Segue un articolo dal titolo “Il voto tedesco insegna, perché un esodato o un licenziato dovrebbe votare la sinistra italiana?”, pubblicato da “Huffington Post” (http://www.huffingtonpost.it/).
Andrea Del Monaco: «Cari Pisapia, Bersani, Montanari, Fratoianni, Civati e Acerbo, esodati e licenziati voteranno Salvini, Grillo e Meloni. In Germania chi guadagna 450 euro al mese con i minijobs non vota più la Spd di Schultz. Entro la fine del 2017 Merkel proporrà l'inserimento del Fiscal Compact (ultimo tassello dell'austerità) nei Trattati UE.
Vi opporrete? Lascerete decidere la Merkel senza avanzare una proposta? L'austerità europea è l'ostetrica di nuovi fascismi come il Trattato di Versailles: esso, vessando economicamente la Germania dopo la prima guerra mondiale, favorì l'ascesa di Hitler durante la Repubblica di Weimar.
L'austerità dei vincoli UE di bilancio produce esodati (riforma Fornero), disoccupati e precari dei Voucher (in Germania minijobs): costoro, i colpiti dalla crisi, se vi riterranno corresponsabili dell'austerità, voteranno Salvini e Meloni (in Germania hanno votato Afd).
Urge una vostra risposta: è politicista discutere a priori sul nome del candidato premier (Pisapia o altri); al contrario sarebbe sano concordare un chiaro programma e poi decidere il candidato premier in funzione del programma. Altrimenti non è chiaro in nome di cosa chiedete il voto.
Insomma, un esodato o un lavoratore che andrà in pensione tardi per colpa della riforma Fornero perché dovrebbe votare Sinistra? Un lavoratore licenziato perché non vale più l'articolo 18 perché dovrebbe votare Sinistra? Se il Fiscal Compact impedisce il completamento della ferrovia Napoli-Bari-Lecce-Taranto e della ferrovia Messina-Catania-Palermo, perché un meridionale dovrebbe votare a sinistra?
In Germania, molti cittadini che lavorano con i minijobs a 450 euro al mese non hanno votato il socialdemocratico Schultz. Si sono ricordati che i minijobs sono stati ideati dall'ex manager Wolkswagen Peter Hartz e varati dall'ex cancelliere socialdemocratico Schroeder. Lunedì 25 Schultz ha annunciato il suo passaggio all'opposizione per realizzare il programma dell'Spd.
Stefano Fassina ora consiglia a Spd e Linke di mobilitarsi contro le riforme Hartz, la Direttiva Bolkestein e il Ceta per difendere i lavoratori tedeschi. Troppo tardi! In questi mesi Schultz avrebbe dovuto fare autocritica sulle controriforme socialdemocratiche Hartz che hanno depresso i salari tedeschi, avrebbe dovuto proporre la loro cancellazione e chiedere il voto su questo.
Analogamente, Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema dovrebbero ammettere due errori: aver fatto nascere il governo Monti e aver votato il Fiscal Compact, la Riforma Fornero e la penultima manomissione dell'articolo 18 varate dall'ex rettore della Bocconi.
Dovrebbero anche impegnarsi, qualora andassero al governo, a cancellare la riforma Fornero, a ripristinare l'articolo 18 e far uscire l'Italia dal trattato internazionale del Fiscal Compact. Altrimenti, qual è la differenza con Renzi? Il segretario del Pd scalpita formalmente contro il Fiscal Compact (per rispettare il quale abbiamo introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione). Renzi ha ragione quando rimprovera a D'Alema e Bersani che hanno votato il Fiscal Compact nel 2012 (tramite la Legge di Ratifica). Tuttavia, egli, da presidente del Consiglio, non ha certo proposto l'abolizione del pareggio di bilancio in Costituzione.
Renzi, quando ha varato la sua riforma della Costituzione, bocciata dagli elettori il 4 dicembre 2016, non ha introdotto l'abolizione del pareggio di bilancio. E veniamo alla questione dirimente della Ue: Bersani, Fratoianni, Montanari, Civati e Acerbo dovrebbero trovare una soluzione comune partendo dall'analisi svolta dal professor Sergio Cesaratto a Roma in Campidoglio il 9 settembre. Tranne Pisapia, tutti a sinistra (anche Michele Emiliano) hanno votato No al referendum costituzionale. Difendere la Costituzione significa difendere l'intervento pubblico, e, avere una politica economica basata su investimenti pubblici, deficit spending, alti salari, un po' di inflazione, un forte stato sociale. Ovvero il potere dello Stato il quale si esercita solo se lo Stato controlla il suo debito: e lo Stato controlla il suo debito solo se la Banca centrale dipende da un governo democraticamente eletto. Keynes in una parola.
Al contrario difendere gli attuali Trattati UE significa negare l'intervento dello stato, significa separazione della banca centrale dal Governo, azzerare gli investimenti e il deficit necessario per investire, deflazione, bassi salari, riduzione dello stato sociale. Keynes informa la Costituzione, Von Hajeck informa i Trattati UE. Chi a sinistra difende la Costituzione deve cambiare profondamente gli attuali trattati UE. Se non vi riesce deve prepararsi a un piano B.
Ricordando una cosa. Nel febbraio 1981, non per Legge, ma tramite una semplice lettera dell'allora ministro del Tesoro Beniamino Andreatta all'allora governatore della Banca d'Italia Ciampi, avviene la separazione tra Banca d'Italia e Tesoro: è l'inizio della fine dell'intervento pubblico, degli investimenti in Italia e nel Mezzogiorno.
Dal 1981 la Banca d'Italia non compra più i Btp inoptati all'asta e quindi gli interessi sul debito sono aumentati: il nostro debito è in mano al mercato e gli speculatori internazionali possono attaccare i Btp (oggi lo spread) perché sanno che la Banca d'Italia non assicura più l'acquisto dei Btp inoptati all'asta.
Qual era la buona intenzione di Andreatta? Separando Tesoro e Banca d'Italia, Btp e tassi d'interesse sarebbero stati in mano al mercato. Quindi il governo avrebbe limitato il suo deficit e il debito sarebbe sceso. Il famoso vincolo esterno avrebbe limitato la spesa pubblica e così sarebbero diminuiti sprechi e corruzione. Il vincolo esterno sarebbe stato per esempio quello degli investitori tedeschi. Se non ci avessero comprato i Btp, avremmo fatto meno debito e quindi saremmo stati costretti ad essere virtuosi e parsimoniosi.
Come ha ricordato Ettore Gotti Tedeschi a marzo 2016 il suo amico Andreatta gli confidò: "Visto che l'Italia non è in grado di generare una classe politica di Governo è meglio esser governati dalla Cdu tedesca". La separazione tra Banca d'Italia fu prodromica a Maastrict e alla costruzione dell'Euro. Purtroppo, il governo indiretto della Cdu non è stato così virtuoso. Corruzione e sprechi sono rimasti. Il rapporto Debito/PIl nel 1980 era al 56,8%. Nel 2016 è arrivato al 132,6%. E gli investimenti sono stati quasi azzerati.
Abbiamo ucciso il bambino (gli investimenti pubblici), ci siamo tenuti l'acqua sporca (la corruzione), abbiamo tagliato sanità e welfare. E malgrado abbiamo tagliato la spesa pubblica, abbiamo fatto esplodere il debito perché abbiamo consegnato i nostri tassi di interesse sul debito al mercato con la separazione tra Banca d'Italia e Tesoro: un capolavoro!»