era un fulgido liberale, come avrei preferito io, ma piuttosto aveva tendenze Marxiste), è morto per difendere il proprio popolo dallo strumento principe di controllo della dittatura bianca: il debito.
A coloro che si considerano europeisti, democratici, e liberali - e poi pensano che il debito pubblico debba influenzare le decisioni politiche - consiglio vivamente di vedere questo video del discorso di Sankara alle Nazioni Unite https://youtu.be/KmXj3slmSdo.
Oggi, la strategia del debito che veniva usata per controllare l’Africa, viene usata per controllare le democrazie europee.
A tutti coloro che sono animati da sentimenti davvero progressisti, umanitari, libertari e sociali, consiglio davvero di considerare cosa si cela dietro la narrativa che compara il debito pubblico al debito privato.
A tutti coloro che continuano a votare la sedicente sinistra, consiglio di chiedersi se le persone cui fanno riferimento, esperti di politica da anni, davvero non siano consapevoli di come le attuali (mancate) politiche economiche siano strumentali a guidare una involuzione antidemocratica.
Anche nel 32, quando Roosevelt vinse le elezioni, il mondo della finanza premeva affinché il “popolo” pensasse al benessere delle generazioni future, evitando politiche di carattere espansivo. Roosevelt vinse le elezioni e attraverso politiche economiche liberali di carattere fortemente espansivo (la celebre frase “dobbiamo solo avere paura della paura stessa” si riferiva proprio al debito) rilanció l’economia americana.
Quanta confusione c’è tra i sostenitori di +Europa tra liberalismo e neoliberismo...
Anche l’Europa che conosciamo e tanto vogliamo difendere; quella liberale, dello stato sociale, e delle pari opportunitá, è stata costruita su politiche economiche di carattere espansivo- sul Piano Marshall.
Nella storia recente, tutte le “crisi” economiche si sono superate con politiche economiche di carattere espansivo (o invasioni militari); non certo con misure di austeritá volte a permettere il drenaggio di capitali e la conservazione del loro valore assoluto.
Coloro che oggi sostengono questa Unione Europea, le sue istituzioni e le sue politiche economiche - considerando l’UE come un fine e non come un mezzo per la difesa e la diffusione di libertá, giustizia sociale e democrazia - non sono europeisti, non sono liberali e non sono progressisti.
Sono piuttosto persone manipolate dalla narrativa del mondo della finanza che mette CBAs (cost benefit analysis) davanti al benessere della collettività.
Sono la finta intellighenzia del fascismo bianco, usata dall’Econocrazia per fare propaganda.
Pensando alle molte persone che ancora supportano i partiti della sedicente sinistra, mi domando come mai non riescano piú a distinguere la narrativa dai fatti ed a capire che sono stati raggirati: su tutti i temi politici sostanziali.
È davvero incredibile come gli elettori del PD e di +Europa, persone spesso di grande sensibilità social-liberale e progressista, siano completamente confuse.
Anche quando si parla di immigrazione, oramai queste persone sembrano solo abituate a reagire con il loro grande cuore; senza però ricorrere alla mente e alla strategia.
Certo, il cuore ci dice ce bisogna aiutare ed accogliere chi proviene da territori di guerra (anche se Roosevelt insegna che per aiutate gli altri bisogna prima combattere gli oppressori “interni”: povertà e mancanza di democrazia). Non potrei mai chiudere le porte a coloro che scappano da guerra e morte.
Ma non si puó aiutare il viandante che chiede copertura dal freddo se questo è l’unico nel suo villaggio ad essere riuscito a raggiungerci. Bisogna piuttosto dargli ago e filo e insegnarli a cucire di modo che questo possa insegnare a cucire coperte a tutto il suo villaggio. Invece di coprire un uomo solo, un fortunato, avremo coperto tutti coloro che nel villaggio avevano freddo, ed avranno deciso di rimboccarsi le maniche.
Spesso, i cosiddetti immigrati “economici” (definizione che odio, ma che useró) sono le persone piú avvantaggiate, colte e indignate; sono coloro che piú potrebbero aiutare il loro paese a rialzarsi. Invece di fare loro l’elemosina (con il solito senso di superiorità che caratterizza il “buonismo”) sarebbe meglio considerare quelle persone capaci di guidare una rivoluzione democratica e armarle di danaro, risorse e sponde politiche.
Guardo oggi con simpatia e amarezza a coloro che, animati da un sentire progressista, social-liberale e democratico, votano partiti che di progressista non hanno nulla e che criticano persino il principio della sovranità del popolo; cosí bene espresso nella nostra costituzione.
Guardo con simpatia e amarezza quegli amici che continuano a votare i partiti della sedicente sinistra.
In fondo, anche loro come gli “immigrati economici”, preferiscono avere “fede” e chiedere aiuto all’alto (politica, religione) piuttosto che usare il loro senso critico e la loro iniziativa per rimboccarsi le mani e combattere coloro che li raggirano quotidianamente, sfruttando la loro moralità e “insegnando” loro che bisogna obbedire al debito...
Cari amici, usate il vostro senso critico; distinguete la narrativa dai fatti e mettetevi in gioco in prima persona.
Decidete di tornare a lottare per democrazia, libertá e giustizia sociale; questo si, per le generazioni future.
Marco Moiso
Supervisore MR per il Regno Unito
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