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Il presidente del Movimento Roosevelt: per il dottor Zangrillo l'emergenza è finita? Secondo noi non c'era nessuna ragione, nemmeno due mesi fa, di imporre un lockdown che ha azzoppato l'Italia. E presto il governo Conte riceverà un ultimatum per salvare il paese


«E' sleale, la stampa che si avventa sul generale Antonio Pappalardo dipingendolo come un populista da operetta: il suo "teatro", utile per scuotere l'opinione pubblica, non è diverso da quello di chi recita da sempre la parte, altrettanto teatrale, del politico paludato». Gioele Magaldi difende il leader dei Gilet Arancioni, in piazza a Milano: «Merita un plauso, per la passione con cui esprime la sua insofferenza verso questo governo incapace e disastroso». Magaldi peraltro non concorda con il piano di Pappalardo: «Il suo è un programma di riforme profonde, anche costituzionali, che richiederebbero anni per essere attuate, e non certo con il solo consenso delle piazze. Oggi invece si tratta di incalzare Conte con proposte immediatamente praticabili e comprensibili a tutti».

Sono le proposte che il Movimento Roosevelt sta "limando", in attesa di presentarle all'esecutivo. Una su tutte: un "reddito d'emergenza", che scongiuri il fallimento di migliaia di aziende. «Anziché perdersi in chiacchiere con l'Ue, da cui giungono solo fumose promesse - dice Magaldi - il governo avrebbe fatto meglio a fornire assistenza economica immediata a tutti i soggetti messi in ginocchio dal lockdown. Questo, alla lunga, sarebbe stato utile anche alle casse dello Stato: era così difficile, capirlo?». Magaldi annuncia un elenco di provvedimenti a carattere d'urgenza che saranno presto proposti a Conte. «Se il governo li ignorerà, allora scenderemo nelle strade con la neonata Milizia Roosveltiana: ma senza colori festosi come l'arancione, perché la situazione del paese si va facendo drammatica».


Al tempo stesso, Magaldi teme le tentazioni populiste come quelle che evocano un'alleanza traversale di tutte le forze alternative, molte delle quali sensibili alle sirene del più recente complottismo. «Il problema - sottolinea il presidente del Movimento Roosevelt - sta nel trovare le parole giuste per parlare alla maggioranza del paese, anche attraverso un dialogo franco con le associazioni di categoria, oggi giustamente deluse dai politici: occorrono soluzioni drastiche e tempestive ma al tempo stesso ragionevoli, chiare, perfettamente recepibili da tutti i cittadini italiani». Imperativo categorico: «Sospendere il regime di rigore e dare adeguato ristoro a chi è rimasto senza lavoro o non sa come pagare lo stipendio ai dipendenti».

Tutto questo, osserva Magaldi, nasce dalla scelta di imporre due mesi e mezzo di "coprifuoco" all'economia italiana, paralizzandola, dopo aver sopravvalutato il pericolo del coronavirus. Oggi il professor Alberto Zangrillo del San Raffaele di Milano dichiara in televisione che il Covid sarebbe clinicamente defunto? «Non ricordo prese di posizione, da parte di Zangrillo - replica Magaldi - quando noi, mesi fa, condannavamo l'adozione dei primi provvedimenti restrittivi. E oggi - conclude - confermo quanto avevo sempre pensato: e cioè che non c'era nessuna ragione, neppure a marzo, di imporre un lockdown così severo. Se il coronavirus era un'incognita, il "coprifuoco" era una certezza: avrebbe stroncato l'Italia. E l'insipienza di Conte, come vediamo, ha fatto il resto».

Fonte: Gioele Magaldi Racconta, su YouTube il 1° giugno 2020 https://www.youtube.com/watch?v=uoMZjHL_D7M

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