Fortunatamente, in questo scellerato Paese di macchiette inutili o pericolosissime, esistono anche persone che, “nonostante tutto”, hanno dei meriti...
Vittorio Sgarbi, per esempio, “nonostante tutto”, ha dei meriti. Uno dei massimi meriti di Vittorio Sgarbi è stato quello di aver demolito “La Boldrina”, come “giustamente” lui la definisce (in quanto una... una donna.. quindi, NON plurale, ma singolare... e, soprattutto ed ovviamente... donna!), per i giorni che gli restano (non gli auguro lunga o breve vita alla “Boldrina”: non gli auguro nulla... per me “La Boldrina”, come “giustamente” la definisce Vittorio Sgarbi, è semplicemente come Alfano, Casini ed altri... “pericolosa” per il suo essere nulla... nulla totale!).
In un video, infatti - a proposito delle mirabolandi “battaglie” della suddetta, della “Boldrina”... -, Vittorio Sgarbi ha massacrato per quello che gli resta questo essere (pardon, questa “essera”... da tenere sempre ben in mente: una... una donna! Quindi, NON plurale: singolare... “Boldrina”!, per l’appunto).
In realtà, ci aveva pensato già un altro soggetto a demolire per sempre Sor “Boldrina” (anche qui, pardon; Sora “Boldrina”... da tenere sempre ben in mente: una... una donna! - una “Sora”, in questo caso), un certo “Re Giorgio”: Giorgio Napolitano... uno che di meriti ne ha pochi e nulla!
Ma ecco il video-lezione di Vittorio Sgarbi alla “Boldrina” (Presidenta della Camera dei Deputati e delle Deputate... o Deputatesse?!): https://www.youtube.com/watch?v=mtwORqNti-I ...
Ovviamente, ringrazio Marcello Veneziani che, attraverso il pacatissimo pezzo “La palombella rossa di nome Boldrini”, mi ha fatto risparmiare inchiostro.
Marcello Veneziani: «Anche se aspira a presentarsi come la colomba della pace, la Boldrini ha l’aria del tacchino prima del giorno del Ringraziamento. Implora e impreca già con le sopracciglia, aggrottate a mo’ di preghiera e con l’occhio piangente.
E gloglotta col suo tono di lamento e di denuncia. Per lei l’Italia è solo un corridoio umanitario, la location dei migranti, la matria di donne stuprate da maschi italiani, nonché di ombre criminali di nazisti, mimetizzati nella rete, che fanno terrorismo coi loro orribili canti fascisti che fanno strage di ascolti sul web.
Che senso ha andare alla festa del 2 giugno e non avere una coccarda tricolore al petto, non applaudire alla Folgore, ringraziare solo i ragazzi del servizio civile, ignorare gli eroi che dettero la vita per quella cosa ridicola che è l’amor patrio? Meglio non andarci e continuare a frequentare centri di accoglienza e centri arcobaleno, Africa e gay pride.
L’Italia non esiste per lei, e tantomeno gli italiani in quanto tali, l’Italia è solo un luogo di accoglienza, una specie di Casa del Sollievo per l’Africa e dintorni. L’islamismo fanatico la preoccupa meno dell’islamofobia. La violenza dei centri sociali impallidisce rispetto alla mortale minaccia di un saluto romano.
Inneggiare al duce per lei è peggio che inneggiare all’Isis. Se agiti la bandiera nera lei ti rilascia se dichiari che si riferisce allo stato islamico e non al passato regime fascista.
Per lei contano le parole, non gli atti: se dici una cosa scorretta meriti una grave condanna, invece se commetti un reato hai tutte le attenuanti del caso, sempre che tu sia compagno, lgbt o immigrato.
L’omicidio è per lei una variabile dipendente, nel senso che dipende da chi lo commette e da chi lo patisce: se è un femminicidio o un gaycidio vale un omicidio e mezzo, se è un negoziante che uccide un immigrato per difendersi in casa sua è un omicidio e basta; se è l’inverso, è un mezzo omicidio, considerando che l’ha fatto per fame e disperazione; se poi uccidi un fascista o presunto tale vale una multa, perché hai imbrattato di sangue e di budella il pavimento.
Esagero, ma serve per farmi capire. Ieri nel suo canto del cigno (o del tacchino) prima che chiuda il suo Parlamento, la Tacchini, cioè la Boldrini, ha implorato di approvare la legge sullo ius soli (perché gli italiani possono aspettare, gli immigrati no) poi quella fondamentale del cognome della madre ai figli (che tra quattro generazioni dovranno portare per la parità dei diritti ben sedici cognomi), quindi quella assurda riservata agli orfani di femminicidio, come se gli altri orfani, magari di padre ucciso, non meritino lo stesso riguardo.
E poi la legge sulla tortura, tanto per colpire le forze dell’ordine, la legalizzazione della cannabis, il biotestamento e per finire in bellezza un’altra norma per contrastare l’omofobia. Se violenti un bambino, un vecchio, una persona indifesa non vale quanto le categorie col bollino rosso apposto dall’ufficio Boldrinoski.
Insomma, la Boldrina, come la chiamano i suoi numerosi antipatizzanti, è la Vestale Perfetta del Politicamente Corretto. Quando ho un dubbio su un argomento, sento la sua dichiarazione in merito e allora capisco che l’unica cosa sensata è il contrario di quel che lei ha detto.
La Boldrina tortoreggia, palombeggia, tuba, per sottrarsi alla sorte del tacchino e aspirare al ruolo di colomba bianca, animabella e santa protettrice dei migranti e delle donne offese. Palombella rossa che si finge di bianco. Ahiaiaiaiai Paloma…»
Infine, anche l’ironico “pediatro” di Giulianova (vedi foto sopra), dottor Roberto Ciccocelli, che, “giustamente”, ha affermato: «Da qualche anno non si fa che sentire (dal Presidente della Repubblica a scendere) chiamare alcune cariche al femminile tipo: sindaca, ministra, assessora. Secondo me è un’esagerazione, oltre ad avere un effetto cacofonico. E allora, visto che le donne ci tengono molto al femminile delle loro professioni o dei loro incarichi, ho deciso anche io, come uomo, di dare il maschile alla mia professione. Così da oggi ho cambiato la mia targa professionale scrivendoci al posto di pediatra, “pediatro”». Infatti ho avvisato di questa mia iniziativa l’Ordine dei medici sia a livello provinciale che nazionale e non ho ricevuto nessun invito a rimuovere le targhe. Anzi, c’è stato qualcuno che, tra il serio ed il faceto, mi ha invitato a continuare.
La Boldrina tortoreggia, palombeggia, tuba, per sottrarsi alla sorte del tacchino e aspirare al ruolo di colomba bianca, animabella e santa protettrice dei migranti e delle donne offese. Palombella rossa che si finge di bianco. Ahiaiaiaiai Paloma…» Infine, anche l’ironico “pediatro” di Giulianova (vedi foto sopra), dottor Roberto Ciccocelli, che, “giustamente”, ha affermato: «Da qualche anno non si fa che sentire (dal Presidente della Repubblica a scendere) chiamare alcune cariche al femminile tipo: sindaca, ministra, assessora. Secondo me è un’esagerazione, oltre ad avere un effetto cacofonico. E allora, visto che le donne ci tengono molto al femminile delle loro professioni o dei loro incarichi, ho deciso anche io, come uomo, di dare il maschile alla mia professione. Così da oggi ho cambiato la mia targa professionale scrivendoci al posto di pediatra, “pediatro”». Infatti ho avvisato di questa mia iniziativa l’Ordine dei medici sia a livello provinciale che nazionale e non ho ricevuto nessun invito a rimuovere le targhe. Anzi, c’è stato qualcuno che, tra il serio ed il faceto, mi ha invitato a continuare.
Per carità. Non sono antifemminista, sono felicemente sposato ed ho tre figli. Ma certe storture non si possono sopportare. Non è poi che cambiando il sostantivo, volgendolo dal maschile al femminile, si facciano dei passi avanti sul piano della parità di genere».
Questa è l’Italia della “sinistra”-femminista ed “amica” di Rom e Migranti “Boldrina” (la “santa protettrice” di Rom e Migranti, per l'appunto...).
I circa 30 milioni di italiani poveri, ovviamente e silenziosamente, ringraziano...
N.B. Quanto sopra rappresenta esclusivamente il pensiero dell’autore, NON quello del Movimento Roosevelt...