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In questo Mondo globalizzato al contrario da economisti e banchieri scellerati che hanno lavorato e lavorano quasi esclusivamente per devastare tutto quel che di buono era stato costruito negli anni del dopo guerra e dove l’attuale “Disunione Europea” ha dimostrato di essere un “peso massimo” nell’applicazione di queste politiche al contrario finalizzate a togliere agli Stati la loro ragion d’essere e d’esistere...

In questo Mondo globalizzato al contrario da economisti e banchieri scellerati dove la quasi totalità della cosiddetta informazione maistream (l’informazione ufficiale) svolge un ruolo servile senza se e senza ma... Insomma, di fronte allo scenario pessimo e brutale cui siamo costretti ad assistere quotidianamente è ovvio, scontato e naturale che se il 99,9% di tutti i poteri che contano in Italia, in Europa e nel Mondo ti dicono che “Basta un sì”: tu devi votare NO senza nemmeno pensarci e/o informarti (tra l’altro bisogna anche ricordare che questi poteri si permettono d’interferire su quelle che dovrebbero essere le nostre personali scelte interne: abbiamo veramente superato di gran lunga tutti i limiti della tollerabilità... bisogna convintamente ed il più presto possibile dire BASTA ed invertire drasticamente la rotta!).

Tornando all’intervista che Nino Galloni ha concesso all’emittente Sky TG24 Economia (questa: https://www.youtube.com/watch?v=N7bh9F4l6JA&feature=youtu.be), bisogna ricordare che tal Luigi Marattin (consigliere economico della Presidenza del Consiglio), tra le varie, ha avuto il barbaro coraggio di parlare di “economia aperta”; del fatto che «i debiti pubblici possono essere acquistati anche all’estero» (cosa intollerabile in un “Mondo normale”...); del fatto che «se abbiamo un debito pubblico questo è dovuto dalla “politica spendacciona” che ha speso più di quel che incassava» (la famosa storiella/barzelletta mediatica servita a mettere i figli contro i padri che ci raccontano da circa 25 anni), affermando che «queste cose le insegnano alla terza settimana di un qualsiasi corso di economia». Tutto questo lo ha raccontato ad un certo Nino Galloni, allievo di un certo Federico Caffè: uno dei principali diffusori della dottrina keynesiana in Italia...

Sul referendum Nino Galloni ha affermato che serve semplicemente a rendere “irreversibile” il pesantissimo cambiamento al ribasso operato/iniziato nel 1981, spiegando al suo interlocutore - tale Luigi Marattin - che è quella la motivazione per cui sono appoggiati da tutti i potentati finanziari: rendere “irreversibile” il pesantissimo cambiamento...

Dello stesso avviso anche Paolo Maddalena (giurista ed ex giudice costituzionale) che afferma che questo referendum ci mette di fronte alla scelta di «due sistemi economici e politici, il sistema keynesiano che pone al centro il valore della “persona umana” e il “lavoratore” e il “neoliberismo”, che pone al centro il “massimo profitto individuale» (il mio “personale”/stesso ed identico avviso).

Detto questo: a “La Gabbia Open” del 23 novembre intitolata “Vi spiego perchè la finanza ha paura che vinca il No” il conduttore, tra le varie, cita un documento della banca J.P. Morgan del 2013 intitolato “aggiustamenti nell’area Euro” dove la banca affermava che l’Italia «doveva rivedere la propria Costituzione in quanto troppo “Socialista”, quindi bisognava cambiarla...». Il conduttore afferma che «la finanza vuole riscrivere le regole del mercato del lavoro per ridurre i cittadini europei ad un esericito di schiavi sottopagati» ed inoltre «vuole che i Paesi come l’Italia continuino a ridurre il loro debito e per far questo devono privatizzare. I mercati sono pronti a mangiare le nostre utilities, le aziende che gestiscono i servizi: acqua, luce, gas, energia». Poi manda in onda come “prova definitiva” una conversazione di un certo Lorenzo Cudugno del Dipartimento del Tesoro che, nel 2013, spiegava al suo interlocutore: «Comunque la vera risorsa sono le utilities a livello locale. Lì sono davvero tanti, tanti miliardi. Il problema è che non sono nostri, dello Stato... sono dei Comuni, delle Regioni. E quindi bisogna cambiare il Titolo V della Costituzione ed espropriare i Comuni e le Regioni». Il conduttore, inoltre, afferma: «State attenti, perché le utilities non sono beni materiali, sono la vostra vita: sono le cose che fanno andare avanti la vostra casa e garantiscono la vostra sopravvivenza... privatizzarle vuol dire depredare una Nazione». Quindi, conclude: «Quando vi dicono che bisogna riformare il Paese per far crescere l’economia, vi stanno prendendo in giro. La finanza tifa Sì perché vuol far shopping e vuole che l’Italia si trasformi in un gigantesco outlet.»

Il video/“prova”: https://www.youtube.com/watch?v=NgcMaXQBBp0 .

Ecco perché il 4 dicembre bisogna assolutamente votare NO... secondo me!

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 25 Novembre 2016)

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