Come al solito i media non parlano a lungo di certe questioni. Tendono a ignorare le vicende dopo le massive tornate iniziali, ma certi fatti permangono e covano, si incistano, anche se vengono ignorati dai riflettori… fino alla prossima esplosione. Francia, Cile, Bolivia, Ucraina, Kurdistan, Libia, il fuoco non è spento, semplicemente non lo fanno vedere. I Gilet Gialli e le proteste francesi continuano, eccome, e i loro problemi, quelli della gente comune, assomigliano e di molto ai nostri, e la causa è comune: la dis-unione europea neoliberista e la soluzione è una sola, e sappiamo quale, Un bel brain storming della nostra “corrispondente sul campo” Maria Zei. In questo inizio settimana che precede il grande sciopero del 5 novembre in Francia, dove tutti ma proprio tutti partecipano: poliziotti/e, pompieri/e, netturbini/e, avvocati/e, maestri/e di scuola (i bambini non andranno a scuola perché non e' assicurata la presenza degli insegnanti) ci si mettono anche i professionisti delle costruzioni (BTP in francese Batiments Travaux Public) col blocco delle piattaforme per il carburante e vai con la penuria [1]… Non contenti neanche loro dell'ennesima riforma di Macron (o micron come lo chiamano sempre più larghe percentuali di Francesi) a favore di sempre i soliti, perché alla fine per fare tornare il bilancio, leva, sposta, riduci, taglia, aumenta le tasse ai poveri e riducile ai ricchi…(Robin Hood all'inverso). Notevole il servizio di investigazione della giornalista tanto amata Elise Lucet nella sua trasissione Cash Investigation su France 2 del mese scorso [2]. C'e' anche chi dice, come François Asselineau (e' la sua tiritera): "glielo dice l'Europa (questa formula ci ricorda qualcosa anche in Italia) nel documento del GOPE (Grandi Orientamenti di Politica Europea)” certo che essendo ancora anacronisticamente a oltranza "neoliberale" non puo' che proporre delle misure che non vanno certo nella direzione dei cittadini europei... ma, si sa, Nino Galloni vice presidente di MR e insigne economista lo dice da tanto, e non solo in Italia, ma anche qua in Francia. Comunque M(m)a(i)cron ha la responsabilità di mettere in applicazione il neoliberismo in tutto e per tutto, sempre e comunque, resta una decisione politica. La poverta' e' aumentata in Francia a causa di ciò e soprattutto recentemente con le ultime riforme di Macron su disoccupazioni, sussidi per l'alloggio. Si veda il video di Jacques Sapir [3] dove presenta i risultati, non dell'ultra sinistra, ma dell'INSEE che e' l’equivalente della nostra ISTAT) Questo stato sociale (securité sociale) tanto caro ai francesi, si ricordi e si ringrazi, tra gli altri, il grande Charles (De Gaulle) e il CNR (Consiglio Nazionale della Resistenza) e i loro "Giorni Felici" [4], viene eroso di giorno in giorno da decine di anni. Se la Francia ha raggiunto un certo alto livello di vita e' grazie a cio' e adesso Macron colpisce anche più di prima e perfeziona il lavoro già cominciato dai suoi predecessori, tutti proni alla svolta neoliberista dagli anni 80' in poi. Gratta gratta, sciupa sciupa... In tante occasioni i francesi hanno resistito ma non e' stato sufficiente e si sa, poi le lotte scemano, ci si rinchiude un po’ su se stessi, la vita sempre più difficile, arrivare a fine mese è sempre più un’impresa (vedi gilet Gialli) e chi ne vuole approfittare ne approfitta. Nino Galloni lo mette in evidenza nei suoi lavori, ma non solo lui, in Francia Maurice Allais, premio nobel, per esempio. Si fece una conferenza con lui sull'eredità di Federico Caffé e Maurice
Allais a Parigi [6]. In materia di premi Nobel, l’ultimo francese é Jean Tirole… Lascio andare a leggere il libro eccellente di Jacques Genereux La deconnomie [7], cosa dice di Jean Tirole… Il 5 novembre si manifesta contro la riforma delle pensioni in generale ma soprattutto perché i francesi si sono resi conto come non si possa più andare avanti cosi'... ecco qua in dettaglio l'imbroglio sulle pensioni: [8] ben spiegato da uno del gruppo "Les economistes atterrés" [9]. Molta propaganda da parte dei media, grazie a cui Macron ha vinto le elezioni e tutti posseduti dai suoi amichetti... Drahi, Niel,... contro lo spauracchio, veramente inoffensivo della Le Pen (neoliberista della prima ora, che ha fatto soldi grazie all'eredita' rubata a un militante [10] e un tipografo [11], vari documentari sulla loro vita sono disponibili dove si fa la lista di ciò assieme a tanti altri episodi... per non parlare degli ultimi processi in corso su fondi europei [12]) MESSA lì non per far paura ma per far scegliere Macron... una tra tante. L'analisi (di Francois Asselineau [13]) degli interventi dei Le Pen sui media e il loro supposto ruolo “anti” (immigrati, europa...). Per finire, interessante questo video che fa una panoramica sulle dinamiche di come i media trattano, per sminuire, questo sciopero [14]. Vedremo come andrà nei prossimi giorni, se lo sciopero sarà ridimensionato o se continuerà... Già tutto ciò ha dato argomenti ai detrattori di Macron al rdv Nato di questi giorni (Trump, Erdogan)... Nella mia regione natale si dice "cencio dice male di straccio" e oggi all'incontro NATO ce n'erano tanti di straccioni, veri, non certo i poveri « senza fissa dimora » che questi lasciano sul bordo della strada a causa delle politiche che fanno... Vergogna a due stati, come gli Usa e la Francia, che in ceri periodi della storia sono stati una luce, un faro. Peccato, avranno modo di riprendersi? Se ascolteranno ciò che la gente esprimerà in strada in questo 5 dicembre e dopo... forse sì... Stay tuned...
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