L'eleganza.
Di panorami. Opere. Animi.
E’ questo il nostro fiore all’occhiello, un granello di sole. L’ingegno italiano.
Quell’essere un piccolo cuore di luce, calore e colore dentro il cuore pulsante del mare vociante, esplosivo, l’immenso che avvolge, a cui tendere.
La bellezza.
In mai banali dettagli e nell'insieme che è unione.
Discrezione, presenza, prontezza. Il sorriso sgranato a sorpresa. A districare.
Quell’aprire costante nel muro una breccia, dischiudere strade, il pensiero, ogni istinto a una nuova visione.
La fierezza.
Dei millenni che furono, di ogni arte, cultura, degli usi e costumi che aggiungono un posto per l’ospite e il nuovo, entrambi (da) sempre accettati.
La cura.
Nel disincanto e in incanto, la dedizione al cercare, tentare, scoprire, la voglia di espandere. Il progredire costante.
Quell’essere poetico e ironico insieme, profondo, leggero, saldamente planante, saggiante il divers e l'immenso.
La mano calata oltre ogni trincea per una tregua, un sorso di altre visioni e ragioni in una bettola amica. Una nuova, diversa partita.
Eleganza. Bellezza. Fierezza. Cura. E’ saggezza.
Un Bel Paese che si erge nel Mediterraneo.
Emerso tra maree, onde lunghe, bonacce, tzunami ha nel tempo oscillato, schiaffeggiato da onde di sale sulle proprie ferite, ha visto il cielo offuscarsi e finanche sparire. Ma per un tempo che è sempre scaduto.
Ancorato alla coscienza più salda, la consapevolezza di sé, è sempre riemerso.
A rivedere il sole e tutte le stelle. Ad accenderne altre.