Segue una breve frase di Giovanni Falcone per ricordare il purtroppo venticinquesimo della loro scomparsa: «La mafia non è un fatto invincibile; è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà quindi una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle Istituzioni.»
Detto questo, voglio fare una piccola aggiunta: se è vero che la mafia è un “problema” per noi che “non siamo nulla”, bisogna sempre e comunque ricordare che la cosiddetta mafia è un “problema” che nelle “vere stanze del potere” non è mai esistito, non esiste e non esisterà mai... quindi, aprite gli occhi e diffidate di alcuni falsi profeti pagati per “deviare”! (sia quelli in buona fede - quelli non consapevoli -, sia quelli in cattiva fede... per esempio, coloro che Giorgio Gaber definiva «facce da mafiosi che dicono di combattare la mafia»).
Voglio precisare: quando dico “vere stanze del potere”, spero sia chiaro che non parlo delle ridicole collusioni tra alcuni dei politici locali e/o nazionali o anche europei che non contano nulla e per forza di cose devono avere a che fare con le cosiddette mafie e mafiette per essere eletti e/o per sopravvivere.
La mafia non è quello che vorrebbero farci credere: è ben altro…
“La mafia non è un fatto invincibile; è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà quindi una fine”
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- Postato da Vincenzo Bellisario
Il 23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi di Capaci, persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.