Magaldi avverte Speranza: sarà cacciato dal governo, se insiste con le restrizioni
Il presidente del Movimento Roosevelt: cambio di passo e fine della psicologia del lockdown, inutile contro il Covid. E lo stesso Draghi prenda nota: dal 1° Maggio non saranno più tollerate le limitazioni alla libertà, non ammesse dalla Costituzione
«Caro Speranza, noi quest'estate te la renderemo calda: ti ci brucerai il culo, tu e tutti quelli che hanno in mente di farci ancora penare con la colorazione delle Regioni». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, avvisa il titolare del dicastero della sanità, che definisce «ministro per sbaglio», sopravvissuto alla tetra stagione di Giuseppe Conte. «Di Speranza non mi è piaciuto un accento: ha parlato di un'estate in cui staremo meglio, ma dovremo comunque mantenere le zone a colori». Esponente italiano del circuito massonico sovranazionale di segno progressista, Magaldi scandisce: «Credo che Speranza farà bene a fermarsi in tempo, se non vuole essere tra quelli che, alla fine, saranno liquidati con un bel calcio nel sedere».
Magaldi è tra quanti hanno propiziato la nascita del nuovo esecutivo, «guidato da un Mario Draghi che - a dispetto della sua storia di privatizzatore e guardiano dell'austeriy - da oltre un anno ha capovolto la sua posizione, tornando ai lidi post-keynesiani delle sue origini». Ovvero: in tempi di crisi, lo Stato non può badare al risparmio. «Intanto - premette il presidente del Movimento Roosevelt - ringrazio Mario Draghi perché, quanto meno, ha resistito fino in fondo alla tentazione del lockdown generale: in questi giorni le strade di Roma, pur essendo "zona rossa" (un'idiozia, per la quale alla fine a pagare sono solo i ristoratori) erano gremite di gente: cosa impensabile, un anno fa, con Conte». Aggiunge Magaldi: «Riconosco a Draghi di aver tenuto duro, pur nell'asservimento psicologico a un paradigma che non è il mio». Sulla politica anti-Covid, il leader "rooseveltiano" ha le idee chiare: «La restrizione insopportabile dei diritti civili non serviva, per combattere l'epidemia».
Autore del bestseller "Massoni" (Chiarelettere, 2014), il leader "rooseveltiano" avrebbe preferito "lasciar correre" il virus, verso l'immunità di gregge, limitandosi a isolare anziani e malati. «Ormai lo confermano studi autorevoli: il lockdown è inutile. In più, oggi disponiamo di terapie efficaci: la via maestra consiste nel predisporre un protocollo nazionale per cure precoci, domiciliari, che avrebbero l'effetto di ridimensionare l'emergenza, facendo crollare il numero dei ricoveri». Un approdo al quale Draghi non è ancora pervenuto, preferendo ricorrere alla campagna vaccinale. Ma Magaldi non esclude che, col tempo, il "cambio di paradigma" possa finalmente prevalere. Per ora, comunque, applausi a Draghi sul fronte economico: «Riconosco la volontà del suo incipit governativo, con la dichiarazione sui soldi che devono essere dati, e non chiesti, agli italiani: è una cosa inedita, esprimersi in modo così coraggioso, per un governante che ha addosso gli occhi della comunità internazionale».
Magaldi si dichiara «moderatamente ottimista» anche sul fronte Covid, e spiega: «Credo che le posizioni terroristiche e apocalittiche dei fautori del lockdown siano state comunque arginate e tacitate». Ma intanto avverte: «Attenzione, dopo il 1° Maggio non tollereremo più le eventuali restrizioni ancora in vigore». Una promessa: «Come già lo scorso 17 febbraio, la Milizia Rooseveltiana tornerà a "passeggiare" in piazza Campo dei Fiori, a Roma: e allora, se la gente non sarà stata messa in condizioni di tornare a lavorare, e se non saremo tutti liberati (se non si ripristinerà la libertà di circolazione, come la Costituzione pretende), noi da quel giorno scenderemo in piazza in modo continuo e sistematico, fino a quando questa storia non sarà finita». Secondo Magaldi, «si sta comunque andando verso un ampliamento della comprensione, da parte di questo governo, di ciò che andrà sempre più cambiato». Sicché, «molta gente sta per essere messa in panchina, e altra ci finirà». Il primo della lista, sottinteso, è proprio Speranza.
Fonte: Gioele Magaldi Racconta, su YouTube il 22 marzo 2021
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