Ma ecco di seguito le tappe della Brexit...
23 gennaio 2013: David Cameron, l'allora premier britannico, annuncia l'intenzione di convocare un Referendum sulla permanenza o l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, prima del 2018, in caso di vittoria alle elezioni di maggio 2015.
7 maggio 2015: David Cameron vince con la maggioranza assoluta.
8 settembre 2015: La Camera dei Comuni autorizza la convocazione del Referendum sulla Brexit.
20 febbraio 2016: David Cameron annuncia che il Referendum si terrà il 23 giugno del 2016 e conferma la sua posizione - quindi quella del Governo - di difendere la permanenza del Regno Unito all’interno di una “Unione Europea riformata”.
23 giugno 2016: Vince il Sì per l’uscita del Regno Unito dall'Unione Europea (nonostante quello che ho dal primo secondo affermato essere per me «lo strano omicidio della parlamentare JO COX» - non solo per il sottoscritto, ma anche per il Presidente Gioele Magaldi, che ne ha parlato all’interno della trasmissione “La Settimana Politica Rooseveltiana” del 18.06.16, qui: https://www.youtube.com/watch?v=aMfg_Tj57aI&t=1911s - e che ha spiazzato anche il Giorgio italico. Difatti, due giorni dopo la Brexit, come ho ricordato nel pezzo “Brexit, un percorso Democratico lungo quattro anni... considerando l’attuale ‘Democrazia’!”, il nostro “amico” Giorgio italico, ha affermato: «Avevo molto confidato nella possibilità che prevalesse la scelta di restare nell'Unione Europea e mi ero convinto che la grande massa degli elettori laburisti, anche per lo choc dell'uccisione di Jo Cox, avrebbero votato massicciamente per la permanenza»... non so se “te capì”!). Il 51,9% dei cittadini votò a favore dell'uscita dall'UE, mentre il 48,1% si espresse a favore della permanenza.
24 giugno 2016: David Cameron annuncia la sua intenzione di dimettersi entro ottobre.
29 giugno 2016: Il Partito di David Cameron inizia la selezione del nuovo leader e del futuro premier che sarà incaricato di negoziare la Brexit. Quattro le persone candidate: l'allora ministro dell'Interno Theresa May; la segretaria di Stato per l'Energia, Andrea Leadsom; il titolare di Lavoro e pensioni, Stephen Crabb; l'ex responsabile della Difesa, Liam Fox.
30 giugno 2016: Anche il ministro della Giustizia, Michael Gove, annuncia la sua candidatura.
5 luglio 2016: Il gruppo parlamentare conservatore esclude l'ex ministro Fox per la successione a David Cameron e il ministro Stephen Crabb ritira la sua candidatura.
7 luglio 2016: Dalla votazione dei Tories resta fuori Michael Gove.
8 luglio 2016: May e Leadsom cominciano la campagna elettorale.
11 luglio 2016: Leadsom si ritira dalla corsa per guidare il partito conservatore. Theresa May diviene leader dei Tories.
13 luglio 2016: Cameron presenta le dimissioni alla Regina Elisabetta che incarica Theresa May di formare un esecutivo.
3 novembre 2016: L'Alta Corte obbliga il Governo a consultare il Parlamento prima di avviare la Brexit.
5 dicembre 2016: La Corte suprema inizia ad esaminare il ricorso presentato dal Governo May contro il pronunciamento che la obbligava a consultare il Parlamento.
17 gennaio 2017: La premier Theresa May annuncia che il Regno Unito uscirà dal mercato unico e dall'unione doganale e sottoporrà a votazione parlamentare l'accordo sulla Brexit.
24 gennaio 2017: Il Presidente dell’Alta Corte, David Neuberger, informa che la decisione della Corte suprema è che il Governo di Theresa May May ha bisogno dell’autorizzazione del Parlamento per attivare l'articolo 50.
26 gennaio 2017: Il Governo pubblica il progetto di legge per invocare l'articolo 50: “Progetto di legge dell'Unione europea (notifica per il ritiro)”.
2 febbraio 2017: Il governo pubblica il “libro bianco” per i negoziati sulla Brexit.
8 febbraio 2017: La Camera dei Comuni dà il via libera alla legge sulla Brexit: 494 i voti a favore e 122 contrari.
1 marzo 2017: La Camera dei Lord approva un emendamento alla legge sulla Brexit per garantire i Diritti dei cittadini comunitari che vivono nel Regno Unito.
7 marzo 2017: La Camera dei Lord inserisce un nuovo emendamento che dà al Parlamento il potere di porre il veto al futuro accordo con Bruxelles sull'uscita dall'UE.
13 marzo 2017: Il Parlamento approva il progetto di legge ma elimina gli emendamenti introdotti dalla Camera dei Lord.
16 marzo 2017: La Regina Elisabetta firma la legge sulla Brexit.
29 marzo 2017: Theresa May inoltra la lettera per l'attivazione dell'Articolo 50: in massimo 700 giorni, il Regno Unito sarà definitivamente fuori dall’UE...