Il G7 di Taormina ha causato una storica frattura, oppure era abbastanza prevedibile che con Trump l'Unione Europea sarebbe arrivata a simili dichiarazioni, da Merkel a Tajani?

«Io ho scritto che l'elefante è entrato nella cristalleria ed ha rotto tutto. Così è avvenuto. L'Europa ha capito che finché Trump resterà al potere dovrà arrangiarsi da sola, anche se mettesse il 2% del Pil a sostegno della Nato. Sono chiaramente cambiati i rapporti tra Stati Uniti ed Europa, finché ci sarà Trump la Germania dovrà prendere il bastone del comando in Europa. Con o senza la Francia, io ritengo la Germania soprattutto. Questo significa che tutti, compresa l'Italia, dovranno ricollocarsi rispetto agli Stati Uniti. Trump ha fatto capire che le sue priorità sono di gestire la politica estera degli Stati Uniti nel suo interesse. L'Europa deve dunque prendere atto che gli interessi americani non coincidono più con quelli europei.»

Molti hanno scritto che la rottura sarebbe avvenuta sugli accordi climatici. In realtà sembra che siano gli accordi commerciali, il protezionismo trumpiano ad aver rotto qualcosa o no?

«Sì, è così. Non solo su questo, ma anche sul tema delle libertà civili, del gender e su tutte le questioni dove l'Europa si è impegnata, a partire dal clima. I punti di vista non sono un po' diversi, ma completamente diversi. Trump ha un'altra agenda, a questo punto gli europei hanno capito che la situazione è totalmente cambiata. Dovranno ricollocarsi, dove e come è tutto da vedere. Senza dimenticare un'altra questione.»

Quale?

«Quanto tempo durerà ancora Trump al potere? Perché lui ha in casa sua una lotta furibonda. Quindi l'Europa deve fare i conti sia dal punto di vista dei contenuti che dei tempi. Questo cambierà molte cose.»

Si è passati dal G8 al G7, il rischio che ci sia un G6 porterebbe i cosiddetti grandi a sedersi al tavolo senza Stati Uniti, Russia e Cina. Di fatto avrebbe ancora senso?

«A questo l'Europa non è ancora pronta, siamo molto lontani da questa consapevolezza. Semmai l'Europa dovrebbe fare un esame autocritico. Questo è uno dei risultati di aver isolato la Russia. Se il G7 fosse stato un G8 Trump avrebbe dovuto avere un approccio totalmente diverso rispetto a quello mostrato a Taormina. Un grave errore strategico commesso dall'Europa, la Russia è indispensabile per questo dialogo. Bruxelles andando dietro le indicazioni di Clinton e Obama ha fatto di tutto per contrapporsi alla Russia. Questo errore sarà duramente pagato nel corso degli anni...»

Oggi in Francia Macron riceve Putin. C'è la possibilità che l'Europa torni a fidarsi proprio della Russia?

«Bisogna vedere se Merkel vuole fare il numero uno, Germany first. Oppure se la Germania comincia a capire che questa Europa così com'è non funziona e neanche lei potrà farla funzionare da sola. Quando avranno capito che la situazione non è come se la prefiguravano, forse potremmo cominciare a riparlare d'Europa.»