Il presidente del Movimento Roosevelt: il ministro della salute è stato mantenuto al suo posto per un fatto carità di cristiana e massonica, oltre che per lasciare a Leu un minimo di visibilità. Sottinteso: Speranza doveva cambiare rotta. Invece si è reso subito protagonista di una grana, la chiusura dello sci, senza neppure capire che probabilmente l'input è venuto da chi intende colpire Draghi perché sa perfettamente che ha intenzione di risollevare il paese
«Insieme al suo consulente Walter Ricciardi, il ministro Roberto Speranza è riuscito subito a creare una grana a Draghi (la mancata apertura degli impianti sciistici), prima ancora che il premier avesse il tempo di esporre il suo programma alle Camere». Protesta Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente del circuito massonico progressista: «Il "fratello" Draghi si ritenga sollecitato a mettere la museruola, a quei due: una bella mascherina permanente, così almeno Ricciardi e Speranza non diranno più cazzate». Lo stesso Magaldi spiega che il governo di Mario Draghi, massone tornato tra le file progressiste, come «esecutivo d'emergenza e di unità nazionale» rappresenta «un'operazione massonica di alto profilo sovranazionale: tecnici come Colao e come gli stessi Garofoli e Franco, ieri vicini al Draghi neoliberista, oggi sono impegnati a servire la svolta post-keynesiana dell'ex presidente della Bce, destinata a fare dell'Italia un vettore decisivo per cambiare l'Europa in senso democratico. Un piano condiviso anche dai ministri politici, per coinvolgere il Parlamento (in modo trasversale) in questa storica conversione».
Prima spina, ovviamente, la crisi-Covid. «Non abbiamo mai approvato i lockdown, e infatti il 17 febbraio il Movimento Roosevelt animerà un sit-in con la Milizia Rooseveltiana dalle ore 22.45 a Roma in piazza Campo dei Fiori, sotto la statua di Giordano Bruno, in aperta violazione del coprifuoco, proprio per protestare contro le misure incostituzionali e inutili adottate dal governo Conte, che invitiamo Draghi ad abolire velocemente». Magaldi cita Paolo Becchi e Giovanni Zibordi: dati alla mano, rivelano che il computo dei decessi a gennaio 2021 è inferiore alla media degli anni precedenti: «Ma non dovevamo avere avuto più morti a causa del Covid?». Non solo: «Lo stesso Matteo Bassetti, infettivologo, ha riconosciuto che tra i morti per Covid sono stati conteggiati anche pazienti morti d'infarto o per altre patologie». Accusa Magaldi: «Qui abbiamo dato i numeri al lotto, continuiamo a farlo anche oggi, e questi si permettono di terrorizzare un paese in ginocchio, che deve rialzarsi, con promesse di nuovi lockdown? Ma stiamo scherzando?».
Pessimo il giudizio di Magaldi sul ministro della salute: «Il povero Speranza è talmente piccolo, politicamente e umanamente, che non può essere parte consapevole di chissà quale piano: però qualcuno può aver gettato la biglia, per indurlo a piantare una grana, come il blocco degli impianti sciistici, prima ancora che Draghi potesse insediarsi pienamente» (non ha ancora ottenuto la fiducia in Parlamento). E Speranza l'ha provocato, l'incidente, «suscitando immediate proteste bipartisan contro questa assurdità: a insorgere infatti sono stati sia il presidente della conferenza delle Regioni, l'emiliano Stefano Bonaccini (Pd), che vari esponenti della Lega». Motivazione di quest'ultimo soprassalto di rigore? «L'Italia ha tanti nemici e una grana come questa può contribuire a colpire Draghi. Sono in tanti a temere che il nuovo primo ministro metta davvero in difficoltà l'euro-sistema finora basato sull'austerity. Di questa manovra, Speranza può esser stato una pedina inconsapevole».
A chi contesta la permanenza del disastroso Speranza al ministero della salute, Magaldi spiega: «Per lasciare un minimo di visibilità anche a Leu, Speranza è stato mantenuto al suo posto, a due condizioni: che comprendesse di dover cambiare marcia e che si impegnasse a non fare altre stupidaggini. Nessuno, infatti, è contento del suo operato nell'ambito del governo Conte: né Draghi, né i più stretti collaboratori del nuovo premier, né coloro che hanno dato vita a questo governo. Non sono contenti di Speranza, ma nemmeno di Arcuri, di Ricciardi e dei personaggi del Cts, che probabilmente hanno fatto il loro tempo». In più, aggiunge Magaldi, «sul piano politico, Roberto Speranza è un personaggio piuttosto servile, che porta l'asino dove dice il padrone. Così, si è pensato: capirà che bisogna cambiare rotta e si adeguerà».
Sicché non ha ancora "intuito", il ministro, che non potrà più continuare con la politica del coprifuoco? «Speranza è stato confermato alla guida di quel ministero per un atto quasi di carità, di compassione (cristiana e massonica)», inferisce Magaldi. «Gli consiglierei di non fare più "smarronate" come quelle di poche ore fa, se ci tiene a restare al suo posto». Un avvertimento a 360 gradi: «Stia in campana, Speranza. E stia in campana anche Ricciardi, che è veramente incontinente nel suo parlare a vanvera e nel promettere terrorismi, col suo richiamo a nuovi lockdown. Stia in campana lo stesso Arcuri, che deve chiarire molte cosucce, sulla gestione opaca relativa alle forniture, come quelle delle mascherine. Arcuri non ha brillato in nessun senso, nel corso della sua gestione commissariale. E stiano in campana gli stessi membri del Comitato Tecnico-Scientifico, che sono un esempio di improvvisazione e incoerenza, essendosi ripetutamente contraddetti». Conclude Magaldi: «Diamo tempo a Draghi di prendere le misure a questi cialtroni, poi vedremo che cosa succederà. Se non impareranno a tacere e a parlare secondo il buon senso, saranno accompagnati all'uscita. Tutti: Speranza e Ricciardi, Arcuri e i tecnici del Cts».
Fonte: Gioele Magaldi Racconta, su YouTube il 15 febbraio 2021
https://www.youtube.com/watch?v=65conmOXRQw&fbclid=IwAR0Wt4gBaRZwN6fOBbQ_ZwCaiBegKtBgiPixJdkoZF5OpZC7tmrzXKDax4M