Si può pensare di vaccinare l'Italia (e anche l'Europa) dal patto franco-tedesco sfrontatamente siglato ad Aquisgrana dalla Merkel e da Macron, quando nel nostro paese il governo gialloverde non è neppure riuscito a far chiarezza sulle altre vaccinazioni, quelle imposte dalla legge Lorenzin in assenza di emergenze sanitarie? Si può davvero sperare, realisticamente, che Lega e 5 Stelle riescano a intimare l'altolà a Berlino e Parigi – minacciando addirittura di sospendere la vigenza dei trattati europei, come chiede Gioele Magaldi – se finora il “governo del cambiamento” non ha nemmeno osato adottare la necessaria trasparenza che lo Stato dovrebbe essere tenuto a garantire, ai cittadini, nel momento in cui li obbliga a vaccinare i neonati?
Ha dello scandaloso, come denunciato da Patrizia Scanu, il silenzio dei grandi media sulle preoccupanti notizie che emergono dal fronte-vaccini: in Puglia (unica Regione ad aver istituito il “monitoraggio attivo” dei neo-vaccinati) si scopre che 4 bimbi su 10 hanno subito reazioni avverse, mentre l'ordine dei biologi ha scovato vaccini “sporchi” (con tracce di diserbante) e vaccini inefficaci, in quanto privi degli agenti immunizzanti. Secondo un analista indipendente come Massimo Mazzucco, il caso-vaccini è una drammatica cartina di tornasole dell'equivoco gialloverde: il governo ha tradito la sua promessa (superare la legge Lorenzin), rinunciando a proteggere le famiglie italiane. Ma peggio: il diktat imposto – se non vaccinate i bambini, non metteranno piede all'asilo – prepara i cittadini a subire, virtualmente, ogni altro genere di ricatto.
E mentre un solo giornale (“La Verità”, di Maurizio Belpietro) fa notare che il costo dei vaccini, a carico dello Stato, è curiosamente aumentato di oltre il 60% all'indomani dell'imposizione dell'obbligatorietà, è lecito domandarsi dove mai potrebbe trovare la forza di alzare la testa, un governo così pesantemente condizionato da interessi privatistici (Big Pharma, in questo caso). Opporsi all'offensiva degli oligarchi franco-tedeschi richiede coraggio politico. E se uno “il coraggio non se lo può dare”, lo si vede innanzitutto da come si comporta a casa propria. Lega e 5 Stelle hanno accettato di veder evaporare tutte le loro promesse. Se le sono lasciare scippare dagli oligarchi che ieri definivano “Europa” il loro business, prima di gettare la maschera fino al punto da cancellare l'Ue, subordinando l'Unione a Berlino e Parigi. Contro questo virus, il vaccino si chiama democrazia. Ma a Roma, da un pezzo, devono averne esaurite le scorte.