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In una scuola che, come il resto della società, subisce inerme lo scempio operato in un clima di smarrimento e di torpore, dove l’espressione più ardita del disagio o dell’esasperazione è limitata alle pie speranze che a settembre si torni in aula (chissà secondo quali fantasiose modalità), chi vuole davvero rendere un buon servigio agli alunni e al proprio ruolo di insegnante non può più esimersi dal levare una voce critica contro la deriva in corso a tutti i livelli.

Fa sorridere amaramente leggere, in una delle ultime lettere del ministro Azzolina, che la scuola “uscirà rafforzata dalla prova che sta vivendo”; la didattica a distanza potrà anche avere una funzione ausiliaria e integrativa se adoperata con criterio e misura, ma è facile accorgersi che un modello di scuola come quello ora imposto non fa che accentuare le disuguaglianze (le quali non verranno certo compensate da qualche strumento informatico aggiuntivo, come stanno constatando insegnanti e genitori), pregiudica la tanto sbandierata inclusione e ci priva della essenziale componente di socialità, importate soprattutto per chi ha difficoltà. Tanti docenti si impegnano, spesso con sincera e ammirevole dedizione, per adeguarsi affannosamente a sempre nuove e astruse direttive, ma forse sarebbe opportuno riflettere dove queste conducono e se è proprio verso quella meta che ci si vuole dirigere.

È ora di uscire dall’asfissiante coro scolastico, inteso sia nel senso stretto di un conformistico corpo insegnante troppo ancorato a rigidi schemi interpretativi e a categorie ormai inadeguate (se non del tutto fuorvianti) di fronte ai tumultuosi cambiamenti in atto, sia come dogmatica narrazione paternalistica, dai toni edificanti e a tinte idilliache, che presenta la discutibile e accidentata strada intrapresa come l’unica possibile e quindi implicitamente anche la migliore, in quanto frutto della decisione di menti superiori appartenenti all’empireo scientifico ortodosso.

Colgo l’occasione dell’iscrizione al Movimento Roosevelt per condividere una ideale lezione rivolta ad allievi ormai immaginari, uno scritto che raccoglie molte delle suggestioni rooseveltiane lette e ascoltate in questi anni. Datane la lunghezza, indico qui il link dove si può visualizzare o scaricare il testo:
https://www.scribd.com/document/460733475/Davide-Romano-Appunti-di-una-lezione-mai-svolta?secret_password=8IyR3CNTUYm3Rw6t5I12.

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