Non si tratta tanto di pensare positivo o negativo,
si tratta di pensare. Punto.
Uscire dal film proiettato a reti unificate e tempo dilatato. E osservare.
Quello che siamo (diventati).
Il mondo che accettiamo (virtualizzato).
Ciò che vogliamo (sanificato).
Dentro la maglia elastica di congiunzione affettiva e relazionale il cui bandolo abbiamo passato a mano superiore. Che restringe all’occorrenza. E all’occorrenza consente che si allarghi. Senza liberare.
Anziani stigmatizzati dalla lettera scarlatta della I.
Isolati, da isolare.
Perché Infettabili, Incapaci di reagire, interagire, intervenire a bisogno e soccorso.
Inetti ormai a vivere e convivere. Inutili, da Invalidare.
Bambini (rin)chiusi dentro un futuro distanziato.
A guardia laser e protocolli, app e schermi i loro nuovi scudi.
Tra gli estremi generazionali, il distanziamento sociale.
E il bavaglino.
Perché non tenti di crescere e svezzarsi l’innato istinto all’autodeterminazione,
che non traini più il gioco dell’esistere verso un sempre più consapevole essere.
Meno che mai provi (più) ad interagire.
Con l’altro, il diverso, il non congiunto. Con l’umano.
Ben distanziati, dunque, e imbavagliati.
Isolati e in protezione.
Da una qualsiasi tossente e tossica umana (com)unione.
Con buona pace del catartico miracolo del vivere sociale.
(Alessandra Tucci 4 ottobre 2020)
Pillola Rossa: Pensare. Pillola Blu: Farsi pe(n)sare.
- Dettagli
- Categoria: Blog
- Postato da Alessandra Tucci