Brexit è uno dei pochi percorsi Democratici di sta cosa definita “Unione”: forse l’unico... (considerando l’attuale concezione della Democrazia, quindi considerando l’UE).
Non a caso: le poche volte che i cittadini si sono espressi su sta cosa definita “Unione”, gli hanno “spezzato le gambe”... per lo meno ci hanno provato! (in realtà ha sempre vinto la “sovversione” attraverso la sostituzione di personalità elette Democraticamente con servi di potere).
Come scrissi nella Parte Seconda della mia personale “Lettera aperta al Presidente Gioele Magaldi” (lettera pubblicata precisamente il 29 giugno 2016, pochissimi giorni dopo la Brexit...): «Tutte le volte che in Europa si esprime la Democrazia, perde l'Unione Europea. In effetti, non possiamo dimenticare... 1. Danimarca 2000: Referendum sull'adesione all'Euro, RESPINTO. 2. Svezia 2003: Referendum sull'adesione all'Euro, RESPINTO. 3. Francia 2005: Referendum sull'adozione della costituzione europea, RESPINTO. 4. Olanda 2005: Referendum sull'adesione della costituzione europea, RESPINTO. 5. Grecia 2015:, Referendum per adottare nuove misure d'austerità RESPINTO. 6. Gran Bretagna 2016: Referendum Brexit sull'uscita dall'Unione Europea, APPROVATO.»
Come però è sempre accaduto all’interno di sta cosa definita “Unione”, i vari Giorgio Napolitano della “democrazia” (occhio alla “d” minuscola ed alle virgolette), non hanno perso tempo per cercare di fargliela pagare ai britannici e faranno di tutto affinché i britannici sputeranno “sangue nero ed amarissimo” (in modo che “loro”, i padroni del Mondo, potranno dire: «Non hai fatto come ti avevo detto?,... muori!»).
Ad oggi gli è andata male ma, come tutti hanno verificato, martedì, la signora Sturgeon, ha fatto sì che, forse, tra un paio di anni (probabilmente nella primavera del 2019), un ennesimo Referendum si terrà in Scozia. Un eventuale “Referendum dimostrativo” finalizzato a tentare di azzoppare il Regno Unito per poi (nel caso l’UE non sia crepata definitivamente) cercare di portare la Scozia nuovamente nell’UE: una roba abbastanza fantascientifica...
Martedì 28 marzo, difatti, con 69 voti a favore e 59 contro, il Parlamento scozzese ha approvato la richiesta di indire un nuovo Referendum per l’indipendenza dal Regno Unito, in modo da poter attivare, tra un paio di anni, in caso di vittoria abbastanza improbabile, l’eventuale “Scoxit”...
La cosa, per quanto mi riguarda, era chiarissima e scontata un secondo dopo che i poteri globali che hanno sostenuto il Remain - ed hanno perso - hanno sguinzagliato i loro “pupazzetti” in tutte le Istituzioni mediatiche sempre di loro proprietà e che contano nel Mondo - praticamente il 99,8% delle Istituzioni mediatiche (in realtà, sempre per quanto mi riguarda, la cosa era scontatissima molto prima dell’esito del Referendum: a casa di questi soggetti la “democrazia” funziona così... quando perdono!).
Non a caso, qualche giorno dopo la Brexit, mi fiondai immediatamente a denunciare il tutto pubblicamente attraverso la “Lettera aperta al Presidente Gioele Magaldi” (dove tra l’altro annnunciavo con circa sei mesi di anticipo cosa sarebbe accaduto e che brutta fine avrebbero fatto coloro che in Italia sguinzagliavano da mesi altri “pupazzetti”: i vari Cherubini, Benigni, Napolitano e svariati altri notissimi e risaputissimi “Gombagni” sparsi che, attraverso il “famoso Referendum costituzionale sulla Riforma Boschi”, stavano cercando di mettere mano al Titolo V della Costituzione italiana con il fine probabilissimo - se non unico, ma oggi sono molto bravo - di privatizzare le cosiddette “utilities”: ossia, le aziende che gestiscono i servizi - acqua, luce, gas, energia), dove, precisamente nel passaggio finale della Parte Prima, scrissi: «Ci sono persone che, subito dopo il Referendum, hanno addirittura raccolto firme per tentare di indire subito un nuovo Referendum in quanto non hanno apprezzato e rispettato l’esito del Referendum (dov’è finito il rispetto della volontà popolare che sta gente ha sempre decantato nelle piazze?, quando conveniva a loro...); persone che, inoltre, hanno affermato che gliela avrebbero fatta pagare cara a tutti coloro che hanno votato per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea... Questa è Democrazia? Cosa vorrebbero questi signori: indire Referendum fino a quando il voto sia favorevole alle loro “idee” (sarebbe più corretto parlare esplicitamente di interessi?...) ed alle loro tasche? Quindi, mi chiedo e Le chiedo: quando ad ottobre in Italia si terrà il Referendum costituzionale che, come Lei sa meglio del sottoscritto, sarà bocciato (possono tranquillamente continuare a “sguinzagliare” tutti i Napolitano e i Benigni che vogliono, ma non hanno scampo...): cosa faranno questi signori? Raccoglieranno firme per indire un nuovo Referendum? Voteremo per anni il Referendum costituzionale fino a che l’esito del voto sia “giusto” per loro?
Presidente, questa non è Democrazia e questi signori non sono degni di ricevere rispetto: chiunque discrimina, disprezza ed odia, secondo me, non merita alcun tipo di rispetto...
Ecco perché, il mio ragionamento, questa volta, mi trova d’accordo con il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, che, su Facebook, dopo l'esito del Referendum, si è rivolto a chi ha accusato i britannici di non aver capito nulla, di essere ignoranti e quant’altro, affermando: “È fuori dall'idea di Democrazia criticare la scelta dell'elettorato britannico. Quando si dà la parola al popolo sovrano se ne accetta il responso, e si riflette. Vista dal Regno Unito evidentemente l'Unione Europea non è così seducente. A Bruxelles e nelle altre capitali bisogna per prima cosa prendere atto. E sapere che l'Europa o cambia o sarà archiviata da altri responsi popolari”».
Insomma, era chiarissimo sin dall’inizio: o fai come dicono loro, oppure ti “uccidono”...
Ma perché, qualcuno si chiederà, ho citato il Sor Giorgetto italico? (da non confondere con quello americano, anche se sono praticamente e perfettamente intercambiabili: uguali in tutto e per tutto...). Ecco servito “il piatto” ai poco attenti: «Avevo molto confidato nella possibilità che prevalesse la scelta di restare nell'Unione Europea e mi ero convinto che la grande massa degli elettori laburisti, anche per lo choc dell'uccisione di Jo Cox, avrebbero votato massicciamente per la permanenza». Ancora: «L'esperienza del referendum inglese dimostra che la scorciatoia della scelta tra un sì e un no si presta a ogni sorta di stravolgimento demagogico ed emotivo. Le strade della democrazia rappresentativa restano le più idonee e le più solide.»
Spero sia chiaro... quelle del Sor Giorgetto italico sono parole che, per quanto mi riguarda, fanno rabbrividire: «Confidare nella possibilità che prevalesse la scelta di restare nell'Unione Europea per lo choc dell'uccisione di Jo Cox.»
La cosa che ancora oggi non mi è chiara è la seguente: JO COX è stata uccisa da un singolo squilibrato (addirittura al grido “Britain First!” - che ricorda “di brutto” gli omicidi al grido “Allahu Akbar!”, come qualche singolo isolato ha sostenuto...), oppure c'è altro che oggi ancora non sappiamo dietro quello “strano omicidio”?...
N.B. Ai “Gombagni” ed amici italici del Giorgio italico (considerando quello che è in atto nel Regno Unito) che molto probabilmente hanno ancora intenzione di mettere mano Titolo V della Costituzione italiana voglio ricordare che, in Italia, in ogni caso, funziona “ancora meglio” che nel Regno Unito. Mi spiego: «Ci sono delle forme ancora più partecipative. Il Referendum per esempio, è una pratica di Democrazia diretta, non tanto pratica, attraverso la quale tutti possono esprimere il loro parere su tutto. Solo che se mia nonna - il popolo - deve decidere sulla “variante di valico Barberino Roncobilaccio”, ha effettivamente qualche difficoltà. Anche perché è di Venezia. Per fortuna deve dire solo si se vuol dire no, e no se vuol dire sì.
In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla. Ma il referendum ha più che altro un valore folcloristico simbolico. Perché dopo avere discusso a lungo sul significato politico dei risultati, tutto resta come prima, e chi se ne frega» (Giorgio Gaber).
Insomma, non è che devo ricordarvi io, “Gombagni”, il Referendum dove i cittadini chiedevano la RAI privata che ma non è mai stata privatizzata; il Referendum per l’abolizione dei rimborsi ai Partiti mai aboliti o altro...
Detto questo, però, devo anche informarvi, “Gombagni”, che oggi, se veramente prenderete alla lettera il mio “gioco” di parole di cui sopra... beh, è chiaro che se veramente proverete a fare quanto da me affermato per gioco, allora avrete sicuramente un problema in più: il Movimento Roosevelt, quindi, MOI... occhi aperti “Gombagni”!
Brexit, un percorso Democratico durato oltre quattro anni...
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- Postato da Vincenzo Bellisario