Magaldi: vorrei essere arrestato, mi accingo a violare il coprifuoco. Verso un Natale "rivoluzionario", grazie alla resistenza della Milizia Rooseveltiana
Il presidente del Movimento Roosevelt: le restrizioni anti-Covid servono solo a imporre un regime di obbedienza e sottomissione che ha già "tradito" la democrazia. Peccato che molti italiani non se ne siano ancora accorti, e tremino all'idea di essere multati
«Vorrei avere il piacere di essere arrestato». Lo annuncia ufficialmente Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, che spiega: «Il 14 dicembre, a Roma - in orario serale, violando il coprifuoco - esordirà la Milizia Rooseveltiana, formazione nonviolenta il cui nome ricorda provocatoriamente la milizia paramilitare fascista». Messaggio esplicito: «Anche oggi, come allora, siamo alle soglie di una sorta di dittatura: stavolta è imposta in modo subdolo, col pretesto di un virus para-influenzale presentato come se fosse la peste bubbonica». In nessun caso, sottolinea Magaldi, si può accettare di perdere quote della propria libertà in cambio del miraggio della sicurezza sanitaria. «Il vero obiettivo delle misure restrittive è un altro: imporre ai cittadini un'obbedienza cieca e anche assurda, come quando viene richiesto di indossare la mascherina all'aperto, pure se si è soli».
A giorni, ribadisce Magaldi, l'esecutivo riceverà una sorta di "ultimatum", da parte del Movimento Roosevelt: abolizione immediata di ogni restrizione e adozione (altrettanto celere) di provvedimenti economici per risarcire e supportare aziende ed esercizi fermati da lockdown e "zone rosse". Insomma: "ristori" veri e propri, non come quelli finora «corrisposti solo in minima parte e con grave ritardo dal governo Conte, che anche in questo si è rivelato particolarmente fellone». Magaldi, poi, denuncia la propaganda "orwelliana" che ha seminato il panico, sul Covid, «creando anche seri problemi di salute: non si contano più i casi di pazienti, affetti da malattie gravi (cardiologiche, oncologiche) che in questi mesi non hanno potuto ricevere cure adeguate, proprio grazie all'isteria generale sul Covid», che ha messo in crisi gli ospedali. Un'isteria generata «dai media, dal governo e dalle stesse Regioni, di qualunque colore sia la loro guida politica».
Premette Magaldi: «Non sono certo "negazionista": so bene che il Covid può uccidere, come peraltro la stessa influenza. Ma mi domando: siamo sicuri che sia attendibile il numero di vittime imputate al Covid? E quanti di questi malati sono invece morti a causa di cure sbagliate?». Una certezza: «Andava potenziata da subito la medicina territoriale, con medici istruiti con opportuni protocolli terapeutici per curare i pazienti da casa: ma niente di tutto questo è stato fatto». Al contrario, il paese è stato sprofondato nel caos: «E il panico irrazionale, instillato dalla politica e dai media, è stato utilizzato - di concerto con una regia internazionale - per imporre restrizioni assurde, di marca "cinese": proibizioni avvilenti per la dignità delle persone, inutili contro la pandemia e oltretutto disastrose per l'economia». La misura è colma, insiste Magaldi, che annuncia un Natale "rivoluzionario", animato da clamorose proteste "rooseveltiane", una volta scaduto "l'ultimatim" salva-Italia, il prossimo 8 dicembre.
«Mi domando però che tipo di rivoluzione potrebbero mai fare, quegli italiani (tantissimi, purtroppo) che ancora tremano all'idea di essere multati, e quindi seguitano a circolare indossando la mascherina». Un invito esplicito: «Toglietevela, tornate a respirare. E se vi fermasse una pattuglia, non temete: sarete assistiti gratuitamente dai tanti avvocati del Sostegno Legale approntato dal Movimento Roosevelt. Quelle multe, ve l'assicuro, non le pagherete mai». Insiste Magaldi: «Perché accettate di rincasare entro le ore 22? Datemi retta: violatelo, il coprifuoco. E' un'offesa alla vostra dignità, oltre a essere incostituzionale: in Italia, il coprifuoco lo si può imporre solo in caso di guerra». In momenti come questo, ribadisce Magaldi, il coraggio civile è davvero indispensabile, per non finire schiacciati da un regime che si sta facendo oppressivo.
«Il pericolo - aggiunge - è che gli italiani non si rendano conto della "novità" che è stata introdotta, in modo surrettizio: chiudersi in casa, al primo virus di passaggio. Il coronavirus non è certo il primo, e non sarà l'ultimo. E noi che facciamo, d'ora in poi: accettiamo di essere imprigionati tra le mura domestiche, alla prima avvisaglia di epidemia?». Stupisce che il grosso della popolazione non abbia ancora percepito «la paradossale sproporzione tra la reale entità della minaccia sanitaria e la durezza delle misure imposte col pretesto di contenerla». Del resto, lo si sapeva fin dall'inizio: «Gli stessi scienziati avevano previsto che tre quarti della popolazione mondiale sarebbe stata contagiata: l'infezione (raramente letale) non è evitabile, a quanto pare, mentre erano evitabilissimi i danni procurati dal panico emergenziale e dalle restrizioni». Cosa aspettano, gli italiani, ad accorgersene? «Triste dirlo, ma la verità è sgradevole: chi non è disposto a combattere, per la sua libertà, quella libertà non la merita».
Fonte: Gioele Magaldi Racconta, su YouTube il 25 novembre 2020
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