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I “progressisti”, come quasi tutti sanno, sono degli “odiatori di professione” legati mani e piedi al potere ed ai soldi (durante gli otto anni di Obama il Mondo ha vissuto un “silenzio assordante”... In Italia, da oltre cinque anni, non vola una mosca).

I “progressisti” sono degli “odiatori di professione” che se vincono tacciono, s’intascano il malloppo senza fare quasi nulla (per la verità, qualcosa la fanno: malissimo e contro l’interesse degli ultimi e di gran parte della classe media, tranne gli amici...) ed è tutto okay, mentre se perdono ti fanno la guerra fino al giorno in cui saliranno di nuovo al potere o fino al giorno della tua morte fisica.

I “progressisti” - o anche “odiatori di professione” -, sono coloro che vogliono vedere i loro nemici in generale e politici morti, senza se e senza ma: non esiste per loro un “piano due”... a parte la galera a vita e magari senza un motivo! (galera=morte, poco cambia).

I “progressisti” - o anche “odiatori di professione” - sono delle macchine di intolleranza e disprezzo del Mondo intero e dell’intera umanità, ma allo stesso momento ti dicono che loro sono tolleranti, comprensivi, contro l’intolleranza, per la pace, per il bene comune ed il bene del Mondo ed ovviamente dell’intera umanità.

I “progressisti” - o anche “odiatori di professione” - sono coloro che “rispettano” solo, sempre ed esclusivamente chi ubbidisce alla lettera alle loro richieste. Il giorno che però, legittimamente, decidi di metterti parzialmente di “traverso” perché magari sei più o meno in disaccordo con le loro “idee”, allora ti dichiarano guerra fino alla tua morte fisica (o magari fino alla galera: galera=morte, poco cambia).

I “progressisti” - o anche “odiatori di professione” - li abbiamo visti all’opera in Italia, con Brexit, con Trump, ovunque: ovunque sono minoranza utilizzano mezzi beceri e criminali per andare e/o restare al potere, intascare il malloppo, fare a pezzi il Mondo e sottemettere quasi tutta l’umanità - tranne i loro amici più stretti “del progresso”...

I “progressisti” - o anche “odiatori di professione” - sono coloro che in pratica non hanno nessuna idea, se non quella di affidarsi mani e piedi alle banche d’affari (ossia, ai soldi, quindi ai loro finanziatori) e quindi a gran parte della finanza speculativa che gli detta il programma (programma che ovviamente loro appilicano alla lettera).

I “progressisti” - o anche “odiatori di professione” - sono coloro che non solo applicano alla lettera il programma dettato dalla finanza speculativa finalizzato a devestare centinaia e centinaia di milioni di vite di tutti coloro che fanno parte degli ultimi e di gran parte della classe media - tranne gli amici più stretti “del progresso”.... -, ma successivamente si “pavoneggiano” all’interno degli infiniti mega contesti mediatici a loro disposizione (tra l’altro quasi sempre senza un contradditorio e sempre intervistati da “giornalisti” asserviti) ovviamente pagati e quindi di proprietà delle banche d’affari, della finanza speculatica, delle potentissime multinazionali ed altro.

Il Mondo, in sostanza, come tutti hanno tranquillamente notato negli ultimi anni, ha vissuto anni di silenzio assoluto: nessuna manifestazione, nessuna protesta, nulla.

Il perché è chiaro: comandavano loro, i “progressisti” - gli “odiatori di professione”...

Il giorno dopo la Brexit, il giorno dopo la vittoria di Donald Trump, il giorno dopo la vittoria del “NO” al referendum in Italia ed altri contesti, si è scatenato l’inferno - non a caso...

Il politico “progressista” svedese Roland Pettersson, membro del più grande Partito Socialdemocratico svedese, su Facebook, ha scritto: «Ho creduto che Donald Trump si sarebbe calmato dopo essere diventato il presidente [degli Stati Uniti]. Come mi sbagliavo! Ha superato le mie peggiori paure! Qualcuno potrebbe sparargli?» (il giorno che sarà eventualmente sottoposto ad un processo, al 99,9%, sarà assolto, in quanto “progressista”. Affermerà che la sua è stata una “battuta infelice”... “satira”!).

La “progressista” e come se non bastasse “comica” (un modo come un altro per dire: la due volte “progressista”, due volte asservita al “progressimo”...) Katie Rich: «Barron sarà il First baby stragista delle scuole». Fortunatamente, a quanto pare, licenziata.

La scrittrice “progressista” Erica Jong: «Dobbiamo creare un Movimento di resistenza permanente, come negli Anni Sessanta, per far cadere Trump.»

L'Editore del settimale “progressista” Die Ziet, in Germania, ha dichiarato che «Il modo più semplice per fermare Trump è ammazzarlo nella Casa Bianca»... ma la lista è davvero lunga!

Come non essere d'accordo con la parte iniziale dell’analisi di Francesco Boezi che, il giorno seguente all’avvenuta “incoronazione” di Donal Trump a Presidente degli Stati Uniti, scrive (posto un breve passaggio): «La rosicata può avere inizio. O meglio, libero sfogo. Da stasera ai giorni a venire sarà tutto un: “populismo autoritario”, ” democrazia in pericolo”, “il suffragio universale deve essere rivisitato” e così via. La cerimonia inaugurale del quaranticinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, ha ufficialmente aperto la sagra delle banalità radical chic. Una sagra figlia di un preludio lungo, lunghissimo, totalmente insopportabile. Là dove vi erano immaginifici palchi e starlette, vi saranno le Jackie Evancho, divinazioni aristiche con fama nazionale, ma doti indiscusse. Nazionale, già.»

Un aggettivo in disuso, bandito, proscritto dai censori del Mondo libero. Almeno sino ad oggi. Libero di concentrare la ricchezza nelle mani dell’1% della popolazione, mentre il restante 99% possiede meno; questo secondo i nuovi dati Oxam. Libero nelle sue disuguaglianze, nella sua possibilità di delocalizzare tutto, di pagare i Ceo milioni di Dollari all’anno e lasciare gli operai con le pezze al culo. Libero, sì, di scandalizzarsi quando gli esiti elettorali si rivoltano contro l’unica idea di Mondo possibile, l’unica giusta, perchè loro, quindi inoppugnabile, inattaccabile, irresistibile. Democratici, in fin dei conti, finchè non si perdono le elezioni.»

Fortunatamente, a questo Mondo, come ho scritto nel titolo del pezzo, esistono “progressisti” e Progressisti: quelli senza virgolette e con la P maiuscola...

Chelsea Clinton, figlia dell’ex Presidente Bill Clinton, ha pubblicamente preso le difese del piccolo Barron Trump, figlio di appena dieci anni dell'attuale Presidente USA Donald Trump, che sui social è divenuto oggetto di pesantissimi e quotidiani attacchi di ogni tipo da parte degli “odiatori di professione” (ossia di coloro che sono più comunemente conosciuti come “progressisti”: in Italia anni fa accadeva lo stesso con i figli e la moglie di Berlusconi, oltre che con i suoi amici, collaboratori e colleghi politici). Scrive su  Twitter: «Barron Trump merita la possibilità che ogni bambino dovrebbe avere quella di essere solo un bambino.»

Faccio i miei complimenti a Chelsea Clinton per aver difeso un bambino di soli dieci anni “colpevole” di essere il figlio di Donald Trump (non so se Chelsea Clinton sia una Progressista senza virgolette e con P maiuscola, conservatrice, apolitica, anarchica o altro... in ogni caso, Le faccio i miei complimenti).

Una donna libera e non schierata: «La marcia delle donne a Washington ha dimostrato al mondo intero l'inferiorità della donna.

Ha dimostrato la debolezza dell'aspetto emotivo e la chiara manipolazione mediatica; ha lasciato che artisti come Madonna, che delle donne rappresenta l'uso che se ne può fare o peggio, il trarre vantaggio proprio da quello che il “femminismo” cerca di proteggere, avessero voce.

Una marcia ridicola agli occhi di coloro che hanno ancora un cervello pensante ed indipendente.

Mi dissocio come donna e come professionista.»

La donna, “ovviamente”, è stata «brutalmente attaccata» dalle “femministe” nel tempo sbagliato, “pacifiste” e “progressiste” per aver espresso «la sua opinione, in genere dettata da riflessione e conoscenza.»

Esistono “progressisti” e Progressisti senza virgolette e con la P maiuscola: mi auguro che quelli con la “P” maiuscola e senza le virgolette abbiano il “coraggio” di prendere le distanze dagli “odiatori di professione”...

 

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 28 Gennaio 2017)

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