NASCE IL MOVIMENTO ROOSEVELT. IL FUTURO DIPENDE DA NOI
- Dettagli
- Categoria: Blog
- Postato da Francesco Toscano
Cari amici, a causa del difficile momento storico che viviamo, tutti noi siamo chiamati a fare “qualcosa in più”. Dopo decenni contraddistinti da un progressivo consolidamento della pace fra le nazioni e da un sensibile aumento del benessere economico generale, l’Europa sembra ora avere imboccato un vicolo cieco. Tornano a grandi falcate fantasmi del passato che credevamo sconfitti per sempre -la fame, la miseria, la mancanza di cure, l’esclusione sociale-, per giunta volutamente evocati da una triste e pericolosa classe dirigente che supervisiona ancora oggi i processi politici nel Vecchio Continente. L’austerità ad ogni costo come grimaldello per disintegrare il ceto medio; lo spauracchio dei “mercati” per anestetizzare il primato della democrazia rappresentativa: sono queste le principali e malefiche suggestioni che sorreggono un sempre più traballante castello di menzogne veicolate ad arte da media corrotti e/o insipienti. Noi questo castello intendiamo raderlo al suolo, con l’aiuto lungimirante e coraggioso di tanti cittadini pronti a difendere un’idea di democrazia sostanziale possiamo farlo. Il Movimento Roosevelt, che celebrerà il suo primo congresso nazionale il 21 di Marzo a Perugia, rappresenta il punto più avanzato di una riscossa civile e progressista che non tarderà a produrre i suoi frutti. Una riscossa, limpida, forte, coerente e serena, che, partendo dall’Italia, finirà col contagiare positivamente il mondo intero. La globalizzazione dei diritti, figlia di una puntuale applicazione in ogni angolo del mondo della luminosissima Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dall’assemblea generale delle nazioni unite nel 1948, archivierà per sempre gli equilibri ora dominanti, contrassegnati dalla divinizzazione antistorica e antiumana dei famigerati “mercati finanziari”, assurti inopinatamente e alla chetichella al rango di totem inflessibili e indiscutibili. Un’altra globalizzazione è possibile. Una globalizzazione che preveda per tutti e per ciascuno il diritto alla salute, al lavoro e alla sicurezza. Una globalizzazione in grado di conciliare il rispetto del libero mercato con la salvaguardia dell’interesse generale. Quando la politica è mediocre o silente domina incontrastata l’arroganza del più forte. Per questo il Movimento Roosevelt non assumerà mai il carattere demagogico e reazionario di forza anti-politica o anti-partitica, perché proprio la mancanza di strutture in grado di organizzare dal basso un consenso consapevole e responsabile facilita il trionfo delle aspettative di quelli che già Franklin Delano Roosevelt, in un famoso discorso del 1936, definiva “plutocrati organizzati”. Siamo certi quindi del fatto che un numero imponente di cittadini, di qualunque fede, convinzione o condizione sociale, si unirà fin da subito a noi per difendere la basi della civiltà che i nostri padri ci hanno consegnato. Una civiltà che contempla, costruisce e difende società libere, aperte, tolleranti, plurali e fondate sullo stato di diritto. Una civiltà ora violentata e vilipesa da figuri come Merkel e Schauble, commedianti che hanno già impunemente sequestrato l’idea di Europa unita, perseguendo nei fatti il dissimulato fine di sradicarla dal cuore dei cittadini. I veri antieuropeisti sono oggi mimetizzati all’interno dei Palazzi del potere della Ue e della Bce, luoghi antidemocratici per eccellenza dove alcuni meschini interessi lobbistici si impongono anche grazie all’utilizzo di una fasulla retorica che predica la “salvaguardia del processo di integrazione”. Si, quale integrazione? Quella burocratica della Troika, dei cravattari legalizzati e degli usurai per conto terzi? O quella politica, democratica e fondata sul rispetto della sovranità del popolo europeo? Ecco, noi ci batteremo con tutte le nostre forze perché si realizzi la seconda ipotesi, unica vera prospettiva degna e nobile ora sul tappeto nello scenario globale. Iscrivendovi al Movimento Roosevelt avrete modo di divenire protagonisti di un processo storico destinato a lasciare segno, dimostrando pure agli altri e a voi stessi che l’impegno diretto può far muovere le montagne. Dipende da noi.