Magaldi: attaccano Trump perché si oppone al terrorismo sanitario del coronavirus, gestito dall'oligarchia mondiale che usa la Cina per ridurre la nostra libertà
Il presidente del Movimento Roosevelt: fa malissimo il capo della Casa Bianca a non ascoltare i manifestanti realmente indignati per il razzismo della polizia (ignorato per 8 anni da Obama, benché fosse afroamericano). Ma - come ha intuito Bob Dylan - la gestione occulta dell'affare Covid nasce dalla stessa filiera reazionaria che assassinò John Kennedy
«La filiera del terrorismo sanitario ha radici lontane: secondo Bob Dylan, risale addirittura all'omicidio di John Kennedy nel 1963». Gioele Magaldi, massone progressista (come Dylan) nonché presidente del Movimento Roosevelt, cita il dirompente brano "Murder Most Foul" pubblicato a marzo dal grande cantautore. E denuncia la manipolazione planetaria in corso, sotto la spinta dell'emergenza coronavirus che ha innescato il clamoroso lockdowm globale: «Diciamo che è stata una prova generale: a prescindere da come si sia effettivamente diffuso questo virus, chi ne ha poi approfittato per aumentare il proprio potere potrebbe attaccarci, domani, con un virus ben più letale, magari fabbricato in laboratorio». Cartina di tornasole della "sovragestione della paura": le violente rivolte negli Usa contro Trump, l'unico leader mondiale che si sia opposto con fermezza alla gestione securitaria della pandemia, attaccando direttamente l'Oms.
«Beninteso: lo stesso Trump - premette Magaldi - fa malissimo a sottovalutare la parte genuina della protesta di questi giorni: sono gruppi pacifici, giustamente indignati per lo scandaloso razzismo di troppi agenti di polizia». Per contro, aggiunge il presidente "rooseveltiano", «tutti attaccano Trump, come se fosse il responsabile dell'uccisione di George Floyd, ma a nessuno viene in mente che Barack Obama - primo presidente "nero" - in otto anni non ha fatto assolutamente nulla, per sanare questa piaga storica». Secondo Magaldi, comunque, non è certo casuale che "The Donald" sia finito nel mirino, proprio adesso, da parte di gruppi violenti. Sono manovrati da mani occulte, che usano la denuncia del razzismo come un semplice pretesto: «Umiliando Xi Jinping con l'imposizione di pesanti dazi per contenere l'invadente espansionismo cinese, Trump ha sfidato i registi di questa globalizzazione neoliberista senza diritti, che ha usato il sistema-Cina (anche adesso, in occasione dell'emergenza Covid) come modello autoritario da imporre a un Occidente che si vorrebbe ridurre all'ombra di se stesso, senza più le libertà democratiche alle quali siamo stati abituati».
Magaldi, autore del saggio "Massoni" (Chiarelettere, 2014) nonché "gran maestro" del Grande Oriente Democratico, ha abituato il suo pubblico ad analisi spiazzanti, basate su retroscena esclusivi. «E' stata la superloggia "Three Eyes", già dietro le quinte del golpe in Cile contro Allende, ad architettare questo tipo di globalizzazione, fino a sdoganare la dittatura cinese come player mondiale di prima grandezza. E non è un caso - aggiunge - che il disastro-Covid sia esploso proprio all'indomani dello stop commerciale che Trump ha imposto a Pechino». Altro indizio: «Sconcerta la sudditanza dell'Oms rispetto al regime cinese, apertamente elogiato da suo direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, legatissimo ai cinesi a partire dagli inizi della sua carriera politica in Etiopia». Accusa Magaldi: «Si è approfittato del coronavirus per restringere la libertà in modo pericoloso, secondo il modello cinese: l'emergenza sanitaria nasconde ambizioni inconfessabili, da parte dei massoni reazionari - sempre gli stessi - che vorrebbero approfittarne per azzerare i nostri diritti civili e sociali».
Magaldi allude al gruppo che negli anni '70 ispirò il manifesto "La crisi della democrazia", promosso da quello stesso Kissinger che per primo guardò alla Cina come modello, in antitesi alla New Frontier evocata da Kennedy. «Un'ulteriore filiera supemassonica, la "Hathor Pentalpha", ha successivamente utilizzato l'arma del terrorismo, sempre a scopo di dominio, "fabbricando" prima Al-Qaeda e poi l'Isis». Oggi, conclude Magaldi, quelle stesse filiere «hanno scoperto che il virus funziona ancora meglio degli attentati: dilaga in tutto il mondo e fornisce il pretesto per ridurre gli spazi di democrazia, secondo un progetto che utilizza cinicamente il sistema-Cina per i propri scopi». Ecco perché, ammonisce Magaldi, «occorre tener d'occhio chi si mostra entusiasta del lockdown, anche da noi». E bisogna saper leggere con attenzione dietro le rivolte in corso negli Usa, «distinguendo i manifestanti in buona fede dalle formazioni eterodirette, il cui unico scopo è abbattere Trump: cioè il grande avversario di questa subdola oligarchia terroristica mondiale».
Fonte:
Gioele Magaldi Racconta, su YouTube l'8 giugno 2020