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Che strano paese è il nostro! Ci lamentiamo dalla mattina alla sera, ormai da oltre un ventennio e quando c’è l’opportunità di cambiare, cioè quando ci viene data (raramente) questa opportunità, non la cogliamo; è accaduto con Berlusconi, sta accadendo con Renzi! Tomas Milian direbbe: “ar primo che se lamenta je dà ‘na tortorata su e gengive!” Sembrava buona l’idea di “costruire su Emiliano, o su altri, un virus benefico di contaminazione del PD che naturalmente, come posso dire, si scrolli questo equivoco no?” anche se, come ho scritto al nostro Presidente, “prima di affrontare l’equivoco su cui ovviamente non posso che concordare, temo che la mia vituperata “classe dirigente” non solo, si è dotata opportunamente di anticorpi, ma dispone anche di adeguati vaccini! In altri termini, mi insegni, che quando “un gruppo” si contorna solo di yesman, non dico camerieri di magaldiana memoria, ma di lavapiatti, non è in grado di distinguere una contaminazione benefica da una lotta per poltrone. Supponevo che tale idea avesse una sorta di background, ma visti i risultati, delle due l’una: o questo è stato sopravvalutato, o come disse Gioele il 18 luglio 2015 in occasione di una Assemblea generale, abbiamo i politici che ci meritiamo! Io usando l’espressione di un Presidente emerito, non ci sto! E allora cosa possiamo fare? Mi rifaccio ancora a quel 18 luglio, quando ad una “provocazione” il nostro Presidente rispose “e noi suoneremo le nostre campane!”. Un anno prima il 18/07/2014, scrivevo: “Fino a quando, Signore, fino a quando?” Diceva un palestinese (credo) che assisteva impotente al saccheggio dei romani; mentre in un’immagine successiva il Gesù ragazzo lo guardava pietosamente. Questa sequenza nel “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli, rileva, tra l’altro, due aspetti su cui, come nella storia dell’umanità, vale la pena riflettere: il primo è relativo alla vittima, al soggiogato che vive nella speranza di un cambiamento che, ne è certo, prima o poi avverrà; il secondo è relativo al potere del nemico che nel caso specifico era noto, era l’Impero Romano. In effetti il cambiamento c’è stato così come c’è stata la fine dell’impero, ma non per Lui. Al di là della spiritualità che muoveva Zeffirelli e al di là delle Sue notevoli capacità espressive e descrittive di assoluto valore e in presenza di un Avvento che ha cambiato il corso dell’umanità, non appaia irriverente una supposta analogia con il periodo storico (epoca) che stiamo vivendo dato che: l’Avvento non solo è presente, ma è anche radicato in molti di noi e ancora oggi ci domandiamo: fino a quando? Certo non c’è un esercito che ci opprime, almeno nel nostro Paese ed in Europa, ma siamo davvero così insensibili a ciò che avviene nel resto del pianeta? Se si, allora cosa vuol dire globalizzazione? E se invece ci sentiamo in qualche modo coinvolti, è lecito domandasi: fino a quando? …” Pochi mesi dopo lessi il libro Massoni, … il resto è noto(?), almeno per i più. Dopo alcuni anni, non vedo l’ora di suonare le nostre campane, ma come? Personalmente ho iniziato apprezzando e interiorizzando la narrativa del libro citato che ho più volte ribadito, ho fatto mio lo Statuto e i valori che esprime, faccio parte del MR e di ciò che rappresenta, ma ahimè mi rendo conto che non solo non odo campane, ma nemmeno tintinnii di campanelli. Conscio che qualsiasi movimento può nascere in tempi brevi, come in tempi relativamente brevi può sviluppare i suoi contenuti, ma non negli stessi, crescere numericamente, è necessario, onde raggiungere gli obiettivi auspicati, ricercare sinergie senza rinunciare ai propri valori. Ricordo ancora il  più volte citato 18 luglio 2015, che fu la prima volta che usai la sedia a rotelle, pensando di partecipare ad un corteo per raggiungere l’ Ambasciata greca, il corteo non ci fu, ma il “comizio” tenuto da Gioele fu entusiasmante: ho pensato e sentito che molto si sarebbe potuto fare; ma non è andata come speravo! Ho tentato, scrivendo, quindi esponendomi anche a critiche, più o meno opportune, che il MR, non stava diventando quel braccio operativo che forse Gioele pensava; mi sono permesso di esprimere critiche al nostro Presidente, che mai mi ha fatto mancare la sua attenzione, finalizzate a creare iniziative che dessero dinamismo, che socializzassero ulteriormente il Movimento, ho, tra l’altro, scritto al gruppo di cui faccio parte il 5 gennaio 2017 una comunicazione di cui ne riporto una parte “… Ma facciamo ancora un passo avanti, a prescindere dal fallimento dei due Segretari Generali, dalle sue modalità di scelta, dalla sua stanchezza, il giorno è sempre di 24 ore e lui è instancabile, al di la della eventuale inefficienza o meglio inefficacia del MR, l’obiettivo è sempre lo stesso? Ovvero la dichiarazione di “guerra” alla tecnocrazia europea? Perché se è così stiamo volando bassi, anzi, non stiamo volando proprio, stiamo semplicemente camminando e anche piano. Se è vero che anche un lungo viaggio inizia con un piccolo passo, in relazione all’obiettivo citato il piccolo passo si chiama Roma, non certo le discussioni su face book, e siccome nessuno è perfetto vogliamo provare a fare delle critiche dirette? Premesso come ho sempre sostenuto che Gioele Magaldi non improvvisa mai, Come mai da circa un anno sta per uscire la traduzione in spagnolo e non è ancora venuta alla luce? E che fine ha fatto il secondo volume con allegato il docu film del primo? So di rischiare l’impertinenza, ma non riesco a credere, come sostiene qualcuno, che sia una squallida questione di soldi* per due ragioni: 1 – in una presentazione del libro MASSONI in quel di Torino (una delle prime, se non la prima, era novembre(?) 2014) quando si parlò di impegni economici ebbi a sentire: i soldi non sono un problema. 2 – i personaggi del nono capitolo oltre ad un supporto di potere si limitano a manifestarsi se necessario? Io comprendo l’esigenza di far pagare quote per iscrizione e per i corsi perché ciò evidenzia una volontà di partecipare e di credere in ciò che si sta facendo, escludendo chi presume di attaccare il cappello; poi però c’è da fare il passo! Che significa costi. Costi per non elemosinare spazi nei media, quindi costi per un giornale, per una frequenza, costi per organizzare convegni in siti appropriati e per invitare personaggi di spessore, giornalisti, per sponsorizzare iniziative preferibilmente benefiche; e/o altro. Insomma, come direbbe Gioele, far politica costa! Noi cosa vogliamo fare? Sono certo che il nostro Presidente avrà risposte per ogni osservazione, ma il problema è forse un altro: fino a quando o meglio per quanto tempo ancora dovremo o potremo ignorare “domani”? Fu singolare che il giorno seguente sul nostro Sito appare: dipartimento /presidenza / deindustrializzazione – e – globalizzazione – un – imperdibile – evento – rooseveltiano  – a – Terni – giovedì – 19 – gennaio – 2017 – con – il – vicepresidente – MR – Nino – Galloni. “Quando si dice telepatia!” Successivamente, in un piacevolissimo incontro il nostro Presidente a proposito di soldi*  ebbe a dirmi: chi si sente autorizzato a dire che i soldi non ci sono? Confermando sostanzialmente il mio pensiero. Ora tignoso come sono, se mi volessi più bene, direi determinato, torno a sollecitare chi può: più e meglio di me. A tal fine, tra i ruoli apicali del MR, che io conosco, per “conoscenza” “politica” e “tecnica” Gioele Magaldi e Antonino Galloni potrebbero/dovrebbero spingere sull’acceleratore. A mio modestissimo parere non è più tempo di fare tentativi! Il lavoro, Gli immigranti, La, per qualcuno, relativa sicurezza, sono temi ormai improcrastinabili; e mai smetterò di aggiungere la povertà, relativa o assoluta, non necessariamente correlata alla improcrastinabilità  di quanto citato. Cosa aspettiamo? Che gli incidenti del primo maggio, tra chi si ostina a mantenere un effimero potere e chi stanco e persino umiliato dello stato di insoddisfazione, prendano sempre più il posto di un democratico, ma duro e sufficientemente efficace confronto politico? “Ditemi quello che devo e posso fare! E io lo faccio!”. Come noto non uso i “social” la mia e-mail ove fosse necessario è: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Pietro Nardi.

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