“Giggino” candidato premier e la Lombardi candidata alla Regione Lazio: queste sembrebbero le premesse dell’ereditiero dei 5 Stelle, Davide Casaleggio...
“Giggino”, quindi, teoricamente e secondo alcune voci, dovrebbe essere il candidato premier “con le stelle”. La Lombardi, sempre teoricamente e secondo alcuni voci, dovrebbe essere candidata alla Regione Lazio “con le stelle”. Segue un breve articolo dal titolo “M5S, Casaleggio a Roma pensa già alle Regionali”, pubblicato da “Blog Il Giornale” (http://www.ilgiornale.it/blog/lista.html).
Laura Tecce: «La doccia fredda alle amministrative ha fatto sì che Davide Casaleggio abbia deciso di prendere in mano la situazione. Fra faide interne (il caso Genova è eclatante), malumori e scelte sbagliate, si è anche reso conto di quanto possa aver pesato sul recente flop l’onda lunga della cattiva gestione della Raggi. Così non ha perso tempo ed è arrivato a sorpresa nella Capitale per affrontare la questione Roma, convocando la sindaca accompagnato dai due “deputati tutor” Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. Il primo anno della Giunta Raggi ha infatti rivelato un’inadeguatezza operativa e progettuale allarmante, come se il M5S avesse vinto le elezioni senza un vero programma, senza una direzione e sopratutto senza gli uomini giusti al posto giusto. L’attività amministrativa è ferma, il prezzo pagato all’inesperienza molto alto. Casaleggio jr non vuole commettere gli stessi errori per il futuro e pensa già a un nome forte per le elezioni regionali che si svolgeranno in Primavera. Un nome che possa ricompattare la base e dare un segnale forte ai cosiddetti grillini “ortodossi”, che mal hanno digerito in questi mesi innesti esterni al MoVimento, soprattutto quelli provenienti dall’area Pd come il vicesindaco Luca Bergamo e l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.
La persona a cui Casaleggio vorrebbe affidare l’onere e l’onore di correre per la carica di governatore della Regione Lazio è Roberta Lombardi, molto stimata dallo stesso Casaleggio, con un curriculum da attivista Cinquestelle “senza macchia” e forte di una solida rete costruita sul territorio fra gli attivisti e fra gli eletti nei municipi e al Campidoglio.
L’altra questione “calda” affrontata da Davide nella Capitale è stata proprio il rapporto fra Virginia Raggi e i consiglieri capitolini: non è un segreto che i malumori sono indirizzati verso Luca Bergamo che, in controtendenza rispetto alla rivoluzione annunciata dai grillini, è considerato dalla base e dagli esponenti del MoVimento troppo vicino al Pd. E il fatto che l’assessore voglia nominare ai vertici delle società partecipate di Roma Capitale - nomine che si stanno perfezionando in queste ore - uomini provenienti da quell’area sta facendo precipitare la situazione. Uno su tutti: Pietro Barrera a Zètema, un vero e proprio “impero” dei servizi culturali.
L’ex city manager di Rutelli e attuale segretario della Fondazione Maxxi, il Museo di Arte contemporanea gestito dalla veltroniana Giovanna Melandri, come si può immaginare non è una scelta che l’ala ortodossa apprezza.
Per riequilibrare la situazione il gruppo Cinquestelle in Comune è compatto nel voler “rimpiazzare” Bergamo con l’attuale capogruppo in Consiglio Paolo Ferrara.
Davvero a questo punto Virginia Raggi non può più permettersi errori politici e di valutazione.»