Il programma per la Francia di Marine Le Pen: “Rimettere in ordine la Francia, in cinque anni. Questo è l’impegno che prendo”.
Di seguito il programma della “populista”, come la definiscono i media che contano...
FRANCIA LIBERA
1. Ritrovare la nostra libertà e il controllo sul nostro destino restituendo al popolo la sua sovranità (monetaria, legislativa, territoriale, economica). Per questo, intavoleremo una trattativa con i nostri partner europei, che sarà seguita da un referendum sulla nostra appartenenza all’Unione europea. L’obiettivo è arrivare a un progetto europeo rispettoso dell’indipendenza della Francia, delle sovranità nazionali e che serva gli interessi dei popoli.
2. Indire un referendum di revisione costituzionale e vincolare a referendum popolare tutte le future revisioni della Costituzione. Allargare il campo di applicazione dell’art. 11 della Costituzione.
3. Permettere la rappresentatività di tutti i Francesi, attraverso il sistema elettorale proporzionale. All’Assemblea Nazionale vigerà il sistema proporzionale, con un premio di maggioranza del 30% dei seggi per la lista più votata ed uno sbarramento al 5%.
4. Abbassare il numero dei deputati a 300 (contro i 577 attuali) e il numero dei senatori a 200 (contro i 348 di attuali).
5. Creare un vero referendum d’iniziativa popolare, su proposta di almeno 500.000 elettori.
6. Mantenere solo tre livelli di Amministrazione pubblica in luogo dei sei attuali: Comuni, Dipartimenti e Stato. Questa riforma sarà garanzia di: semplificazione (eliminazione di sovrapposizioni e ripartizione chiara delle competenze); vicinanza (dando più peso agli eletti che i Francesi conoscono, come i sindaci); contenimento dei costi (in particolare sulle indennità degli eletti e i costi di funzionamento). Questo permetterà rapidamente un abbassamento delle imposte locali.
Valorizzare di conseguenza il ruolo e lo status dei sindaci delle piccole e medie comunità.
FRANCIA PAESE DI LIBERTÀ
7. Garantire la libertà di espressione e le libertà digitali attraverso la loro iscrizione tra le libertà fondamentali protette dalla Costituzione, ma rafforzando la lotta contro il cyber-jihadismo e la pedo-criminalità. In parallelo, semplificare per coloro che ne sono vittime le procedure per riconoscere la diffamazione o l’ingiuria.
8. Emettere un atto istituzionale a tutela della protezione dei dati personali dei francesi, in particolare attraverso l’obbligo di archiviazione di questi dati su server localizzati in Francia.
9. Difendere i diritti delle donne: lottare contro l’islamismo che limita le loro libertà fondamentali; mettere in campo un piano nazionale per l’uguaglianza salariale donna/uomo e lottare contro la precarietà professionale e sociale.
10. Assicurare il rispetto della libertà di associazione entro i soli limiti richiesti dall’ordine pubblico e sostenere le piccole strutture associative culturali, sportive umanitarie, sociali, educative ecc., che animano la vita dei nostri territori. Instaurare una vera libertà sindacale attraverso la soppressione del monopolio di rappresentatività e correggere la vita sindacale con un controllo pubblico del finanziamento ai sindacati.
11. Garantire la libertà di istruzione dei propri figli, ma monitorando più strettamente la compatibilità degli insegnamenti dispensati negli istituti privati con i valori della Repubblica.
RISTABILIRE L’ORDINE REPUBBLICANO E LO STATO DI DIRITTO
12. Ristabilire la sicurezza, garantendo la protezione delle libertà individuali.
13. Potenziare in modo massiccio le forze dell’ordine: nel personale (piano di reclutamento di 15.000 poliziotti e gendarmi) nei materiali (modernizzazione degli equipaggiamenti, dei commissariati e delle caserme, adattamento delle dotazioni alle nuove minacce), ma anche moralmente e giuridicamente (soprattutto per la presunzione di legittima difesa). Garantire lo status militare dei gendarmi.
14. Focalizzare l’attività di polizia e gendarmeria sulla loro missione di sicurezza pubblica, liberandole da incombenze burocratiche e amministrative.
15. Mettere in campo un piano di disarmo delle periferie che lo richiedono e ristabilire la presenza dello Stato nelle aree fuori controllo. Sorvegliare i 5. 000 capi delle bande delinquenti e criminali identificate dal ministero dell’Interno. Al fine d’impedirne la ricostituzione, aggiungere alla condanna penale l’ingiunzione civile di allontanamento.
16. Ristabilire i servizi di intelligence locali per lottare contro i traffici criminali.
RISPOSTA PENALE FERMA E RAPIDA
17. Applicare la tolleranza zero e togliere di mezzo il lassismo giudiziario con l’abrogazione delle leggi penali lassiste (come la legge Toubira), il ripristino delle pene minime e la soppressione della remissione automatica delle pene.
18. Lottare contro la delinquenza minorile responsabilizzando i genitori con la soppressione del versamento degli aiuti sociali ai genitori di minori recidivi in caso di carenza educativa manifesta.
19. Istituire un ergastolo reale non riducibile per i crimini più gravi.
20. Creare 40.000 posti supplementari nelle carceri entro 5 anni.
21. Ristabilire l’espulsione automatica dei criminali e dei delinquenti stranieri. Stipulare accordi bilaterali che permettano che gli stranieri condannati scontino le loro pene nei paesi d’origine.
22. Riportare sotto il controllo del ministero dell’Interno l’amministrazione penitenziaria e rafforzare la raccolta di informazioni sui detenuti.
23. Aumentare l’organico dei magistrati, soprattutto con reclutamento esterno. Al fine di rompere con la cultura del lassismo, sopprimere la Scuola Nazionale di Magistratura e creare una filiera di formazione comune alle carriere giudiziarie (con delle scuole di applicazione).
RISTABILIRE FRONTIERE DI PROTEZIONE
24. Ristabilire le frontiere nazionali e uscire dallo spazio Schengen (per i lavoratori frontalieri sarà stabilito un permesso speciale che agevoli loro il passaggio). Ricostituire gli effettivi soppressi nelle dogane con il reclutamento di 6.000 agenti durante il quinquennio.
25. Rendere impossibile la regolarizzazione o la naturalizzazione degli stranieri in situazione illegale. Semplificare e automatizzare la loro espulsione.
26. Ridurre l’immigrazione legale a 10.000 unità all’anno. Mettere fine all’automatismo dei ricongiungimenti familiari così come all’acquisizione automatica della nazionalità francese per matrimonio. Eliminare le azioni che fomentano l’immigrazione.
27. Eliminare lo ius soli: l’acquisizione della nazionalità francese sarà possibile unicamente attraverso la filiazione o la naturalizzazione, le cui condizioni saranno rese inoltre più restrittive. Sopprimere la doppia nazionalità extra-europea.
28. Ritornare allo spirito iniziale del diritto d’asilo che potrà essere accordato solo a fronte di domande depositate presso ambasciate e consolati francesi nei paesi d’origine o nei paesi limitrofi.
SRADICARE IL TERRORISMO
29. Interdire e sciogliere tutte le organizzazioni legate per loro natura al fondamentalismo islamico. Espellere tutti gli stranieri collegati al fondamentalismo islamico , soprattutto le schede S (schede segnaletiche concernenti la sicurezza dello Stato ndt).
30. Chiudere tutte le moschee estremiste recensite dal ministero dell’Interno e vietare il finanziamento straniero dei luoghi di culto e del loro personale. Vietare tutti i finanziamenti pubblici (Stato, collettività territoriali) dei luoghi di culto e delle attività di culto.
31. Lottare contro le reti jihadiste: disconoscimento della nazionalità francese, espulsione e interdizione dal territorio per tutti coloro con la doppia cittadinanza legati a una rete jihadista. Applicare l’articolo 441-4 del codice penale sull’intensa col nemico, mettere in detenzione preventiva tutti gli individui di nazionalità francese in collegamento con un’organizzazione straniera che provochino atti ostili o aggressioni contro la Francia e i francesi. Redigere delle liste di queste organizzazioni.
32. Ristabilire l’indegnità nazionale per gli individui colpevoli di crimini e delitti legati al terrorismo islamista.
33. Rafforzare i servizi d’informazione interni ed esteri con mezzi e uomini. Creare un’agenzia unica di lotta al terrorismo collegata direttamente al Primo Ministro, incaricata dell’analisi delle minacce e della coordinazione operativa.
MODELLO PATRIOTTICO A FAVORE DEL LAVORO
34. Stabilire un piano di reindustrializzazione nel quadro di una cooperazione che associ l’industria e lo Stato-stratega per privilegiare l’economia reale contro la finanza speculativa.
35. Sostenere le imprese francesi contro la concorrenza internazionale sleale con la creazione di un protezionismo intelligente e il recupero della moneta nazionale adatta alla nostra economia, leva della nostra competitività.
36. Per assicurare la protezione dei consumatori e una concorrenza leale, vietare l’importazione e la vendita di prodotti provenienti dall’estero che non rispettino le norme imposte ai produttori francesi. Parallelamente, sostenere il “Made in France” con un’etichettatura obbligatoria, chiara e trasparente sull’origine di prodotti e alimenti commercializzati in Francia.
37. Instaurare un vero patriottismo economico liberandosi dei vincoli europei e riservando gli acquisti per la pubblica amministrazione alle imprese francesi se lo scarto fra i prezzi è ragionevole. Riservare una parte delle commesse pubbliche alle PMI.
38. Sopprimere sul nostro territorio la direttiva “distaccamento dei lavoratori” che qui ha creato una concorrenza sleale inammissibile. Instaurare una tassa addizionale sull’assunzione di lavoratori stranieri al fine di assicurare effettivamente la precedenza ai lavoratori francesi.
39. Assicurare la protezione dei fattori strategici e trainanti attraverso un controllo degli investimenti stranieri che attentano agli interessi nazionali grazie a un’Autorità di Sicurezza Economica. Creare sotto la tutela della Cassa dei depositi e delle Consegne un fondo sovrano con la doppia missione di proteggere le imprese dai fondi avvoltoio o dalle Opa ostili e di acquisire partecipazioni in settori trainanti.
40. Creare un segretariato di Stato dedicato ai cambiamenti economici collegato al ministero delle Finanze al fine di anticipare le evoluzioni delle forme di lavoro legate alle nuove tecnologie (uberizzazione, robotizzazione, economia di condivisione). In collaborazione con i settori interessati, stabilire una nuova regolamentazione, per preservare una concorrenza leale.
41. Promuovere l’innovazione in Francia, impedendo per dieci anni, se ci sono state sovvenzioni pubbliche, che la società sia ceduta a una società straniera. Promuovere i settori strategici della ricerca e della innovazione, aumentando la deducibilità fiscale delle donazioni. Aumentare del 30% il budget pubblico della ricerca (per portarlo all’1%del PIL).
42 Creazione di un Ministero del Mare e dei Territori d’Oltremare per valorizzare la vocazione marittima della Francia e sviluppare un ampio piano d’investimenti per l’economia del nostro ‘oro blu’.
43 Riordino delle finanze pubbliche attraverso l’eliminazione di alcune cattive spese (in particolare quelle legate all’immigrazione e all’Unione Europea) e la lotta all’evasione fiscale e agli abusi. Liberarsi della dipendenza dai mercati finanziari attraverso il finanziamento diretto del Tesoro da parte della Banca di Francia.
SOSTENERE LE IMPRESE PRIVILEGIANDO L’ECONOMIA REALE
44. Semplificazione della burocrazia e del fisco per le piccole e medie imprese: sportello unico dedicato (sociale, fiscale ed amministrativo), estensione del ‘titre emploi service entreprise’ (norma amministrativa per semplificare le assunzioni e la gestione del personale, ndT) alle piccole imprese, sostituzione della valutazione di lavoro usurante, inapplicabile nella sua forma attuale, con una nuova regolamentazione basata su valutazioni personalizzate attraverso la medicina del lavoro, che verrà ricostituita completamente. Il carattere usurante della professione, una volta accertato, verrà compensato da maggiorazioni sulla pensione.
45. Per favorire le assunzioni, si dovranno ridurre gli obblighi amministrativi per le aziende fino a 50 dipendenti, ed incorporare gli organi rappresentativi del personale delle aziende tra i 50 e i 300 dipendenti (fuori dalla rappresentanza sindacale) in una struttura unica che mantenga le stesse competenze.
46. Significativa diminuzione degli oneri sociali per le PMI attraverso l’accorpamento dell’insieme dei dispositivi di esenzione degli oneri stessi in modo decrescente (il CICE, Credito d’imposta per la competitività e l’impiego, verrà trasformato in riduzione degli oneri e sarà introdotto nel dispositivo).
47. Mantenimento dell’aliquota ridotta al 15% per le micro e piccole imprese e creazione di un’aliquota intermedia al 24% (anziché al 33%) per le PMI. Semplificazione dei trasferimenti d’impresa mediante l’esenzione totale della cessione delle plusvalenze di quote e azioni delle PMI fino a 7 anni.
48. Obbligo per lo Stato e per gli Enti locali di rispettare i termini di pagamento applicando penali che siano davvero cogenti ed automatiche.
49. Semplificare l’accesso al credito per le micro e piccole aziende attraverso tassi agevolati supervisionati dalla Banque de France per far sì che la finanza torni al servizio dell’economia reale.
50. Dimezzamento del tetto massimo dei tassi d’interesse (tasso di usura) per prestiti e scoperti contratti da aziende e famiglie.
51. Rendere la Francia terra d’innovazione: riorientare il Credito d’Imposta per la Ricerca verso le PMI e le start-up, indirizzare una parte dell’assicurazione sulla vita (2%) verso il capitale di rischio e le start-up ed indurre i grandi gruppi a creare propri fondi d’investimento in aziende innovative.
GARANTIRE LA PROTEZIONE SOCIALE
52. Età pensionabile fissata a 60 anni con 40 anni di contributi per accedere alla piena pensione.
53. Abolizione della Loi Travail.
54. Aumento progressivo del massimale del quoziente familiare, reintroduzione della reversibilità e defiscalizzazione della maggiorazione delle pensioni di anzianità per i genitori di famiglie numerose.
55. Mettere in opera una vera politica per la natalità delle sole famiglie francesi, ristabilendo il principio di universalità delle indennità familiari e mantenendone l’indicizzazione al costo della vita. Ristabilire la libera ripartizione del congedo parentale tra i genitori.
56. Implementare la solidarietà intragenerazionale, consentendo a ciascun genitore di trasferire senza tassazione fino a 100.000,00 euro a ogni figlio ogni cinque anni (invece dei quindici anni attuali) e aumentando il tetto delle donazioni senza tassazione ai nipoti fino a 50.000,00 euro, sempre ogni cinque anni.
57. Creare uno scudo sociale per gli autonomi, offrendo loro la possibilità di aderire al sistema generale oppure mantenere il regime dedicato, dopo una revisione totale della RSI (Sistema previdenziale per gli autonomi) che funzionerà sulla base di auto-dichiarazioni trimestrali dei redditi.
INTERVENTI SUL POTERE D’ACQUISTO
58. Aggiornare l’età minima pensionabile in tutto il paese, anche nei territori d’oltre mare, a condizione di possedere la nazionalità francese oppure almeno venti anni di residenza su suolo francese,permettendo così di aumentare le pensioni minime.
59. Introdurre un ‘Premio in favore del potere d’acquisto’ (PPA) per i redditi e le pensioni più basse (fino a 1.500,00 euro al mese), finanziato da un contributo sociale del 3% sulle importazioni.
60. Abbattimento immediato del 5% delle tariffe regolamentate di gas ed energia elettrica.
61. Rendere sicuri i depositi e risparmi dei Francesi abrogando la direttiva europea sull’Unione Bancaria e la disposizione di legge Sapin II, che prevedono prelievo o congelamento dei risparmi bancari e dei contratti di assicurazione sulla vita in caso di minaccia di crisi bancaria. Mantenere la libertà e il pluralismo dei mezzi di pagamento.
62. Aumentare le sanzioni contro i manager colpevoli di attività fraudolente che drenano parte del potere d’acquisto dei consumatori. Congelare le autorizzazioni per le grandi superfici e i negozi di vendita per corrispondenza, in attesa di una revisione completa delle superfici di vendita della grande distribuzione.
63. Mantenere l’orario di lavoro settimanale di 35 ore. Lasciare libertà di negoziazione di orari crescenti esclusivamente a livello dei settori professionali e a condizione che forniscano una compensazione salariale piena (37 ore pagate 37 o 39 ore pagate 39).
64. Detassare gli straordinari e mantenerne le maggiorazioni.
PROTEGGERE AL 100% LA SALUTE DEI CITTADINI FRANCESI
65. Garantire l’assistenza sanitaria a tutti i francesi, così come il rimborso di tutti i costi sostenuti dall’Assicurazione sanitaria (previdenza sociale). Sostenerne il finanziamento semplificando l’amministrazione del sistema, lottando contro la cattiva gestione finanziaria e investendo in nuovi strumenti digitali per avere risparmi duraturi.
66. Aumentare secondo necessità il numero chiuso per l’accesso ai corsi di studio in Scienze Mediche per evitare la forte dipendenza da medici stranieri e favorire il turnover. Promuovere la cooperazione tra gli operatori sanitari, riconoscendo le competenze specifiche di ciascuno.
67. Lottare contro la carenza di personale medico attraverso la creazione di stage nelle aree carenti che permetta anche ai medici in pensione di praticare la professione con deduzioni fiscali e la creazione di case di cura in loco.
68. Mantenimento massimo dei presidi sanitari territoriali ed aumento del personale degli ospedali pubblici.
69. Creazione di un settore specifico dell’assistenza sanitaria dedicato alla dipendenza, così da consentire ad ogni francese di curarsi e di vivere dignitosamente.
70. Supporto alle start-up francesi per modernizzare il sistema sanitario.
71. Realizzare dei risparmi attraverso l’eliminazione dell’Aiuto di Stato sanitario per i clandestini, lotta contro le frodi (creazione di una tessera sanitaria con i dati biometrici integrata nella carta d’identità), la riduzione del prezzo dei farmaci costosi (attraverso l’aumento della proporzione di farmaci generici), lo sviluppo della vendita unitaria dei farmaci rimborsabili (si richiederà alle aziende di modificare allo scopo le catene di produzione).
72. Protezione del sistema complementare di sanità pubblica e privata e della rete territoriale di attori sanitari indipendenti (farmacie, laboratori medici etc.).
73. Riorganizzare e chiarire il ruolo e gli obblighi delle agenzie sanitarie e di sicurezza alimentare e garantirne l’indipendenza.
RENDERE IL FISCO PIÙ GIUSTO
74. Garantire una contribuzione fiscale equa, rifiutando qualsiasi aumento dell’IVA e del CSG (contributo sociale generalizzato) e della ISF.
75. Diminuzione delle imposte sul reddito del 10% sulle prime tre tranches.
76. Semplificazione fiscale con l’eliminazione delle tasse a bassissimo rendimento.
77. Abolire la ritenuta alla fonte per proteggere la privacy dei francesi e per evitare complessità amministrative supplementari alle imprese.
78. Lottare efficacemente contro l’evasione fiscale per preservare il nostro modello sociale attaccando i paradisi fiscali e creando una tassazione sulle attività svolte in Francia dai maggiori gruppi e sui profitti presumibilmente sottratti. Continuare, a questo fine, la cooperazione fiscale internazionale.
79. Negare l’accesso ai mercati pubblici alle multinazionali che praticano l’evasione fiscale e si rifiutano di regolarizzare la loro situazione.
80. Disconoscere le convenzioni fiscali con i paesi del Golfo che concedono privilegi indebiti e che facilitano la scalata alle attività francesi attraverso i petrodollari, contrastando l’interesse nazionale.
PERMETTERE A CIASCUNO DI TROVARE IL SUO POSTO
81. Rivalorizzare il lavoro manuale attraverso la creazione di reti professionali di eccellenza (sopprimere progressivamente il ‘collège unique’ – ciclo del sistema scolastico corrispondente più o meno alla nostra scuola media ndt -, autorizzare l’apprendistato dai 14 anni). Creare in tutto il paese scuole superiori tecniche e professionali come seconda possibilità per gli studenti che lasciano la scuola senza un diploma.
82. Creazione di una normativa “primo lavoro” che esoneri totalmente le aziende dai costi legati alla prima assunzione di un giovane sotto i 21 anni per un periodo massimo di due anni.
83. Per una vera giustizia sociale, trasferire agli istituti superiori di istruzione generale e professionale l’onere di trovare uno stage per ogni studente.
84. Estendere all’intero paese il Service Militaire Adapté (istituzione militare per l’inserimento socioprofessionale ndt), prendendo a modello quello in vigore nei territori d’oltremare.
85. Estendere e generalizzare il terzo concorso del servizio pubblico riservandolo a chi ha più di 45 anni e almeno otto anni di esperienza nel settore privato.
86. Scongelare e aggiornare l’indicizzazione per i funzionari del settore pubblico. Preservare lo statuto della funzione pubblica. Nel rispetto del principio di uguaglianza, stabilire in due giorni l’attesa del pagamento delle indennità giornaliere di assicurazione sanitaria, sia nel settore pubblico che in quello privato.
87. Nonostante le pressioni delle autorità sovranazionali, mantenere il divieto di maternità surrogata e mantenere la procreazione medicalmente assistita come risposta ai problemi di fertilità. Creare per legge unioni civili (una PACS migliorata) che sostituiranno le disposizioni della legge Taubira senza effetto retroattivo.
88. Rendere più efficaci le Indennità per adulti disabili (AAH), fornire più risorse agli enti territoriali che si occupano di disabilità (MDPH) ed implementare un’assistenza adeguata per i disturbi autistici e di tutto lo spettro autistico. Le autorità pubbliche devono fornire un maggiore sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie.
89. Facilitare l’accesso al lavoro per le persone disabili, rafforzare la lotta contro ogni forma di discriminazione legata alla disabilità e alla salute ed estendere il diritto all’oblio in caso di grave malattia in remissione a lungo termine, a distanza massima di 5 anni. Imporre uno standard di accessibilità per i non vedenti e non udenti.
90. Avviare una revisione completa delle strutture per l’accoglienza e la cura dei bambini al fine di contenere alcuni eccessi riscontrati in alcune di esse. Riorganizzare e migliorare le politiche di assistenza sociale per l’infanzia.
DIFENDERE L’UNITÀ E L’IDENTITÀ NAZIONALE
91. Difendere l’identità nazionale, i valori e le tradizioni della civiltà francese. Inserire nella Costituzione la difesa e la promozione del nostro patrimonio storico e culturale.
92. Rendere la cittadinanza francese un privilegio per tutti i francesi attraverso l’inserimento nella Costituzione della priorità nazionale.
93. Fare esporre in modo permanente su tutti gli edifici pubblici la bandiera francese e far rimuovere la bandiera europea.
94. Rivalutare le pensioni degli ex-combattenti riallocando i fondi disponibili.
95. Promuovere la laicità e la lotta contro il comunitarismo. Inserire nella Costituzione il seguente principio: “La Repubblica non riconosce alcuna comunità”. Ripristinare la laicità in ogni luogo, estendendola all’intero mondo pubblico ed inserirlo nel Codice del lavoro.
96. Difendere la lingua francese. Abrogare in particolare le disposizioni della legge Fioraso che consentono di limitare l’insegnamento in lingua francese francesi.
97. Rafforzare l’unità della nazione attraverso la promozione della storia nazionale e il rifiuto delle scuse di Stato che creano divisioni.
98. Promuovere il principio di assimilazione repubblicana, principio più stringente della sola integrazione.
99. Ripristinare la vera uguaglianza e meritocrazia rifiutando il principio di “discriminazione positiva”.
100. Difendere l’unità e l’integrità del territorio francese riaffermando il legame indissolubile tra la Francia e i territori d’oltremare.
UNA FRANCIA CHE TRASMETTE E SI TRASMETTE
101. Assicurare la trasmissione delle conoscenze rinforzando gli insegnamenti fondamentali (francese, storia, matematica). Alla scuola primaria, dedicare la metà delle ore di insegnamento al francese, sia scritto che orale. Eliminare «l’insegnamento delle lingue e culture d’origine» (ELCO).
102. Fare della scuola un «rifugio inviolabile dove i dissidi degli uomini non entrano» (Jean Zay), imponendo non solo la laicità ma anche la neutralità e la sicurezza.
103. Ristabilire l’autorità e il rispetto dell’insegnante e reintrodurre l’uso della divisa a scuola.
104. Ritornare sulla riforma del calendario scolastico.
105. Ristabilire un’autentica uguaglianza di opportunità, ritrovando la via della meritocrazia repubblicana.
106. All’università, passare da una selezione per esclusione a una selezione per merito. Rifiuto dell’estrazione a sorte come metodo di selezione. Rivalorizzare le borse di studio per merito. Difendere il modello d’insegnamento superiore francese che passa attraverso la complementarietà dell’università e delle grandes écoles.
107. Sviluppare massicciamente l’alternanza (contratto d’apprendistato, contratto di professionalizzazione) nell’artigianato, nel settore pubblico e privato, e rendere la formazione professionale più efficace, meno opaca e meno costosa.
UNA FRANCIA CHE CREI E CHE IRRAGGI
108. Rinforzare la rete di scuole e licei francesi nel mondo.
109. Sviluppare il mecenatismo popolare (fundraising n.d.T) attraverso la creazione di una piattaforma digitale dedicata.
110. Elaborare una legge di programmazione di interventi per la cura e preservazione del patrimonio. Aumentare il budget allocato del 25 %.
111. Mettere fine alla politica di vendita a stranieri e a privati di palazzi ed edifici nazionali.
112. Lanciare un grande piano nazionale di creazione di percorsi di studio (licei, università) dei mestieri dell’artee creare una rete di vivai di artisti su tutto il territorio. Reintrodurre una vera educazione musicale generalista nelle scuole.
113. Riformare il Consiglio Superiore dell’Audiovisivo con la creazione di tre collegi: uno composto da rappresentanti dello Stato, il secondo da professionisti, il terzo da rappresentanti della società civile (associazioni di consumatori, di telespettatori, ecc.)
114. Rimettere ordine nello status di “intermittente dello spettacolo” (qualifica che permette a chi lavora in modo precario per tv, cinema e teatro, di beneficiare di un sussidio di disoccupazione – n.d.T.) con la creazione di un tesserino professionale, al fine di preservare questo sistema e, allo stesso tempo, assicurare un migliore controllo delle strutture che ne abusano.
115. Eliminare Hadopi (garante per la protezione dei diritti d’autore in internet- ndT) e aprire il cantiere della licenza globale.
116. Creare un «contratto sportivo di alto livello» della durata di tre anni e rinnovabile, che permetta agli sportivi dilettanti, che rappresentano la Nazione nelle gare internazionali, di vivere decorosamente e di consacrarsi interamente alla propria disciplina.
117. Sostenere le piccole squadre al fine di promuovere al massimo la presenza di giocatori francesi nelle squadre professioniste e lottare contro la finanziarizzazione dello sport professionale.Rafforzare le azioni contro la violenza nello sport dilettantisticoe imporre il severo rispetto della laicità e della neutralità in tutti i club sportivi.
FARE RISPETTARE LA FRANCIA
118. Lasciare il comando militare integrato della NATO perché la Francia non venga trascinata in guerre non sue.
119. Assicurare una capacità di Difesa autonoma in tutti i settori.
120. Ricostituire, in tutti i settori della Difesa, un’offerta industriale francese, per rispondere ai bisogni delle nostre forze armate e garantire la nostra indipendenza strategica.
121. Aumentare, dal primo anno del mandato, il budget della Difesa portandolo al 2% del PIL, per poi tendere al 3% in vista della fine del quinquennio. Questa soglia minima del 2% verrà inserita in Costituzione. Questo sforzo sostanziale permetterà di finanziare: una seconda portaerei battezzata « Richelieu », indispensabile alla permanenza in mare della nostra flotta aeronavale; un aumento degli effettivi (per riportarlo al livello del 2007, cioè un incremento di circa 50.000 unità); il consolidamento della nostra forza di dissuasione nucleare; l’incremento generale della nostra forza militare (più aerei, più navi, più blindati) e la modernizzazione delle dotazioni; la reintroduzione progressiva del servizio militare (minimo obbligatorio 3 mesi).
RENDERE DI NUOVO LA FRANCIA UNO DEI PRIMI PAESI AL MONDO
122. Impegnare la Francia al servizio di un mondo multipolare fondato sull’uguaglianza dei diritti delle nazioni, in un dialogo permanente e nel rispetto dell’indipendenza di ognuna. Fondare la politica internazionale sul principio del realismo e restituire alla Francia il suo ruolo di potenza di stabilità ed equilibrio.
123. Rafforzare i legami con i paesi che condividono la nostra lingua.
124. Mettere in opera una vera politica di collaborazione per lo sviluppo con i paesi dell’Africa fondata prioritariamente sull’aiuto allo sviluppo della scuola primaria, il miglioramento dei sistemi di coltivazione, lo sviluppo dei mezzi di Difesa e sicurezza.
FRANCIA, POTENZA AGRICOLA AL SERVIZIO DI UNA ALIMENTAZIONE SANA
125. Applicare il patriottismo economico ai prodotti agricoli francesi per sostenere da subito i nostri contadini e i nostri pescatori, in particolar modo attraverso la domanda pubblica (Stato e collettività).
126. Trasformare la Politica Agricola Comune in Politica Agricola Francese. Garantire sovvenzioni il cui ammontare sarà stabilito dalla Francia e non più dall’Unione Europea, con l’obiettivo di salvare e sostenere il modello francese di azienda agricola familiare.
127. Rifiutare i trattati di libero scambio (TAFTA, CETA, Australia, Nuova-Zelanda, etc.). Sviluppare la filiera corta dalla produzione al consumo, riorganizzando la distribuzione.
128. Semplificare il lavoro degli agricoltori bloccando l’aumento vertiginoso delle norme amministrative e incoraggiare l’assunzione di giovani agricoltori tramite la defiscalizzazione dei primi anni di impiego.
129. Difendere la qualità: per combattere la concorrenza sleale, vietare l’importazione di prodotti agricoli e alimentari che non rispettino le norme di produzione francese in materia di sicurezza sanitaria, benessere animale e rispetto dell’ambiente. Imporre la tracciabilità totale dell’origine geografica e del luogo di trasformazione sull’etichetta, in modo da garantire la trasparenza e l’informazione completa dei consumatori.
130. Promuovere le esportazioni agricole, in particolare sostenendo i marchi di qualità.
AMBIENTE E ENERGIA: LA FRANCIA DEVE PUNTARE ALL’ECCELLENZA
131. Per preservare l’ambiente, rompere con il modello economico fondato sulla mondializzazione selvaggia degli scambi e il dumping sociale, sanitario e ambientale; la vera ecologia consiste nel produrre e consumare nelle immediate vicinanze e trasformare sul posto.
132. Al fine di lottare contro la precarietà energetica e agire direttamente sul potere d’acquisto dei Francesi, fare dell’isolamento termico degli immobili una priorità del budget del quinquennio, perché l’energia meno cara è quella che non si consuma.
133. Sviluppare massicciamente le filiere francesi delle energie rinnovabili (solare, gas naturale, legna) grazie a un protezionismo intelligente, al patriottismo economico, all’investimento pubblico e privato e alla domanda dell’EDF (corrispettivo dell’Enel – ndT) Decretare una moratoria immediata sull’eolico.
134. Per mantenere, modernizzare e mettere in sicurezza la produzione nucleare francese, procedere al Grande Carenaggio (ampio programma industriale volto ad aumentare la vita delle centrali nucleari – ndT), e mantenere il controllo dello Stato sull’ EDF, restituendogli una vera missione di servizio pubblico. Rifiutare la chiusura della centrale di Fessenheim.
135. Sostenere una filiera francese dell’idrogeno (energia pulita), con l’aiuto statale in materia di ricerca e sviluppo, al fine di ridurre la nostra dipendenza dal petrolio.
136. Vietare lo sfruttamento del gas di scisto, finché non si saranno raggiunte condizioni soddisfacenti in materia di ambiente e di sicurezza, e applicare il principio di precauzione vietando gli OGM.
137. Fare della protezione animale una priorità nazionale. Difendere il benessere degli animali vietando l’abbattimento non preceduto da stordimento e sostituendo il più possibile la sperimentazione animale. Rifiutare il modello delle fattorie-fabbriche, del tipo «fattoria da 1.000 mucche».
ASSICURARE L’UGUAGLIANZA E PROMUOVERE L’ACCESSO ALL’ALLOGGIO
138. Garantire l’uguale accesso ai servizi pubblici (amministrazioni, pubblica sicurezza, acqua, sanità, trasporti, ospedali e case di cura…) su tutto il territorio e in particolare nelle zone rurali. La liberalizzazione delle ferrovie voluta dall’Unione Europea sarà rifiutata. La Posta e la SNCF (Ferrovie dello Stato – ndT) resteranno pubbliche.
139. Raggruppare in un solo ministero l’adeguamento del territorio, i trasporti e l’alloggio. Riequilibrare la politica della cittàin favore delle zone spopolate e rurali.
140. Facilitare l’accesso alla proprietà rinforzando l’istituto di prestiti agevolati e migliorando le condizioni di riscatto degli affittuari degli alloggi sociali, per raggiungere l’1% del parco HLM (case popolari – ndT) venduto ogni anno. Ridurre i diritti di trasferimento del 10%.
141. Ridurre le spese per l’abitazione delle famiglie attraverso un grande piano di aiuto alla costruzione e alla riqualificazione degli alloggi, alla riduzione delle tasse sugli immobili più modesti e il blocco degli aumenti e rendendo definitivi gli APL (Aiuti Personalizzati all’alloggio – ndT) (eliminazione dell’inclusione del patrimonio nel loro calcolo). Creare una «Protezione-Abitazione-Giovani»: lanciare un grande piano di costruzione di abitazioni per studenti e rivalorizzare del 25% gli APL per i giovani fino a 27 anni fin dal primo anno del quinquennio.
142. Riservare la precedenza ai Francesi per l’attribuzione degli alloggi popolari, senza effetto retroattivo, e indirizzarla verso coloro che ne hanno più bisogno. Applicare realmente l’obbligo di godimento pacifico, a pena di revoca immediata dell’affitto.
143. Razionalizzare e semplificare le norme di urbanistica e costruzione per riassorbire le tensioni sul mercato degli alloggi. Sorvegliare la tutela dell’ambiente e degli spazi naturali protetti (litorali, montagne ecc.).
144. Sostenere lo sforzo di investimento in infrastrutture, in particolare nelle zone rurali (erogazione di energia, copertura telefonica, strade) e rinazionalizzare le autostrade per restituire ai Francesi un patrimonio che hanno finanziato e di cui sono stati derubati; più generalmente rifiutare la vendita degli attivi strategici posseduti dal potere pubblico.