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Categoria: Blog
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Pubblicato: Martedì, 12 Dicembre 2017 22:32
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Postato da Paolo Mosca
Da qualche anno sono iscritto al FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Il Fai è una fondazione che privatamente ristruttura e rilancia luoghi di interesse naturalistico e ambientale mettendoli a disposizione del pubblico, sostituendosi cioè, a iniziative che dovrebbero essere dello stato, ma facendolo egregiamente e con ottimi risultati.
La mia idea è di creare una Fondazione Movimento Roosevelt o una charity. Sto studiando con alcuni soci quale può essere l’opzione migliore (Leni Remedios e Giulio Grilli in particolare), che possa contemplare un lavoro doppio, italiano, ma anche europeo, con particolare riferimento ai soci dell’attivissimo MR inglese (in un’epoca di divisioni e di Brexit noi lavoriamo insieme). L’iniziativa è volta a creare un movimento di capitali attorno e all’interno del Movimento Roosevelt, sia in un’ottica di raccolta di fondi pubblici, sia in una prospettiva di sponsorizzazioni. Come già spiegato in miei precedenti interventi video, sono pienamente convinto che i diritti abbiano appeal anche dal punto di vista commerciale. Si potrebbero cioè coinvolgere degli sponsor che vogliano associare la loro immagine a quella dei diritti.
Una charity o una fondazione creerebbero un flusso economico che ci permetterebbe:
1)Di avere soldi per la Roosevelt Communications e quindi fondi per la pubblicazione di libri, film, fumetti, giornali, riviste, siti web targati MR.
2)Di avere denaro per le iniziative sul territorio: seminari, convegni, manifestazioni.
3)Di dare lavoro ai soci rooseveltiani più attivi e meritevoli, uscendo dalla logica del “dopo-lavorismo” e del volontariato. Mi piacerebbe cioè creare una struttura con delle figure fisse stipendiate, nei ruoli per esempio di ufficio stampa, gestione sito web e social, promozione, raccolta fondi, comunicazione etc.
In questa prospettiva mi piacerebbe che chiunque abbia competenze su questi temi si possa attivare per aiutarci a individuare quale potrebbe essere l'opzione migliore. Mi piacerebbe altresì che si generasse un dibattito (so che a Londra Leni ha già accennato alla questione) per capire i soci cosa ne pensano.
CONTINUA...