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Mi dispiace, non sarà un’affermazione di Trump riguardo alcuni investimenti nelle grandi opere (lui che è costruttore) che mi farà riconsiderare la sua persona.

Io faccio politica animato da principi e valori, e credo che la politica debba avere preminenza sull’economia e darle uno scopo ed una funzione.

I miei principi sono semplici. Faccio politica per creare una società libera, in cui ognuno possa decidere come condurre la propria via; faccio politica per creare una società giusta, in cui a ciascuno vengano dati i mezzi per vivere la vita che ha scelto; e faccio politica per creare una società fraterna, in cui vengano riconosciute pari libertà ed opportunità a persone di ogni colore, religione, preferenza sessuale, e provenienza.

Credo che questi siano principi su cui non si può compromettere, principi per cui valga la pena combattere e principi che abbiano validità universale.

E faccio politica anche convinto che, purtroppo, tutto questo non sarà mai possibile se non cominceremo, immediatamente, a lottare senza alcun indugio e con tutti i mezzi a nostra disposizione per tutelare l’ambiente e fermare il surriscaldamento globale.

Il Donald Trump che nega l’esistenza dei problemi climatici; il Donald Trump xenofobo che ha causato un incremento dell’89% di aggressioni verso persone di religione musulmana da quando è entrato in politica; il Donald Trump che vuole eliminare Obamacare; il Donal Trump nazionalista di ‘America First’,  che non ha interesse a diffondere quei valori e principi nel mondo, non incontra e non troverà mai la mia stima.

Non sono i democratici a dover essere disponibili a rivalutare la sua figura; è lui a dover dimostrare a se stesso, alla popolazione mondiale ed alla storia di non essere quello che ha detto di essere fino ad ora.

E se è vero che la candidatura di Trump è stata utile ad impedire una vittoria di Bush; la candidature della Clinton, che io non ho mai appoggiato, è stata l’unica, vera ragione per cui i democratici non hanno vinto.

Nel suo discorso di vittoria, Donald Trump ha ringraziato la Clinton, certo. Ma non credo sia stata solo una formalità riconciliatoria; deve essere stata gratitudine dal profondo. E' la Clinton che ha permesso a Trump di vincere.

Chiunque studi ed osservi la società, in qualunque professione, si accorge della disillusione, del cinismo e della voglia di andare contro l’establishment che impregnano la società moderna.

Come poteva la Clinton delle elite, la Clinton vicina al Military Industrial Complex ed a Wall Street, la Clinton che non chiama la polizia quando le vengono ‘fatte pervenire’ le domande del confronto con Trump in anticipo, la Clinton che secondo WikiLeaks (che non ha mai prodotto false informazioni) avrebbe truccato le elezioni contro Sanders, come avrebbe potuto questa Clinton vincere contro il Donald Trump imprenditore anti-establishment dalle soluzioni drastiche?

Ingiustizie sociali e malcontento sono stati coltivati in casa ed ora vengono raccolti ed usati per spingere populismi e la richiesta, dal basso, di abbattere le istituzioni – questo è un fenomeno terribile e comporta una domanda spontanea di involuzione antidemocratica da parte di una società che vuole soluzioni tangibili a problemi reali, a cui ha attribuito cause fittizie e strumentali (ie immigrazione).

I candidati di oggi non possono solo riempirsi la bocca di belle parole. I politici realmente democratici devono smettere di essere politically correct e di preoccuparsi delle lobbies. Le persone vogliono soluzioni tangibili a problemi reali; se il muro illiberale e discriminatorio è l’unica soluzione che viene loro proposta, le persone voteranno per il muro.

Bisogna che le forze democratiche propongano soluzioni tangibili.

Se quindi gli immigrati, che vorrebbero stare a casa loro, vengono considerati un problema; andiamo con i soldati a portare stabilità, democrazia e benessere a casa loro (Non a prendere i pozzi. Facciamo come fece l’America in Europa, non come fa la Francia in Libia).

Se abbiamo bisogno di soldi, se non ci stanno bene questa Europa castrata ed i suoi trattati; blocchiamo i lavori europei, facciamo uno sciopero bianco, rendiamo impossibile ignorare la discussione sul futuro dell’Europa.

Se l’inquinamento è un problema; subito carbon tax, finanziamenti ed agevolazioni sulle rinnovabili. Subito regolamentazione della produzione di carne bovina, per il quale nutrimento va il 90% del coltivato mondiale. Non ci vuole nulla, se non la volontà di andare contro gli interessi di enormi gruppi privati, per la tutela e per il benessere della collettività!.  Non era questa la sinistra? Dove cazzo è la sinistra? Quella democratica, quella vera, non quella comunista o quella asservita alle lobbies finanziarie…

Insomma se non vogliamo questo mondo illiberale, ingiusto e sempre meno democratico...  Scegliamo – candidati – migliori … ma non ditemi che Trump è buono perché vuole fare un paio di ponti.

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