Un breve articolo di Francesco Santoianni dal titolo “Ius soli e altre Armi di Distrazioni di Massa...”, pubblicato da L'Antidiplomatico (http://www.lantidiplomatico.it/).
Francesco Santoianni: «Ci sono cose che si direbbero create solo per darci l’illusione di non essere in una gabbia o per distrarci dalla difesa dei nostri diritti. Lo Ius soli, ad esempio. Non serve affatto, come ci raccontano in TV, a tutelare i bambini stranieri i quali, già oggi, possono iscriversi a scuola, godere di cure mediche e, compiuti diciott’anni, chiedere la cittadinanza italiana. No, serve solo a far crescere una marea razzista finalizzata, come in Francia, a cementare un sedicente fronte “democratico e progressista” capitanato da qualche burattino dei banchieri dell’Unione Europea.
Ma lo Ius soli è soltanto una delle tante Armi di Distrazione di Massa che usano per farci schierare contro altri sfruttati e a favore del governo. Ad esempio. Se oggi i servizi pubblici, gli ospedali, i trasporti sono allo sfascio, la colpa, per la TV, e quindi per l’opinione pubblica, non è dei continui tagli, privatizzazioni, blocco delle assunzioni imposti dal governo e dall’Unione Europea. No, la colpa per la TV, e quindi per l’opinione pubblica, è dei cosiddetti “furbetti del cartellino”, messi alla gogna e immediatamente licenziati, anche se si allontanano per un caffè. Tutt’altro trattamento per i tanti boiardi di stato e servi del governo che continuano ad essere strapagati e riveriti dai giornali, invece di essere buttati fuori o mandati in galera.
Potremmo continuare a lungo. Ma è meglio che le tante altre Armi di Distrazione di Massa le scopriate da soli. E, a tal proposito, vi diamo un consiglio: quando la televisione vi chiede di indignarvi per qualcosa - per una guerra, uno sciopero, un bambino morto, una storia di cronaca nera… -, domandatevi, sempre, per conto di chi lo sta facendo.
Intanto mentre la gente si trastulla con le Armi di Distrazione di Massa il governo: Sta per approvare il CETA; sta per aumentare le spese militari; salva i banchieri delle Banche Venete; sta imponendo il divieto di sciopero nei trasporti pubblici; si prepara a nuove guerre.»