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Quello che scriverò, in realtà, non è nulla di nuovo. In ogni caso, nel pezzo, spiegherò meglio cosa voglio dire con questa affermazione.

Il ragionamento che segue, in sostanza, nasce da una pubblica conversazione avvenuta con Marco Moiso, a proposito della pubblicazione da parte del sottoscritto di un articolo del Corriere della Sera sul Gruppo ufficiale Facebook del Movimento Roosevelt Italia.

L’articolo in questione ha un titolo diretto ed esplicito, il seguente: “L’Europa non si commuove mentre l’Italia trema”. Anche il sottotitolo non “scherza”: «La mancanza di “cuore” con cui a Bruxelles (ma anche a Berlino e Parigi nessuna finestra è stata accesa domenica, in cancelleria e all’Eliseo) si è reagito alla notizia del terremoto più grave dal 1980 è il segnale di una crisi di motivazioni ideali che alimenta la malattia dell’estraneità» (stiamo parlando del fatto che oltre centomila persone che hanno perso tutto quello che avevano in pochi secondi e che l’Europa ha mostrato ancora una volta la sua brutale indifferenza ed il suo totale e brutale disinteresse).

Per renderlo in qualche modo più “accattivante” ho aggiunto la seguente “particolare chiosa”: «Alcuni lo chiamano il “sogno europeo” (esclusivamente quelli che guadagnano soldi a discapito degli altri da sta roba mostruosa: non potrebbe essere, d'altronde, anche volendo, differente - basta avere un minimo di concezione dell'attuale meccanismo monetario ed economico europeo, specie per i Paesi dell'Eurozona...). Altri, invece, molto più “semplicemente”, lo definiscono il “fogno europeo”...».

Alla “presentazione” di questo articolo Moiso ha risposto: «Mamma mia che chiosa deprimente... giudicare le idee sulla loro non-realizzazione...». La mia risposta: «Non è una “chiosa deprimente”: semplicemente rappresenta al massimo quel che da oggi e da sempre è stata la “disunione”: una macchina infernale e criminale ammazza Diritti dove il più “forte” (o semplicemente più ricco/figlio di ricchi e/o “paraculato”) ha accesso ad alcune possibilità a numero praticamente quasi chiuso a discapito degli altri (considerando il “mercato chiuso” dalla moneta e dai vincoli dei Trattati) ed i restanti lo prendono nel... e qui devo essere “buono”... e a tutti gli altri va MOLTO male!

L'articolo parla di svariate altre decine di migliaia di vite abbandonate che si sommano ad altre decine, decine e decine di milioni di vite ammazzate senza pietà dalla “disunione”. Ma si sa: dobbiamo difendere l'Euro, i Trattati e quindi la “disunione” (“ce lo chiede l'Europa”...): no deficit, no “debiti”, quindi, no aiuti anche per loro. I “mercati” non vogliono: che crepino e muoiano come tutti gli altri. I “mercati”, d'altronde, sono i soldi, per i soldi e devono fare altri soldi: bisogna andare avanti, dicono, la “disunione” non deve terminare, altrimenti arrivano i “cattivi”. Loro, invece, sono “buoni”: loro, quelli dei “mercati” pro global a modo loro, NON sono totalitarismo... ed io, naturalmente, ci ho sempre creduto e ci credo!»

Moiso: «1) dimmi quale modello politico, sociale e culturale nel mondo è oggi migliore del nostro, per quanto in crisi.

2) la mia critica è proprio alla tua valutazione negativa del 'sogno europeo spinelliamo' fatta sulla base di una non-europeizzazione dell'europa- che è ancora divisa.»

La mia risposta: «Riguardo a “la mia critica è proprio alla tua valutazione negativa del “sogno europeo spinelliamo”, NON c'entra niente la visione spinelliana: visione sepolta sull'isola da quelli dell'attuale “visione mercatista”...

L'attuale “visione mercatista” è di certo il “fogno europeo” ma, per alcuni, i ricchi ed i figli dei ricchi, era è resta il “sogno europeo”. Parliamoci chiaro: i ricchi ed i figli dei ricchi - quelli per cui “ce lo chiede l'Europa” e che crepino tutti, problema loro... - hanno paura di perdere, in caso di fine del “fogno europeo”, i loro averi finanziari... ecco perchè continuano ad elogiarla, nonostante le centinaia di milioni di morti: ormai uno su due...»

 

La conversazione è terminata con i seguenti interventi. Moiso: «MAh... leggo molti giudizi, supposizioni, valutazioni che trovo 1) slegate dalla realtà 2) non inerenti ad una idea che non si è mai realizzata. Tra l'altro trovo l'approccio smaccatamente... provinciale.

Cioè, qui il problema non è quello della negazione dei problemi - che ci sono. Qui il problema è quello di trovare una soluzione. La situazione non si può trovare in Stati Nazione senza alcuna capacità di influenzare la politica e le politiche economiche globali. L'unica via per costruire una alternativa è quella di proporre con forza e credibilità un modello davvero alternativo e per poterlo fare abbiamo bisogno di una Unione Europea che non è mai esistita e non è mai stata realizzata.»

La mia risposta: «Il mio, essendo io Persona con la “P” maiuscola (una delle poche al Mondo) ed essendo il sottoscritto Persona non facente parte di nessuna mafia, parrocchia o ideologia settaria e/o criminale - a differenza di praticamente quasi tutti - è un giudizio fatto solo ed esclusivamente sulla base dei fatti: la “disunione” ha demolito tutto l'esistente di buono che c'era per quasi tutti; è  una DITTATURA a tutti gli effetti, per tanti aspetti peggio del nazismo. Ha demolito Parlamenti, Costituzioni e sottratto ogni tipologia di sovranità possibile ed immaginabile a quasi tutti, tranne che, “giustamente”, ai ricchi ed ai figli dei ricchi… quelli per cui la cultura, il liceo, la triennale, la specialistica dopo la triennale, il master, l’altro master, l’altro master ancora e poi l’assunzione grazie alle conoscenze e/o i soldi del padre... e spessissimo manco lo sanno/se ne accorgono (due persone su tre a questo Mondo non sanno neppure cosa significa terminare la scuola dell’obbligo: questo sempre a proposito di “giudizi”, “supposizioni”, “valutazioni”…).

Nulla di tutto quello che ho affermato è “slegato dalla realtà”, ma allo stesso tempo mi sono anche un po’ “rotto le palle” di scrivere e postare dati di organi veramente indipendenti tipo The Lancet ed altri che riguardano la “disunione” ed il Mondo e che farebbero venire la pelle d’oca anche a tutti coloro che hanno vissuto il nazismo, considerando i numeri.

Affermo semplicemente fatti (gli stessi fatti che affermano Galloni e qualche altro - gente indipendente come il sottoscritto -: fatti che si rifanno ai “numeri”... “numeri” che sono persone… persone che rappresentano la realtà... tutte cose che il nostro Presidente conosce benissimo: parlane con lui e digli che io ti ho “riferito” tutto ciò, fagli domande dirette e rimarrai “spiazzato” dalle sue risposte…).

Siamo passati dall’essere il Continente dei Diritti ad essere il Continente degli schiavi: schiavi silenti e senza alcuna protezione e/o possibilità di agire/far sentire la propria voce, proprio grazie alla mitica globalizzazione applicata da quelli della “disunione” alla grandissima.

Riguardo all’approccio “smaccatamente provinciale”, posso “tranquillizzarti” dicendoti che io molto probabilmente sono molto ma molto ma molto ma molto ma molto più globale di te: non mi sfugge neppure un puntino di questo Mondo.

Ancora, affermi: “Cioè, qui il problema non è quello della negazione dei problemi - che ci sono. Qui il problema è quello di trovare una soluzione. La situazione non si può trovare in Stati Nazione senza alcuna capacità di influenzare la politica e le politiche economiche globali. L'unica via per costruire una alternativa è quella di proporre con forza e credibilità un modello davvero alternativo e per poterlo fare abbiamo bisogno di una Unione Europea che non è mai esistita e non è mai stata realizzata”… e qui mi sa che ancora non ci siamo capiti, nonostante De Simone e Galloni: devi partire da quello che definisci “cortiletto italiano” di cui “non ti accontenti” (“cortiletto” che quando ha avuto la possibilità di esprimersi come “cortiletto” da solo ha fatto per il Mondo molto più di quello che hanno fatto tutti gli amici della GLOBAL messi assieme negli ultimi 70 anni. Ripeto: il “cortiletto” da SOLO…) per poi passare ad altro. Se tu NON dimostri di saper amministrare non il “cortiletto italiano” (che quasi sicuramente NON amministrerai MAI - ma anche su questo punto nelle prossime settimane lancerò una proposta...) ma fosse anche solo un puntino quasi invisibile del “cortiletto”, non amministrerai MAI nulla.

Vuoi “salvare” il Mondo e vuoi una soluzione? Concentrati su un luogo: conquistalo, stravolgilo e successivamente passa al luogo successivo ovunque vuoi ed ovunque nel Mondo proponendo/“esportando” il modello che nei fatti hai dimostrato di aver saputo conquistare e stravolgere, altrimenti, vivrai del global, dei sogni global e di tante altre favole che, molto probabilmente, se si continua ad agire con questa ottica globale criminale, porterà alla distruzione continua e senza fine (non a caso il GLOBAL, da oltre trent’anni, ha portato solo a questo: è stato pensato principalmente per questo… voglio ricordarti che miliardi di persone a questo Mondo sono “morti che vagano”). Ecco perchè nello Statuto del Movimento Roosevelt è stata inserita la visione GLOCAL: è dal “CAL” (local) che devi partire, per poi andare verso il “GLO” (global) e non il contrario (cosa che è giustamente e chiaramente scritto nello Statuto che veramente in tanti non conoscono): ecco perchè “Movimento Roosevelt in Italia e nel Mondo”… prima in Italia e POI nel Mondo (ma anche su questo punto ti anticipo almeno una “sorpresa” tra non moltissimo e, molto probabilmente, abbastanza “forte”).

Mi parli di “problemi - che ci sono”: NO, questi che ti ho segnalato parzialmente non sono problemi, sono drammi: drammi che riguardano solo nel “Bel Continente” qualche centinaio di milioni di persone.

Tu dai la tua lettura delle cose che assolutamente non è la lettura della realtà e che nulla ha a che vedere con la lettura della realtà, esclusivamente per “giustificare” i tuoi credi che sono caduti, cadono e continueranno a cadere ad uno ad uno senza sosta (vedrai cosa accadrà nei prossimi 6 mesi in USA ed in Europa: tieniti pronto e stavolta non anticipo, come in altre occasioni… ma ho specificato Europa ed USA!). Non a caso, in una tua esternazione, affermi: “Noi che abitiamo in grandi città, multiculturali, multicolori, multireligiose, e ne apprezziamo la bellezza, che poi è la bellezza dell'essere umano che si esprime in mille forme, ci scordiamo spesso che la globalizzazione, a moltissimi dei nostri cittadini, va ancora spiegata - ci dobbiamo ricordare che la globalizzazione ancora spaventa”… difatti, la globalizzazione, in quasi tutti i suoi punti, così come è stata messa in pratica, NON spaventa - come tu affermi -, TERRORIZZA.

Ancora, affermi (qui per giustificare la tua “idea Remain”): “Basta guardare al Brexit per capire che anche la nazione più prospera ed avanzata al mondo, la vera capitale del mondo, possa crollare sotto il peso degli egoismi e delle paure - quando queste non vengono spiegate ed affrontate”… Allo stesso modo elogiavi ed elogi Obama, la Clinton; allo stesso spiegavi a persone indipendenti vicine a Carpeoro che io conosco e che hanno vissuto e vivono negli USA e che più di una volta mi hanno scritto privatamente che “Obama ha fatto bene”, che “l’Obama care è stato un successo” ed altro e poi allo stesso modo spieghi a tutti coloro che ti contraddicono sul Brexit e sul Regno Unito che “nel Regno Unito tu ci vivi, quindi…” (poi, tra l’altro e tra le varie, affermi anche che “bisognerebbe trovare un modo per aggirare la Brexit e rifare il referendum”… non funziona così!)... e quindi sembra quasi che non se ne potrebbe parlare, perchè te vivi la, mentre tu puoi parlare e dare la tua “lezione” sugli USA a persone nate e cresicute negli USA e che hanno vissuto negli anni e sulla propria pelle i provvedimenti applicati negli USA ed altro: non funziona così…

Ecco perchè condivido alla lettera (elimino solo l’accenno parziale ed “esterno” allo “SNOB”, in quanto non m’interssa la sentenza definitiva…) il lettore che ti ha scritto “Lei sta commettendo lo stesso errore che hanno commesso coloro che facevano campagna per il Remain in Regno Unito prima del referendum, ovvero compatire con fare un po' snob coloro che votavano e facevano campagna per il Leave… “Sopratutto bisogna considerare il contesto culturale di queste realtà”. “= Brutti, sporchi e cattivi? Che contesto culturale esiste in una citta' come Ferrara, che come tutte le citta' italiane, e' stufa di essere vessata e subire ogni tipo di angheria dalle elite dominanti che la stanno impoverendo giorno dopo giorno? Qui e' oramai una battaglia quotidiana fra disperati (emigranti che scappano da guerre) ed esasperati (popolazione italiana che deve subire le angherie della classe neoaristocratica dominante)…”

“Noi che abitiamo in grandi città, multiculturali, multicolori, multireligiose, e ne apprezziamo la bellezza, che poi è la bellezza dell'essere umano che si esprime in mille forme, ci scordiamo spesso che la globalizzazione, a moltissimi dei nostri cittadini, va ancora spiegata- ci dobbiamo ricordare che la globalizzazione ancora spaventa.” “= Noi chi? Esseri superiori che capiamo la globalizzazione perche' ci ha dato enormi opportunita', ma non vogliamo riconoscere che ne ha tolte un sacco soprattutto alle classe lavoratrici meno abbienti che di questa globalizzazione ne hanno pagato il prezzo piu' alto. Un dato di fatto che la migrazione dall'Est Europa ha fatto abbassare di parecchio i salari della low class Britannica, che pertanto, non avendo goduto un sol centesimo della ricchezza creata dalla globalizzazione, ha deciso di respingerla…”

“C'è una battaglia più grande da combattere, quella per una globalizzazione positiva, democratica; la battaglia per la globalizzazione dei diritti e del benessere”. “= Assolutamente vero, e pertanto in conseguenza di cio', La invito ad ascoltare le ragioni di chi QUESTA globalizzazione la respinge con tutte le forze. Non e' nessun egoismo, ne ignoranza, ne cattiveria, ma semplicemente puro spirito di sopravvivenza, in quanto questa guerra contro i poveri va combattuta partendo proprio da loro; non vanno compatiti, ne biasimati, ne tanto meno educati, vanno ASCOLTATI per capirne le ragioni profonde delle loro scelte e POI si possono fare delle azioni politiche volte a conivolgere TUTTI nel processo di creazione e distribuzione della ricchezza, non solo l'1%.

E' troppo facile biasimarli, pensarli come masse rozze e cattive che non vogliono l'immigrato, quando ci si rifiuta di volerne capire le ragioni piu' profonde del loro malessere.

Mi duole dirlo, ma sta sbagliando approccio alla questione”.

Ti “ricordo” che “Il MR intende diffondere capillarmente una declinazione radicale e sostanziale della DEMOCRAZIA (e delle tradizioni ideologiche progressiste che in essa sono confluite, contaminandosi reciprocamente) nel dibattito politico-culturale contemporaneo, facendone il punto di partenza per la sconfitta di ogni declinazione rigidamente e dogmaticamente neoliberista, neoaristocratica, elitaria, oligarchica, anti-egualitaria, ierocratico/clericale, anti-laica (che è cosa diversa dall’essere religiosamente ispirata, rispettosa però dalla natura necessariamente laicizzante delle istituzioni pubbliche entro un orizzonte compiutamente democratico e liberale), autoritaria, liberticida e anti-democratica dei

processi di globalizzazione in atto e di qualsivoglia ipotesi di convivenza civile tra esseri umani”.

Ancora: “In particolare, con riferimento all’attuale problema della governance europea, intende promuovere o una radicale trasformazione dei trattati europei vigenti (a partire dal Trattato di Maastricht del 1992), oppure una loro tombale invalidazione, qualora non sia possibile modificarli nella prospettiva di una ritrovata democraticità sostanziale, a tutti i livelli, del funzionamento dell’Unione Europea e dell’Eurozona.

Su questa traiettoria ideologica e operativa, il Movimento Roosevelt intende restituire integrale potestà sovrana al Popolo Europeo, o passando per una transitoria restituzione di piena sovranità alle singole nazioni del Vecchio Continente- in vista di un successivo riavvio del processo federativo- oppure pervenendo direttamente, a partire dall’attuale Unione Europea, a dei genuini Stati Uniti d’Europa. USE (United States of Europe), dove il potere legislativo sia esercitato dal Popolo Europeo Sovrano in forma diretta, tramite referendum propositivi e abrogativi e leggi di iniziativa popolare; in forma indiretta, mediante l’elezione periodica di rappresentanti al Parlamento Europeo. Stati Uniti d’Europa dotati di una precisa Costituzione elaborata e deliberata con il supporto e il suffragio del Popolo Europeo Sovrano (debitamente coinvolto, informato e consultato, in questo processo costituente, sin dalla sua originaria elaborazione da parte di esperti giuristi- costituzionalisti), che assegni il potere esecutivo a governi continentali fiduciabili e sfiduciabili dallo stesso Parlamento Europeo e il potere giudiziario federale a magistrati direttamente eletti sempre dal Popolo Europeo Sovrano.”

Il Movimento Roosevelt NON è per questa globalizzazione e NON è per questa EUROPA: spero di essere stato chiaro… io non sono un fesso e se ho aderito al MR è solo ed esclusivamente perchè ho compreso e comprendo nei minimi termini quello che ha in mente il MR; e quello che ha in mente NON sono questi Trattati, NON è questo EURO, NON è questa GLOBAL e, quindi, NON è questa EUROPA che, difatti e nei fatti, non esiste.»

 

Detto questo, devo tornare al passaggio di partenza: «Quello che scriverò, in realtà, non è nulla di nuovo. In ogni caso, nel pezzo, spiegherò meglio cosa voglio dire con questa affermazione.»

Nella sostanza, in effetti, io non credo di aver affermato sin qui nulla di nuovo: semplicemente ho ricostruito quel che è “stampato a fuoco” nello Statuto (http://www.movimentoroosevelt.com/chi-siamo/proposta-politica/statuto.html) ed inoltre quello che ad oggi è stato il piano d’azione del Movimento Roosevelt: il Movimento Roosevelt non ha mai tralasciato nessun tema globale e, sempre nei limiti del possibile - considerando il fatto che stiamo parlando di un Movimento giovane che è sul campo in maniera attiva da poco più di un anno -, ha sempre affrontato ed affronta la questione locale sempre in maniera differente (Gioia Tauro, Roma, Napoli, Milano ed altre realtà), esattamente com’è giusto che faccia un Metapartito.

Le attuali “linee economiche locali” di Nino Galloni, Domenico De Simone e del Movimento Roosevelt oggi rappresentano sicuramente “La Soluzione” da seguire alla lettera, in quanto “linee alternative” all’attuale Euro che tanti non hanno ancora compreso.

Detto questo e, facendo riferimento ai due passaggi dello Statuto inseriti nel pezzo, mi sento anche di dire che, sempre secondo me, la pazienza nei piani del Movimento Roosevelt - esattamente come nei piani alti di altri ambienti e Movimenti - sta quasi per esaurirsi... ma questo è l’unico “personale pensiero” che in qualche modo potrebbe riguardare il Movimento nei prossimi mesi, quindi alcune possibili “scelte nette e forti” che assolutamente non escludo. Ma ripeto: questo è un mio pensiero!

Le linee di cui sopra, secondo me, sono quelle ancora attualmente da perseguire con la massima attenzione. Detto questo, comunque, voglio anticipare - come ho parzialmente fatto con la risposta a Moiso - che nei prossimi sei mesi circa, negli USA e in Europa, potrebbe davvero e forse per la prima volta dopo oltre venti anni di silenzio assoluto nel Mondo, scatenarsi una “tempesta dal basso” che qualcuno più “sensibile” ha già parzialmente percepito...  

 Concludo con la pubblicazione di un articolo di Roberto Sommella ed una mia “personale considerazione”... Scrive Sommella: «Ci sono due modi per commentare la lettera della Commissione europea con cui si fanno le pulci alla manovra italiana, finalmente arrivata al Tesoro. Sorridere, perché è davvero singolare che un’istituzione così importante perda il tempo col calcolo dei decimali nella legge di bilancio, quando in mare muoiono centinaia di persone, l’Italia ne accoglie 153.000 da inizio anno e altri paesi, a partire dall’Ungheria, meriterebbero molto più di una tirata d’orecchie perché di questi disperati non ne vuole vedere l’ombra. Oppure preoccuparsi. Di fronte al dramma della giungla di Calais sgombrata, ai quotidiani morti nel “Mare Mostrum”, al veto della minuscola Vallonia a un accordo internazionale, Bruxelles si sarebbe premurata di comunicare solo il 5 dicembre la sua risoluzione sulla legge di bilancio da 27 miliardi, non certo in odore di santità e perfettibile quanto si voglia. La tempestività o meno di una comunicazione comunque così rilevante può avere effetti nefasti sui mercati finanziari, che già hanno cerchiato di rosso il primo lunedì dell’ultimo mese del 2016, perché quel giorno sarà noto il risultato del referendum costituzionale.

Ci mancava anche la solita pagella comunitaria. Difficile che quella sarà una giornata tranquilla, a prescindere dal contenuto della stessa comunicazione, già ampiamente anticipata peraltro da fonti di vario genere: si preannuncia ungiorno del giudizio, per giunta probabilmente negativo. Gli economisti le chiamano profezie auto-avveranti e di precedenti analoghi ce ne sono. Possibile che nessuno ricordi infatti lo smottamento che provocò la diffusione, nell’agosto del 2011, di un’altra lettera, quella della Bce e della Banca d’Italia al governo Berlusconi, in cui di fatto si annunciava la fine degli acquisti dei titoli di stato se non si fosse messo mano ad un decreto legge lacrime e sangue? Con quella disclosure improvvisa sui diktat dei banchieri centrali – spedita anche a Madrid ma in questo caso rimasta riservata – si posero le basi per la tirannia dello spread, che poco dopo sarebbe arrivato a 575 punti base rispetto ai bund tedeschi, comportando un traumatico cambio di esecutivo.

È di qualche giorno fa la decisione dell’agenzia di rating Fitch di mantenere a livello quasi spazzatura il voto sull’Italia, Bbb+, con prospettive, guarda caso, non più stabili ma negative, nel mentre la Francia, che è già da anni in procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo e lotta contro un debito in crescita, ha mantenuto la sua doppia A. Un divario enorme ed ingiustificato. Se non fosse per il paracadute della Bce, che col suo Quantitative Easing mette al riparo dalla speculazione i titoli di Stato del Belpaese, ci sarebbe da allacciare le cinture, perché annunciare il verdetto Ue per il 5 dicembre è un po’ come aver dato appuntamento a tutti gli hedge fund del mondo.»

 
La mia “personale considerazione”: questa “Europa” fa paura. Quindi, mi auguro che, in un modo o nell’altro ed il prima possibile, “arrivi il giorno”...

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