Josep Maria Jové, braccio destro del vicepresidente catalano Oriol Junqueras, è stato arrestato dalla Guardia Civil, riferisce La Vanguardia. Il presidente catalano Carles Puigdemont ha convocato una riunione urgente di tutti i suoi ministri.
"Stanno attaccando le istituzioni di questo paese, quindi i cittadini. Non lo permetteremo!", ha reagito così su Twitter al blitz della Guardia Civil il vicepresidente catalano Oriol Junqueras, il cui braccio destro Josep Maria Jové è fra gli arrestati.
Puigdemont e i suoi ministri sono indagati per avere convocato il referendum, che Madrid ha dichiarato "illegale". Rischiano condanne fino a sei anni di carcere. Ma nonostante le minacce e malgrado il progressivo dispiegamento di tutta la forza dello Stato, che mette in campo polizia, corte costituzionale, giudici, ipotesi di carcere e sequestri di patrimonio, Puigdemont e i suoi tengono duro, si dichiarano disobbedienti alla legge spagnola in nome della nuova "legittimità catalana". Nello scontro fra Davide e Golia - un leader Pp ha definito la Spagna una corazzata e la Catalogna uno zodiac sgonfio - logicamente in termini di rapporto di forze dovrebbe vincere lo Stato spagnolo. Ma la battaglia della crisi istituzionale più grave della Spagna del dopo-Franco si gioca su un terreno scivoloso per le due parti.
Il sindaco di Barcellona Ada Colau, eletta con Podemos, ha definito "uno scandalo democratico" il blitz attuato questa mattina dalla polizia spagnola contro il governo catalano. Il suo partito 'En Comù' ha invitato a manifestare contro "l'attacco" del governo spagnolo alle istituzioni catalane.»