Il presidente del Movimento Roosevelt: con l'aiuto degli Usa, il nostro paese deve diventare il punto di partenza di un'Europa democratica. L'attuale Disunione Europea fondata sugli opposti sovranismi fa il gioco dell'egemonia imperiale cinese e della "democratura" russa
«Se vuole, Donald Trump sa essere molto sollecito nel recepire le nostre indicazioni, pubbliche e riservate: abbiamo infatti apprezzato il richiamo a Martin Luther King che ha espresso il 4 luglio nel suo discorso ai piedi del Monte Rushmore». Parola di Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e portavoce italiano del network massonico progressista sovranazionale. «Sono stati proprio personaggi come Martin Luther King a "fare grande l'America", insieme a Roosevelt e ai Kennedy: Trump non è come loro, ma nel 2016 la massoneria progressista lo appoggiò in modo decisivo, preferendolo a Hillary Clinton. Se ci tiene a essere rieletto con il nostro appoggio - avverte Magaldi - si impegni a farla "tornare grande" davvero, l'America: recuperi il terreno perduto, a livello geopolitico, dall'insipiente Obama, a cominciare dall'Europa e dall'Italia: con l'aiuto americano, il nostro paese può essere il punto da cui far ripartire un vero progetto europeo, pienamente democratico e social-liberale, che sappia far dimenticare l'austerity imposta dai sovranismi franco-tedeschi pilotati da élite massoniche di segno reazionario, più affini all'oligarchia cinese e alla "democratura" di Putin che non al liberalismo dei diritti democratici».
Parole esplicite, che Magaldi - autore del bestseller "Massoni" (Chiarelettere, 2014) - affida alla nuova trasmissione "Pane al pane", condotta da Marco Moiso in web-streaming su YouTube. «Proprio Martin Luther King - ricorda - sarebbe potuto diventare il vicepresidente degli Stati Uniti, se non fosse stato ucciso insieme al candidato alla presidenza, Bob Kennedy». Era il "ticket" su cui puntava la massoneria "rooseveltiana", che tanti anni dopo - archiviata «la fiction del terrorismo globale recitata dai Bush» e le ambigue ipocrisie finto-democratiche di Obama e Hillary - ha scommesso sul "cavallo pazzo" Donald Trump, «massone né progressista né reazionario», utile però per sparigliare le carte e spiazzare gli avversari, progressisti solo a parole, con un rilancio dell'economia che ha premiato i lavoratori americani. Bene ha fatto, Trump, a citare Martin Luther King - dice Magaldi - per smarcarsi dalle accuse strumentali di chi gli rinfaccia di non aver fatto nulla per eliminare il razzismo che ancora serpeggia in vasti settori della polizia. «Un problema rispetto al quale Obama, il primo presidente "nero", in otto anni di presidenza non ha fatto assolutamente nulla: e questo va ricordato, per onestà intellettuale».
Attenzione: «La massoneria neoaristocratica è avversa a Trump». Se vuole essere rieletto, avverte Magaldi, il presidente uscente dovrà prestare ascolto ai "grembiulini" progressisti, che negli Usa restano molto influenti: «Parliamo di grandi elettori, deputati, governatori, circoli e associazioni, ma anche militari: la presenza di tanti massoni progressisti tra i vertici del Pentagono è dimostrata dal rifiuto di impiegare le forze armate per reprimere le proteste, pure violente e inaccettabili, contro gli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani». Chiarisce Magaldi: «Negli Usa, il rapporto tra massonerie e politica è trasparente: chi regge quel paese sa bene che gli Stati Uniti, con la loro Costituzione, sono una costruzione interamente massonica. Peraltro - aggiunge Magaldi - rapporti alla luce del sole tra massoneria e politica intercorrono anche in paesi come la Francia e il Regno Unito. Solo in Italia - dice ancora Magaldi - esiste ancora un tenace atteggiamento massonofobico e ipocrita, dovuto al culturame dei retaggi clerico-fascisti e comunisti».
L'appoggio degli Usa, sottolinea Magaldi, è di fondamentale importanza per aiutare l'Italia a non subire più i diktat dell'oligarchia finto-europeista «che usa paesi come l'Olanda e l'Austria come "cani da guardia" del rigore, dietro cui si nasconde il ruolo di "kapò" della Germania (e quello della Francia come "vice-kapò")». L'alternativa? «Una sola: far nascere, davvero, l'Unione Europea. Chi oggi chiede "più Europa" - sostiene Magaldi - parla di qualcosa che non esiste». Altrettanto vuote, per il presidente "rooseveltiano", sono le posizioni velleitarie di chi invoca l'uscita dall'Ue, dall'euro e dalla Nato, «magari senza accorgersi di essere sapientemente manipolato da quella stessa oligarchia massonica sovranazionale che negli Usa scommette su Joe Biden e in Europa sulla Merkel, strizzando l'occhio a Putin e aprendo le porte dell'Europa all'egemonia della Cina». Per gli Usa, la situazione non è confortante: come riporta Angelo Panebianco sul "Corriere della Sera", l'ultimo sondaggio Demos rivela che solo il 31% di italiani dichiara simpatie per gli Stati Uniti, mentre è cresciuta la fiducia nei confronti della Cina (26%) e della Russia (28%).
In più, lo stesso sondaggio dimostra che il favore degli italiani verso l'Ue è sceso al di sotto del 50%. «In occasione dell'emergenza coronavirus - ricorda Magaldi - Donald Trump accolse con prontezza i nostri consigli, affrettandosi a inviare aiuti concreti all'Italia». Oggi, la partita è doppia: da un lato le presidenziali americane di novembre, dall'altro il baratro in cui l'Italia sta sprofondando dopo il severo lockdown imposto dal governo Conte, a cui il Movimento Roosevelt sta per inviare un "ultimatum" con la richiesta di misure urgenti per tamponare il disastro economico. «A Trump - ribadisce Magaldi - come massoni progressisti chiediamo di lanciare segnali chiari già da adesso, in campagna elettorale, per un impegno concreto: recuperare la storica amicizia con l'Italia è la premessa per fare del nostro paese un protagonista della rinascita democratica di un'Europa più giusta e più forte, fondata su precisi diritti sociali, per uscire da questa lunghissima crisi e mantenere le distanze da regimi come quello russo e cinese, dove sarebbe impensabile assistere a proteste contro la polizia come quelle che abbiamo appena visto negli Usa».
Fonte: "Pane al pane", su MRTV (YouTube) il 7 luglio 2020
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