L’attuale premier britannica - Theresa May -, parlando ad una riunione di Governo dedicata a piani di sviluppo per il rilancio delle aree deindustrializzate del Nord dell'Inghilterra, ha affermato che «C'è bisogno di più intervento statale sull'economia».

Precisamente afferma che «Il Governo intende accelerare sulla strada di un ruolo nuovo e più attivo con un impegno di Governo e autorità territoriali per investire in infrastrutture su banda larga, trasporti, energia e favorire la crescita» ed annnuncia un piano in 10 punti che andranno «dal sostegno alla ricerca, innovazione e formazione, agli aiuti per le iniziative nascenti, fino a un tavolo di coordinamento con le imprese» attraverso i quali il Governo intende “uscirne” in maniera forte durante il divorzio dall'UE.

Parlando al Forum Economico Mondiale di Davos, la premier britannica ha affermato che «La Globalizzazione e il libero commercio vanno bene a patto che al centro della “politica mainstream” tornino le preoccupazioni del popolo» aggiungendo che «La Gran Bretagna ha intenzione di portare avanti dei negoziati durissimi con l'UE al fine di stabilire il ruolo del Paese nel complesso globale.»    

 
Nelle prossime settimane Theresa May e Donald Trump sigleranno un accordo definito «New Deal», finalizzato a rilanciare le relazioni bilaterali.

L’accordo conterrà l’immediata riduzione delle barriere commerciali tra i Paesi, più l’istituzione di un sistema di «passporting» che consentirà alle Istituzioni finanziarie di operare quasi senza vincoli.

L’accordo dovrebbe essere esecutivo nelle prossime settimane...


Vincenzo Bellisario

(Articolo del 28 Gennaio 2017)