Gioele Magaldi cita Bob Dylan e annuncia un ultimatum all'esecutivo, con proposte per salvare il paese. «Se non ci ascoltano, sarà il "battesimo del fuoco" della nostra nuova formazione, che scatenerà flash-mob e provocazioni non-violente per difendere gli italiani, la libertà ora confiscata e il diritto economico a un'esistenza dignitosa»
«O il governo ci ascolta, o ci faremo sentire nelle piazze». E' in arrivo una milizia popolare, presto in campo per scuotere l'Italia tramortita dal lockdown, imposto col pretesto dell'emergenza coronavirus. Il Movimento Roosevelt annuncia l'imminente debutto della Milizia Rooseveltiana. Una formazione paramilitare? «Quasi, ma bisogna intendersi sui termini: sarà teatrale, provocatoria e auto-ironica». Un'entità quindi «scenografica e coreografica, pacifica e nonviolenta», però «animata dall'intenzione di combattere per la democrazia, la libertà e i diritti costituzionali». Tra questi, «il diritto ad un minimo di serenità economico-sociale per tutti i cittadini italiani». Per Gioele Magaldi, presidente "rooeseveltiano" e ora anche "milite", sarà «una battaglia civile dura, ruvida e turbolenta». In altre parole "Rough and Rowdy", come recita il titolo dell’album di Bob Dylan, in uscita il 19 giugno. «Dylan - annuncia Magaldi - è un massone progressista come me, ed è in campo a sua volta per opporsi al sistema tecno-sanitario che sta usando lo spauracchio del Covid per tentare di confiscare diritti, libertà e democrazia».
Nelle prossime ore, annuncia Magaldi, il governo Conte riceverà «un ultimatum», da parte del Movimento Roosevelt: conterrà «proposte minime e impeccabili, elaborate a partire dalle esigenze stringenti e dal sentire comune di imprenditori, partite Iva e professionisti, artigiani e anche pensionati e persone garantite dal posto fisso, ma ormai in difficoltà perché costrette ad aiutare figli e nipoti disoccupati, o cadute in rovina a causa della situazione attuale». Aggiunge Magaldi: «Se il governo Conte - fin qui incapace e disastroso - non dovesse rispondere in modo soddisfacente, avremo il "battesimo di fuoco" della nostra Milizia». Tradotto: flash-mob, provocazioni e iniziative clamorose. In piazza, militanti (anzi, "miliziani") riconoscibili, in divisa blu e con contrassegni gialli, guidati - in modo gerarchico - da "sottufficiali" e "ufficiali". Missione: «Compiere clamorose azioni di protesta, a carattere radicalmente non-violento, ‘gandhiano’, pacifico e democratico», ma con il piglio di chi voglia "militare" «in modo fermo, tenace e micidiale, a tutela dei diritti dei cittadini (anche economici), della legalità costituzionale, della libertà e della sovranità popolare».
A che serve questo stranissimo "teatro" di gradi, uniformi, simboli, stelle, nastrini e medaglie, in un'Italia in cui la protesta di piazza sembra sul punto di esplodere, contro le assurde restrizioni che stanno affossando il paese? Serve a essere visibili e riconoscibili, spiega Magaldi. E serve anche «a sostituire gruppi e gruppetti di manifestanti protestatari effimeri, disomogenei, velleitari e inconsistenti». Gruppi disorganizzati o potenzialmente anche violenti, «facilmente gestibili e manovrabili da parte di chi ha interesse a reprimere e vanificare le manifestazioni di protesta». Autocontrollo, dunque: il motto della neonata formazione è "Dubitare, Disubbidire, Osare". Quella "rooseveltiana" nasce come «una milizia pacifica e nonviolenta, certo, ma al tempo stesso "dura", resiliente e ben strutturata, disciplinata, coordinata ed efficiente». Sarà composta di «cittadini democratici e liberi, capaci di iniziative e manifestazioni, meglio se clamorose, che colpiscano anche scenograficamente i media e i poteri costituiti, la cui attenzione si intenda attirare a beneficio della collettività». L'arruolamento è aperto: per aderire occorre scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Fonte: La Milizia Roosveltiana finalmente in arrivo: come sarà, cosa farà
https://blog.movimentoroosevelt.com/blog/2379-la-milizia-roosveltiana-finalmente-in-arrivo-cosa-sara-cosa-fara.html