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L'attentato di Manchester mi consente di rilevare l'ennesimo minimo comune denominatore, in relazione agli attacchi terroristici accaduti sul suolo europeo: l'esecutore era ben noto alle forze dell'ordine. Nello specifico, un articolo uscito su Repubblica sottolinea che Abedi e' stato segnalato almeno cinque volte. Non solo. Queste segnalazioni sono rimaste inascoltate, nonostante si sapesse tutto anche della sua famiglia: ad esempio che il padre fosse un noto militante di un gruppo islamista libico, e che lo stesso Abedi avesse rapporti con diversi jihadisti britannici in contatto con lo stato islamico. Addirittura, alcuni amici - riferisce il Telegraph - avevano prontamente avvisato la polizia dopo avergli sentito affermare che "essere un attentatore suicida e' ok".
Molto probabile, tra l'altro, che l'ordigno esploso sia stato costruito da mani "esperte", nonostante in rete circolino vari tutorial su come "confezionare" esplosivi. Tant'e' che la polizia ha già perquisito un appartamento che pare essere il luogo dove venivano costruite le bombe: e' stato, infatti, ritrovato un altro ordigno, fatto detonare tramite esplosione controllata. 
In piu', la polizia stessa - temendo una fuga di notizie - ha deciso UNILATERALMENTE di interrompere il rapporto di collaborazione con l'intelligence americana, senza ne' consultare, ne' coinvolgere il Governo Britannico. Governo Britannico che, ricordiamo, ha chiaramente espresso la volonta' di rinsaldare la "special relationship" - tratto caratterizzante della politica internazionale UK a partire dal secondo dopoguerra - con gli Stati Uniti, soprattutto a seguito della "brexit".

Ma come? La polizia di Manchester e' diventata complottista?

Qualcuno, all'interno dell'intelligence, anche questa volta (come TUTTE le altre volte) ha fatto filtrare informazioni e/o si e' girato dall'altra parte, invece di controllare ed evitare quanto poi accaduto, finendo per rendersi corresponsabile. 
Colgo l'occasione, dunque, per salutare affettuosamente tutti coloro che, nella loro infantile ingenuita' "terra terra", pensano che chiunque sia in grado di organizzare un attentato - magari svegliandosi con la Luna storta la mattina - credendo soltanto a cio' che vedono e non mettendo minimamente in dubbio le cosiddette "verita'" ufficiali che vengono loro raccontate.
In questo caso, anche la polizia di Manchester si e' insospettita. E ricordiamo anche lo strano caso del responsabile delle indagini in occasione della strage di Charlie Hebdo, che si suicido' qualche giorno piu' tardi.

Per chi vuole approfondire la questione da altri punti di vista, faccio umilmente notare che quasi ogni attentato (se non tutti) presenta una "firma". Chi segue la narrazione del libro "Massoni" di Gioele Magaldi sa di cosa parlo. Sa che, al di là degli stupidi complottismi, tutti questi avvenimenti hanno messaggi indirizzati a chi di dovere. Chi ha intelletto per intendere, ha già recepito. Non sono pochi, ormai, gli iniziati che hanno riconosciuto tutto: il modus, il simbolismo, il fatto che gli attentati abbiano matrice esoterica. 
Il senso di questo post, però, era stimolare una riflessione. Stimolare il dubbio, perché è il dubbio che ci farà avvicinare alla verità. 
In alternativa, si può sempre continuare a credere alle favole.

Rosario Picolla

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