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L’immagine di cui sopra è una delle “rappresentazioni” del forte terremoto che nel 1755 distrusse più di metà della Città di Lisbona.
Quando pensò all’Italia di oggi, tra le varie, mi torna in mente anche quel “grande terremoto” di tanti anni fa che, nel giro di pochi secondi, distrusse gran parte di quella Città… e limitrofi!
La differenza della distruzione di una Città/un luogo colpito da un terremoto e di un Paese distrutto dall’economia imposta attraverso accordi e/o Trattati e che nel primo caso se ne accorgono quasi tutti e subito. Nel secondo caso, invece, se ne accorge esclusivamente chi viene colpito in prima persona e “sprofonda” da un stato di più o meno benessere ad uno di “non vita”.
Incredibilmente ed in poco tempo perdi tutto quello che avevi costruito negli anni ed in ogni “direzione” (qui dovrei aprire una parentesi per spiegare quali sono i perché che fanno sì che quando si passa da una condizione di più o meno benessere ad uno stato di “non vita” si perde tutto in ogni “direzione”, ma volutamente evito - anche e soprattutto perché non è la “priorità” del pezzo -… capirà solo chi è in grado di arrivarci da solo!).
L’Italia è ormai arrivata ad uno stato di coma profondo ed ovviamente irreversibile per almeno una persona su due e se continua su questa strada (al momento, considerando gli attuali Trattati UE e l’Euro, non sembra esserci alcuna via d’uscita… non c’è alcuna via d’uscita… se si continua su questa strada!), non c’è alcuna speranza: non c’è un modo per venirne fuori…
Le persone ancora “salve” in questo Paese sono coloro che hanno avuto la fortuna di essere nati e cresciuti all’interno di famiglie benestanti che gli hanno permesso di studiare con “calma” e, successivamente (come spessissimo accade, ma quasi nessuno lo sa e/o lo dice…), gli hanno dato la “spinta giusta”… e magari, come se non bastasse e come quasi sempre avviene, anche assai “ben retribuita” (in sostanza significa che le famiglie di svariate centinaia di migliaia di X o Y, dopo aver fatto sacrifici affinché i figli studiassero, hanno dovuto anche versare ingenti somme di denaro a qualcuno per far sì che il figlio/la figlia potesse essere assunto e starsene diciamo “tranquillo”… storie di quotidiana “ItaGLIa”!).
Gli altri che si sono salvati e sono attualmente salvi sono coloro che hanno avuto la “fortuna” di essere stati assunti anni fa con i cosiddetti “contratti vecchi” e coloro che sono andati in pensione ad un’età giusta e con una pensione dignitosa: tutti gli altri sono spacciati…
Ripeto ancora una volta: al momento, considerando gli attuali Trattati UE e l’Euro, non sembra esserci alcune via d’uscita… non c’è alcuna via d’uscita!
Detto questo, quindi, ci vuole un Progetto… un Progetto per far sì che si esca dalla catastrofe; un Progetto per Costruire e Ricostruire; un Progetto per riconsegnare una vita agli almeno trenta milioni (questo solo in Italia) che non hanno più una vita ed un motivo per vivere; un Progetto per una “ragione” vera; un Progetto per rimettersi in piedi e proseguire…
Cosa fare? Di fronte a quello che ad oggi sembra essere il nulla dei due “normali schieramenti” di Centrodestra e Centrosinistra e di fronte a quello che sembra ormai essere il fallimento nei fatti del 5 Stelle (ovunque in Italia abbiano messo mano ed in assenza di un Progetto...), bisogna pensare a ben altro…
Come afferma Gioele Magaldi: «A Roma il Movimento di Grillo non ha dato buona prova di sé, e c’è da temere che sarebbe così anche su scala nazionale, se dovesse governare l’Italia. I 5 Stelle non avevano un vero programma per la capitale, così come non hanno un vero programma per il Paese. Per “vero programma” si intende qualcosa di esplicito e inequivocabile: aprire una vertenza storica con l’UE, minacciando di sbattere la porta per ripristinare la Democrazia in modo sostanziale, quella dei Diritti del lavoro, svuotata dalla tecnocrazia euro-tedesca dettata dalle strutture di potere apolidi che hanno fabbricato l’attuale globalizzazione asimmetrica, che concentra i poteri e fa sparire i Diritti, spingendo i cittadini verso una precarietà universale, senza speranza. Un esito inaccettabile, da rovesciare a partire dalle fondamenta, riscrivendo le regole… dunque, se i Partiti continuano a dormire, non resta che scendere in campo direttamente...»
Detto questo, quindi, credo anch’io che “Il Tempo è giunto”…

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