Segue un articolo pubblicato dalla “BBC” (http://www.bbc.com/) dal titolo “Proteste in Africa contro il franco CFA, “valuta coloniale”, tradotto e rilanciato da “Voci dall’Estero” (http://vocidallestero.it/).
Lamine Konkobo: «Un controverso attivista franco-beninese, che era stato condannato per aver dato fuoco a una banconota da 5.000 franchi CFA è stato assolto da un tribunale della città di Dakar, capitale senegalese.
Kemi Seba è stato arrestato la settimana scorsa a seguito di una denuncia sporta dalla Banca Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale (BCEAO).
Il franco CFA è una valuta dell’epoca coloniale che viene tuttora utilizzata in molte ex-colonie francesi in Africa.
Kemi Seba è tra i molti attivisti che chiedono di abbandonare il franco CFA, affermando che sia un lascito del colonialismo francese.
È stato venerdì 25 agosto che i funzionari di polizia si sono presentati in un residence a Dakar con un mandato di arresto verso Kemi Seba, probabilmente uno dei più controversi attivisti neri nel mondo francofono.
Una settimana prima, durante una manifestazione, Kemi Seba, il cui vero nome è Stellio Gilles Robert Capochichi, in un atto pubblico di protesta simbolica contro il CFA aveva bruciato una banconota da 5.000.
Il franco CFA è utilizzato in 12 paesi francofoni dell’Africa, nonché in Guinea Bissau e nella Guinea Equatoriale.
La BCEAO, che stampa le banconote per i paesi dell’Africa occidentale, ha contestato il gesto della distruzione pubblica di quel che è considerata una sua proprietà.
La banca ha quindi avviato un’azione legale contro Seba, che è stato arrestato per distruzione di proprietà, atto che avrebbe potuto costargli fino a cinque anni di carcere, se riconosciuto colpevole.
L’agenzia di news AFP riporta che Seba è stato assolto grazie a dei tecnicismi. Il codice penale senegalese infatti punisce la distruzione delle banconote ma non di una singola, specifica banconota.
Seba appartiene a un movimento in crescita che chiede l’uscita dal franco CFA.
Chi è Kemi Seba?
Seba si autoritrae come “Afrocentrista”, ed è noto in Francia per aver fondato un movimento nero segregazionista radicale chiamato Tribu Ka.
Seba è guidato da un sistema di convinzioni – noto come kemetismo – basato su leggende sull’antico Egitto, un sistema di credenze che proclama la supremazia della razza nera.
Il controverso attivista è stato influenzato dalla Nazione dell’Islam (NOI), il movimento nazionalista nero fondato negli anni ’30 negli Stati Uniti.
Da giovane Seba ha viaggiato negli Stati Uniti, dove distribuiva volantini per il NOI e ascoltava i sermoni infuocati dell’organizzazione della quale una volta Malcolm X era una figura di spicco.
Tornato in Francia è diventato ambasciatore per il NOI e in seguito ha fondato Tribu Ka.
Il suo attivismo e la sua retorica lo hanno portato a frequenti contrasti con la giustizia, ed è stato sistematicamente arrestato dalla polizia con l’accusa di incitazione all’odio.
L’indignazione popolare contro Seba spinse l’allora presidente Jacques Chirac a sciogliere Tribu Ka con un decreto presidenziale.
Seba ha poi rilanciato il suo movimento sotto un nuovo nome: Generation Kemi Seba, e al montare delle proteste degli attivisti della società civile e delle minacce del sistema giudiziario, è fuggito dalla Francia per andare in Senegal.
Cos’è il franco CFA?
Il franco CFA è stato creato dalla Francia alla fine degli anni ’40 come valuta a corso legale in quelle che allora erano le colonie africane. Si tratta di uno segni più rilevanti dell’ininterrotta influenza della Francia sulle sue ex colonie.
Il franco CFA è agganciato all’euro, con il sostegno finanziario del ministero del tesoro francese.
Sebbene alcuni lo vedano come una garanzia di stabilità finanziaria, altri lo attaccano come un lascito coloniale.
Quali sono gli argomenti a favore e contro questa valuta?
I sostenitori affermano che i 14 paesi che usano il franco CFA sono protetti dall’inflazione e dall’incertezza, mostrando la vicina Guinea come esempio di cosa può succedere se si esce dal CFA.
La Guinea è una delle rare ex colonie francesi in Africa che hanno una una propria moneta. Ma affronta regolarmente problemi di scarsità di valuta e la sua banca centrale fatica a garantire la stabilità.
I critici, tuttavia, come quelli che guidano il movimento anti-CFA, dicono che un vero sviluppo economico di questi 14 paesi africani potrà aversi solo sbarazzandosi di questa moneta.
Sostengono che in cambio delle garanzie fornite dal ministero del tesoro, i paesi africani indirizzano verso la Francia più denaro di quanto ne ricevano sotto forma di aiuto.
Affermano anche che non hanno alcuna voce in capitolo nel decidere le politiche monetarie fondamentali che vengono concordate dai paesi europei che sono membri dell’eurozona.
Perché la gente è scontenta del franco CFA?
Potrebbe sembrare che Seba abbia fatto di testa propria quando si è presentato alla manifestazione e ha dato fuoco alla banconota.
Tuttavia per molti giovani che erano presenti durante le proteste il suo è stato un legittimo atto di sfida contro una moneta che considerano il simbolo della dominazione economica e finanziaria della Francia sui paesi che la condividono.
Come ha detto un giovane manifestante alla televisione locale, l’atto di dare fuoco alla banconota è stato un po’ come quando Nelson Mandela, leader del movimento anti-apartheid, ha bruciato il proprio libretto bancario in segno di protesta contro le leggi sull’Apartheid.
Ma la rabbia non è diretta solo contro la Francia. È diretta anche verso i leader africani, che gli attivisti accusano di complicità con la Francia.
Molti movimenti di protesta giovanili a favore della democrazia in Africa occidentale, come Y’en a Mare in Senegal e le Balai Citiyen in Burkina Faso, hanno fatto dell’uscita dal franco CFA uno dei pilastri fondamentali delle loro campagne politiche.
Questi movimenti ritengono che la fine del franco CFA potrà liberare i loro paesi dalla forte influenza che ha tuttora la Francia.
Cosa dice la Francia al riguardo?
I funzionari in Francia non si sono espressi sul movimento anti-CFA, probabilmente perché qualsiasi replica servirebbe essenzialmente a fomentare ulteriori proteste.
La Francia è in una posizione delicata. Qualsiasi cosa venga da Parigi a sostegno del franco CFA potrebbe essere vista come la dimostrazione dell’interesse particolare della Francia nel mantenere questa moneta dell’epoca coloniale.
In ogni caso, nessun presidente francese prima di Emmanuel Macron aveva mai espresso la disponibilità a mettere fine al franco CFA.
Durante la sua campagna elettorale per la presidenza, Macron aveva detto che la decisione di uscire da questa moneta doveva essere presa dagli stessi paesi africani.
Nessun leader dei 14 paesi africani coinvolti dalla questione si è espresso pubblicamente in risposta al commento di Macron.»