VACCINI e CONTRATTI: la Commissione Europea interrogata risponde. La Pfizer verso lo “scacco matto”?
A Bruxelles, il 26 marzo la Commissione Europea ha finalmente risposto all'importante quesito sulla trasparenza dei contratti per i vaccini. Un tema bollente, che non era certo sfuggito all’'avv. Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), vicepresidente del Movimento Roosevelt, quando qualche mese fa aveva lanciato il guanto della sfida legale dall’Italia, invitando gli avvocati del Sostegno legale del Movimento Roosevelt (come ribadito nella maratona su MRTv.it Ribelli n° 10 https://www.youtube.com/watch?v=GvQN50Wie0I) a studiare il caso.
Nel frattempo a Bruxelles, l’interrogazione a risposta scritta è stata presentata da alcuni europarlamentari italiani del gruppo ID, capitanati da Simona Baldassare e Silvia Sardone che hanno indicato negli accordi vaghi ed aleatori siglati con AstraZeneca il cuore del problema dei ritardi della campagna vaccinale nel nostro Paese con tutti i danni che ne conseguono anche per la ripartenza economica.L'allarme era venuto proprio dalle parole pronunciate dall'amministratore delegato di AstraZeneca che aveva citato non degli obblighi contrattuali veri e propri, ma mere promesse. Le cifre che la Commissione ha riportato, e sulle quali gli Stati membri hanno basato i loro sforzi di campagna vaccinale, risultano pertanto aleatorie e non chiaramente definite. Non solo, ma dalla lettura dell'unico accordo pubblicato dalla Commissione, quello con CureVac si è saputo che la responsabilità relativa ai danni nei confronti di terzi è gestita attraverso clausole che penalizzano le istituzioni e gli Stati membri, lasciando indenni le aziende farmaceutiche. I quesiti formulati dai deputati europei alla Commissione europea sono stati nettissimi: dalla richiesta la pubblicazione integrale dei contratti, al quesito sul perché firmare accordi così penalizzanti per gli Stati membri ed in piena pandemia, fino a chiedersi quanto il Mediatore europeo con l’inchiesta sui contratti possa realmente incidere sulle tempistiche di consegna.
La risposta della Commissione Europea
La risposta della Commissione europea nella persona della commissaria cipriota
Stella Kyriakides del 26 marzo ha sottolineato che ci sono stati negoziati intensivi e simultanei con diversi produttori di vaccini per ottenere i migliori accordi possibili con le aziende, in modo che i vaccini fossero accessibili, sicuri, efficaci e disponibili agli Stati membri e alle rispettive popolazioni. Si tratta di un processo inclusivo e centralizzato nel cui ambito gli Stati membri discutono, dirigono il processo e riesaminano tutti gli aspetti dei contratti relativi all'accordo preliminare di acquisto prima e dopo la firma.
Nonostante i negoziati con altre imprese siano ancora in corso, la Commissione ha dato ascolto alle richieste di maggiore trasparenza e ha già messo a disposizione dei deputati al Parlamento europeo una versione espunta del contratto con CureVac e Johnson & Johnson/Janssen Pharmaceutica, in una sala di lettura dedicata.La Commissione ha adottato ulteriori misure per aumentare la trasparenza e ha pubblicato la versione espunta dei contratti con CureVac, AstraZeneca e Sanofi.
La Commissione ha già informato le altre imprese in merito agli obblighi di trasparenza cui è soggetta, in particolare a norma del regolamento (CE) n. 1049/20011, e sta attualmente discutendo con esse per poter rispettare le norme di trasparenza applicabili e garantire l'accesso più ampio possibile del pubblico agli accordi preliminari di acquisto. Tuttavia, l'indagine aperta dal Mediatore europeo non è legata al calendario di consegna. In linea con la strategia dell'UE sui vaccini concordata con gli Stati membri. Infatti, ogni vaccino, una volta autorizzato e prodotto, sarà messo a disposizione degli Stati membri contemporaneamente e alle stesse condizioni.
La Pfizer fa scacco matto e si prepara la dose per il virus endemico?
Oltreoceano, mentre l’Europa dei vaccini è in subbuglio, il colosso Pfizer si prepara ad ampliare il suo business, con un prodotto più maneggevole ed una terza dose, che si renderà “necessaria” per continuare ad allenarsi contro il virus Sars-Cov 2. Una dose sarà ancora necessaria a tutto il mondo, dal 2022, ed, a quel punto, i prezzi potranno tornare di mercato e non più politici. L’asso nella manica, annunciato da Pfizer, sarà un vaccino unico, ad ampio spettro, basato sulla stessa tecnica mRNA, che si aggiungerà agli altri antinfluenzali, ed il gioco, sarà fatto. Come ha spiegato Frank A. D’Amelio, vicepresidente esecutivo della fornitura globale di Pfizer, in un recente meeting riferito da Franco Bechis su www.iltempo.it .