Alessio Barbati, sulla sua Pagina Facebook: «Caro Beppe, anche oggi hai perso una buona occasione per stare zitto. Tralasciando il ridicolo teatrino delle lenzuola stese all'Hotel Forum, è inaccettabile che il garante del primo partito in Italia, attacchi gratuitamente la stampa. Gli insulti a cazzo di cane, di cui da anni ti fai promotore, sono arrivati non solo ai cronisti presenti, ma a tutta la categoria. Sappiamo bene come funziona la libertà di pensiero all'interno del M5S, ma questa non è casa tua. «Vi mangerei solo per vomitarvi», contento tu. «Un minimo di vergogna la percepite per il mestiere che fate o no? O perché fate il vostro lavoro per 10 euro a pezzo? Un po’ di amor proprio per questa terra, per questa città, l’avete o no? Oppure non vi riguarda? Non avete neanche un minimo di responsabilità». Ebbene si: mi vergogno. Mi vergogno di guadagnare non dieci, ma quattro euro netti ad articolo. Ho trent'anni, ho sempre studiato, ho sempre lavorato anteponendo l'etica professionale al click facile e sono costretto ad accontentarmi di quattro euro ad articolo. A saperlo prima sarei andato a scrivere di complotti sul tuo blog: orrenda fucina dei populismi più beceri. Almeno avrei potuto permettermi anch'io una stanza all'Hotel Forum. Non mi vergogno, però, per il mio lavoro. Hai provato in tutti i modi a sminuirlo, a declassare la categoria a scribacchini da due soldi, tirando in ballo i poteri forti, la massoneria, le scie chimiche e i rettiliani. Tu che non hai mai lavorato un giorno in vita tua. Hai poi parlato di “amore per questa città”. Non sottolineerò quello che la Raggi non ha fatto fino ad oggi, confidando nel fatto che, prima o poi, la bella addormentata nel bosco si svegli. Ma le cose cambiano con il dialogo, non con i vaffanculo. Concludo: un “minimo di responsabilità” io ce l'ho. Ce l'ho ogni mattina quando mi sveglio e cerco di essere imparziale, nonostante tutta questa storia abbia assunto i contorni di una barzelletta che, in fin dei conti, non fa nemmeno tanto ridere. Ce l'ho quando aspetto per ore una tua dichiarazione ricevendo solo un vaffanculo. Non che mi interessi, ma il lavoro è lavoro. Quello che resta è la speranza. La speranza che tu la smetta di comportarti come un bambino problematico e che, prima o poi, io possa raccontare un paese migliore di quello che è oggi.
Ah, Beppe, vaffanculo pure tu.»“Mi vergogno... Mi vergogno di guadagnare non dieci, ma quattro Euro netti ad articolo. Ho trent'anni, ho sempre studiato, ho sempre lavorato anteponendo l'etica professionale al click facile e sono costretto ad accontentarmi di quattro Euro ad articolo”
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- Postato da Vincenzo Bellisario