Il presidente del Movimento Roosevelt: spero ancora che il premier mantenga le promesse, ma a ostacolarlo potrebbe ora essere il paramassone Enrico Letta, megafono dei vecchi poteri oligarchici dell'Ue
«Male sul fronte sanitario, malissimo su quello economico». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, boccia le misure di sostegno (troppo timide) varate dal governo Draghi, in un'Italia dall'economia ancora tramortita dalle chiusure forzate. «E' vero, non siamo più nella primavera 2020, in cui - per volere di Conte - non poteva circolare nessuno. Però, avanza inesorabile la morte civile del paese, col pretesto della pandemia, come se le restrizioni fossero risolutive, per arginare il virus: e sappiamo che non lo sono». Il guaio? «Il regime di lockdown fa comodo a tanti poteri, restii a rinunciare alle loro nuove prerogative: per questo, il 1° Maggio, anche se ci sarà ancora il coprifuoco, la Milizia Rooseveltiana compirà una "passeggiata" serale in piazza Campo dei Fiori, a Roma, per sollecitare il ritorno alla normalità, cioè alla libertà».
Magaldi non approva la linea di Draghi in materia sanitaria: «Finora, il nuovo governo non ha osato uscire dalla modalità adottata praticamente da tutti, in Europa, che prevede il ricorso sistematico alle restrizioni. Da una parte lo capisco: Draghi non intende essere accusato di imprudenza. Il suo piano è semplice: immunizzare al più presto la popolazione, coi vaccini, per poi organizzare finalmente la ripresa». Magaldi distingue: «Draghi ha esposto propositi rivoluzionari: recuperare Keynes, anche in Europa, per rilanciare l'economia in modo decisivo, con investimenti pubblici senza precedenti». Dov'è il problema? «Nell'approccio alla crisi, ormai devastante per milioni di italiani: non puoi limitarti a elemosinare "ristori" che fanno ridere i polli. Se impedisci a un esercizio di lavorare - dice Magaldi - non puoi elargire solo le briciole: devi rinfondere i titolari di tutti gli introiti perduti». Un invito: «Meglio che il governo si corregga subito, incrementando i "ristori", prima che sia troppo tardi».
Altro campanello d'allarme, per il leader "rooseveltiano", l'ascesa di Enrico Letta alla guida del Pd. «Ha l'aria di essere tornato in campo proprio per dare fastidio a Draghi, per conto dei poteri oligarchici che temono ciò che il neo-premier potrebbe fare». L'accusa di Magaldi discende dal profilo dello stesso Letta: «E' un servizievole paramassone, abituato a eseguire ordini provenienti dai poteri che contano. E oggi - aggiunge il presidente del Movimento Roosevelt - quei poteri massonici di segno "neoaristocratico" hanno davvero paura, di fronte ai propositi enunciati da Draghi: cioè l'abolizione definitiva dell'austerity, facendo dell'Italia il punto di partenza per una rigenerazione (economica, sociale e democratica) della stessa Europa».
I poteri reazionari a cui risponde Letta, secondo Magaldi, potrebbero anche utilizzare il neo-segretario del Pd per ostacolare Draghi nella sua proiezione verso il Quirinale. «Se ci tiene a diventare capo dello Stato - chiosa Magaldi, esponente italiano del circuito massonico progressista sovranazionale - Draghi farà bene a correggere il suo approccio di fronte al Covid, limitando le restrizioni (come chiede la Lega) e soprattutto a metter mano a ben altri fondi, per indennizzare subito le aziende ancora incredibilmente costrette alla chiusura».
Fonte: Gioele Magaldi Racconta, su YouTube il 29 marzo 2021
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